Si intitola “Endless Time” (Gil Produzioni) il nuovo singolo di Simone Iaboni, in arte Jaboni, cantautore. Disponibile da dicembre in radio e su tutte le piattaforme digitali.
Endless Time rappresenta un vero e proprio tuffo nel passato, un brano che ci travolge e ci riporta alla dimensione pura del cuore dei bambini mostrandoci una visione del mondo molto diversa da quella adulta. Il cantautore afferma:
“Endless Time” racconta il viaggio che il bambino che è in noi ci spinge ad intraprendere per poter, finalmente, andare incontro alle nostre passioni.”
Il viaggio non si esaurisce in una vita ma ne varca i confini e ci porta verso nuovi mondi ove il tempo perde la sua dimensione. Il protagonista della canzone si trasforma in un Piccolo Principe alla ricerca del senso della vita e dell’Amore nel suo significato più ampio.
Un sound classico, tra archi e pad elettronici, con un arrangiamento etereo ed avvolgente, quasi a metà tra colonna sonora e modernità. Il videoclip, diretto da Fabrizio Nardocci è ambientato tra paesaggi sugestivi lunari e vicoli abbruzzesi fermi nel tempo. Sulla scena, un bimbo sogna di viaggiare tra le stelle e indica la strada al se stesso ormai adulto.
Abbiamo intervistato Simone per conoscerlo meglio e farci raccontare qualcosa in più su di lui. Di seguito ecco quanto ci ha rilasciato;
Ciao Simone, qual è l’origine del tuo nome in arte “Jaboni”?
«Ciao! Jaboni è il mio cognome, in realtà come veniva scritto fino agli anni ’60, quando mio nonno decise di modificare l’iniziale con una I per essere più facilmente reperibile. Ho così deciso di riappropriarmi della J come un ritorno alle origini.»
Come inizia il tuo percorso nel mondo della musica?
«La musica è presente nella mia vita da sempre. Fin da piccolo a casa mia si ascoltava in ogni occasione, in adolescenza ho cominciato a studiare la chitarra, ad avere consapevolezza della mia voce e a scrivere canzoni. Il trasferimento a Roma all’età di 20 anni mi ha dato la possibilità di partecipare a concorsi e ad entrare a fare parte di due formazioni corali che sono state per me una grande palestra.»
Se dovessi definire quello che è il tuo genere musicale quale sarebbe e perché?
«Direi che mi avvicino a sonorità pop elettroniche, un mix tra colonna sonora e sonorità più moderne che utilizzano synth e suoni analogici.»
Quali sono state nel corso del tempo le icone musicali al quale ti sei ispirato?
«Ce ne sono tante, da Micheal Stipe dei R.E.M., Prince e George Michael che mi hanno ispirato negli anni di formazione, fino ad oggi grazie a James Blake e the Weekend.»
Possiamo considerare “Endless Time” un proseguo del tuo brano “Love comes back to me”?
«Si decisamente, una continuità di suoni, di ambientazione, oltre ad affrontare il tema del viaggio in due accezioni differenti, nel primo caso per raggiungere l’amore, nel secondo caso i propri sogni.»
Come nasce “Endless Time”? Cosa senti di voler trasmettere con questa canzone?
«Endless Time racconta la storia del viaggio metaforico che ognuno di noi deve intraprendere per poter raggiungere le proprie emozioni, un viaggio che può essere affrontato ascoltando la voce del bambino che è ancora dentro di noi, facendoci accompagnare da lui. Cosa ci fa vedere il mondo con occhi diversi? Vorrei che l’ascoltatore si ponesse questa domanda e andasse alla ricerca della risposta, dimenticando paure e preoccupazioni per un momento.»
Ce ne saranno altre? Quali sono i tuoi programmi sia al momento che in futuro dal punto di vista musicale?
«I primi due singoli pubblicati fanno parte di un progetto piu ampio che percorre le stesse sonorità, in lingua inglese, e che pubblicherò, capitolo per capitolo, nel corso del prossimo anno, sperando di poterlo presentare live in più occasioni possibili.»
Cosa consigliereste ai giovani d’oggi che vorrebbero intraprendere questo tipo di carriera?
«Di avere molta pazienza, di credere nel proprio progetto e portarlo avanti con la giusta ambizione ma calibrando le aspettative, l’importante è farlo per se stessi, per stare bene e divertirsi in primo luogo.»
Sabrina Mautone