Halloween è una delle festività più famose di sempre. La festa che oggi conosciamo con zucche intagliate, “dolcetto o scherzetto” e costumi spaventosi ha radici antiche e profonde che risalgono a oltre 2000 anni fa. La storia di Halloween – non tutti lo sanno -, non è americana e ha radici profondamente legate alla cultura celtica. Uno dei primi segni che ce lo fa capire sono i reperti storici che ci dicono come la festa inizi con l’antica celebrazione celtica di Samhain (pronunciato “sow-in“), celebrata il 1° novembre nell’area che oggi comprende Irlanda, Regno Unito e nord della Francia. Samhain segnava la fine del raccolto e l’inizio dell’inverno, un periodo spesso associato alla morte. Questa festività segnava il momento in cui il confine tra il mondo dei vivi e quello dei morti si assottigliava: durante questa notte, si credeva che gli spiriti tornassero a visitare i vivi e per questo si svolgevano rituali per onorarli. Era anche un periodo di raccolta e preparazione per i mesi invernali. Oggi, molti elementi di Samhain sono stati assimilati nelle celebrazioni di Halloween.
Come riportato anche dal sito specializzato Irlandando.it, nell’antica Irlanda celtica, il Samhain era associato a due colori: l’arancione, simbolo della mietitura e della conclusione dell’estate, e il nero, che rappresentava l’arrivo dell’oscurità invernale. Questa tradizione ha influenzato la scelta dei colori per Halloween, che oggi vediamo spesso in costumi e decorazioni. La credenza che i morti tornassero a visitare i vivi portò a varie tradizioni quali l’accensione di grandi falò per allontanare gli spiriti maligni, l’utilizzo di costumi, spesso costituiti da pelli di animali, per confondere gli spiriti e offerte di cibo e bevande per placare le anime dei defunti.
Con l’espansione dell’Impero Romano nelle terre celtiche, Samhain si fuse con due festività romane tra cui Feralia e Pomona. Feralia era una festa romana celebrata il 21 febbraio come parte dei Parentalia, un ciclo di nove giorni dedicato al culto degli antenati. Durante Feralia le famiglie visitavano le tombe dei loro defunti, vi erano offerte di cibo, vino e fiori e si credeva che gli spiriti dei morti vagassero per le strade di Roma. Questa celebrazione aveva lo scopo di placare gli spiriti dei defunti e assicurarsi che rimanessero nel mondo sotterraneo.
Pomona era la festa dedicata alla dea romana della frutta, dei giardini e dei frutteti. Celebrata il 1° novembre, questa festività onorava l’abbondanza del raccolto autunnale, includeva giochi e rituali legati alla fertilità e al raccolto e si pensa possa aver influenzato la tradizione di “bobbing for apples” (pescare mele con la bocca) associata ad Halloween. Successivamente, con la diffusione del Cristianesimo, la Chiesa cercò di sostituire le festività pagane con celebrazioni cristiane. Nel 609 d.C., Papa Bonifacio IV istituì la festa di Ognissanti il 1° novembre, mentre il 2 novembre divenne il Giorno dei Morti. La vigilia di Ognissanti, il 31 ottobre, prese il nome di “All Hallows’ Eve“, da cui deriva “Halloween“.
Halloween come lo conosciamo oggi ha preso forma principalmente negli Stati Uniti. I coloni europei, specialmente gli irlandesi fuggiti dalla Grande Carestia negli anni Quaranta dell’Ottocento, portarono con sé le loro tradizioni. Negli USA, Halloween si è evoluto incorporando elementi di varie culture tra cui Il “trick-or-treat” (dolcetto o scherzetto) sviluppatosi negli anni ’20 e ’30, l’uso di zucche intagliate, o “Jack-o’-lantern“, derivante da una leggenda irlandese e costumi che si sono evoluti da semplici travestimenti a elaborate rappresentazioni di personaggi popolari.
Nel corso del XX secolo, Halloween si è diffuso in tutto il mondo occidentale e oltre, grazie all’influenza culturale americana. Oggi è celebrato in vari paesi con diverse sfumature locali: in Messico, si fonde con il “Día de los Muertos” che si svolge dal 31 ottobre al 2 novembre e si crede abbia radici precolombiane. La festa messicana presenta caratteristiche uniche tra cui altari colorati (ofrendas), che vengono allestiti per onorare i defunti, visite da parte delle famiglie ai cimiteri dove le tombe dei loro cari sono decorate con fiori e candele, la preparazione cibi tradizionali come il “pan de muerto“, i teschi di zucchero e l’uso dei teschi colorati come decorazione del viso, noti anche come calaveras.
Da antica festa celtica a fenomeno globale, Halloween ha subito numerose trasformazioni. Mentre alcuni criticano la sua commercializzazione e l’allontanamento dalle radici spirituali, altri apprezzano il suo ruolo orientato alla celebrazione della creatività e della comunità. Indipendentemente dalle opinioni, Halloween rimane un affascinante esempio di come le tradizioni culturali possano evolversi e adattarsi nel corso dei secoli, mantenendo un legame con il passato mentre abbracciano nuovi significati nel presente. Possiamo dire con sicurezza che le origini celtiche non sono andate del tutto perdute e che siamo forse noi non in grado di riconoscerle.
Gianluca De Santis