A partire da ottobre cominceremo di nuovo a fare i conti con l’influenza stagionale e gli esperti hanno già stilato una lista dei virus che quest’anno faranno da protagonisti: il virus A H1N1, il virus A H3N2 e il virus B Phuket sembrano essere alle porte del nostro paese, e contro di loro verrà costruito il vaccino antinfluenzale per la stagione 2015/2016.

La vaccinazione, e le misure di profilassi in generale, restano la prima linea di difesa contro l’infezione virale, e questo a causa della scarsa disponibilità di farmaci che siano in grado di agire selettivamente sulle strutture proprie del virus, senza alterare i processi metabolici delle cellule del nostro organismo.
I virus infatti, essendo parassiti endocellulari obbligati, sono strettamente connessi alle sintesi della cellula ospite, rendendo complicata una ricerca che permetta di isolare molecole che garantiscano un certo vantaggio differenziale, e quindi una certa selettività.

Inoltre, il problema connesso ai virus dell’influenza, è legato alla loro capacità di mutare periodicamente il repertorio antigenico di superficie, caratterizzato dalle proteine emoagglutinina e neuraminidasi, fenomeno causato dalla possibilità di accumulare mutazioni nei geni che codificano per queste proteine, e dai processi di riassortimento caratteristici dei virus ad RNA a genoma segmentato.
Ed è questo il motivo per cui ogni anno ci troviamo di fronte ad un diverso vaccino antinfluenzale, che non ci rende mai veramente immuni da questa malattia.

Un vaccino universale contro ogni tipo di virus

Tuttavia, i ricercatori dello Scripps Research Institute e dello Janssen Prevention Center sembrano aver fatto un grosso passo in avanti, avendo avviato gli studi per un vaccino antinfluenzale che sia universale e in grado di agire contro qualsiasi ceppo virale.
E’ stato infatti costruito un vaccino che contiene esclusivamente la porzione di emoagglutinina (HA, glicoproteina che riconosce specifici recettori sulle cellule epiteliali delle vie respiratorie superiori) che non varia fra i diversi ceppi, e cioè lo stelo, e più specificamente l’epitopo, a cui si legano gli anticorpi in grado di debellare l’infezione virale.

E’ stata quindi esclusa dal vaccino la testa dell’emoagglutinina, la porzione variabile causa del fatto che abbiamo bisogno sempre di diversi vaccini stagionali.
Il vaccino creato è stato sperimentato su topi e furetti, che in seguito alla somministrazione, sono risultati positivi alla produzione di anticorpi contro diversi ceppi del virus dell’influenza A, fra cui il virus H5N1, meglio conosciuto come virus dell’influenza aviaria.

Il virus H5N1
Il virus H5N1

Nonostante i tempi di sperimentazione annunciati siano ancora molto lunghi, questo tipo di vaccino non solo ci permetterebbe di evitare le iniezioni stagionali, ma sarebbe anche in grado di eludere pandemie mortali, causate da ceppi particolarmente aggressivi di Orthomyxovirus.

Fonti:

Science Mag

Elisabetta Rosa

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