Marco Colarossi, baby blogger di tredici-quattordici anni dalla fede dichiaratamente grillina, ha tenuto banco ieri a Piazzapulita con un intervento che è diventato subito il tormentone di Twitter.
A stupire tutti è stata la padronanza di linguaggio con il quale il poco più che bambino ha rivolto le sue domande al sindaco di Firenze Dario Nardella: un linguaggio che ricordava quello di Andrea Scanzi, particolarmente efficace nell’invettiva.
Lo stesso Nardella, allievo e fedelissimo renziano, nota questa somiglianza chiedendo ironicamente a Marco se fosse andato a scuola dallo pseudo-giornalista del Fatto.
In effetti a Scanzi potrebbe risultare un insulto che Marco Colarossi sia in grado di esprimersi come lui, ma indubbiamente per il piccolo Travaglio in erba è risultato essere un gran complimento: un tredicenne che si interessa di politica da che mondo è mondo lo fa senza sfumature, senza indagare sulla verità e sui contenuti: non c’è nulla di strano!
L’assenza di contenuti, insomma, verrà compensata in futuro con l’esperienza che ancora non ha acquisito, affinché un buon contenitore si riempia di idee costruttive (tanto che magari smetterà presto di essere grillino). Per ora Marco ha tutto il diritto di essere estremista ma il compito degli adulti dovrebbe essere quello di mantenerlo con i piedi per terra, e di spingerlo a passare quella fase fatta di urla, di disinformazione di parte, di mancato approfondimento necessario. Ma in questo caso, Marco agisce incontrastato e le sue parole spruzzano impunemente demagogia perché protette dall’intoccabilità di un personaggio simpatico per antonomasia.
Un rischio per il ragazzino, che rischia di interrompere qui la sua evoluzione dall’Homo Skanzius al Sapiens Sapiens.
A stupirmi è soprattutto l’utilizzo strumentale che ne fa un programma come Piazzapulita: il tutto diventa una gag divertente, pronta per diventare un titolo di Tzetzè o orridi siti simili, ovvero “il ragazzino che ne canta quattro al politicante della casta” e noi tutti lì a sorridere sorpresi. Ma cosa si nasconde dietro queste operazioni?
Beh ognuno può avere una sua opinione a riguardo. Io penso che dietro questa finta delegittimazione del potere, che non è altro che un puerile sbeffeggiamento, ci voglia indurre a pensare che non ci sia alcun motivo serio per opporsi alle proposte di quel potere. Da una parte c’è chi governa, “serio, pragmatico e impopolare che si prende gli sberleffi ma fa del bene al paese”, e dall’altra ci sono solo quei simpaticissimi ragazzini che urlano e prendono per il culo e che al governo non ci andranno mai. In effetti quel siparietto di ieri non è altro che la rappresentazione teatrale dell’epopea a cinque stelle: niente di più e niente di meno.
Rifobenni