L’alimentazione è il centro della nostra vita, in quanto in base a quello che si mangia si può prevenire, curare o causare (con una dieta scorretta) la maggior parte dei disturbi e delle malattie. Si sente dire spesso ad esempio che alcuni alimenti possono contribuire alla prevenzione non solo di raffreddore e influenza, ma persino del cancro, mentre altri sembrano favorirne la comparsa. L’alimentazione ha ovviamente anche un rapporto diretto con il nostro benessere anche dal lato estetico e della forma che ci influenza, oltre che per quanto riguarda la salute, anche dal punto di vista psicologico.
La storia dell’alimentazione, e delle tecnologie sviluppate dall’uomo per conservare i cibi nel tempo, ha accompagnato lo sviluppo dell’umanità fin dall’inizio, ciò è testimoniato da numerosi reperti fossili, iscrizioni e immagini ritrovate negli scavi archeologici. Al problema, tutt’altro che risolto per gran parte dell’umanità, di assicurarsi una quantità sufficiente di cibo per sopravvivere, si è affiancato in tempi più recenti, soprattutto nei paesi industrializzati, l’esigenza di mettere in atto una serie di misure volte a garantire la sicurezza e la qualità degli alimenti che vengono prodotti e immessi sul mercato o distribuiti attraverso le catene di ristorazione.
Ecco che in un mondo distratto e spesso impreparato compaiono iniziative ed eventi come L’Expo di Milano del 2015.
Qui il tema centrale è quello di riflettere e confrontarsi sui diversi tentativi di trovare soluzioni alle contraddizioni del mondo moderno, è infatti è ancora alto il numero di persone sul globo che soffre la fame (circa 870 milioni di persone denutrite nel biennio 2010-2012), da un’altra prospettiva c’è chi muore per disturbi di salute legati a un’alimentazione scorretta e troppo cibo (circa 2,8 milioni di decessi per malattie legate a obesità o sovrappeso). Inoltre ogni anno, circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo sono costantemente sprecate. Per questo motivo si necessita di mettere in moto delle scelte politiche ed individuali più consapevoli dove stili di vita sostenibili e anche l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia, saranno sfruttate per creare un equilibrio tra disponibilità e consumo delle risorse.
L’Expo ha il compito di valorizzare le positività del campo alimentare e cercare di ridurre le negatività già rilevate in passato dunque proporzionalità dei tipi di alimenti e la qualità dei cibi che si scelgono sono alla base di uno sviluppo umano completo, sia fisico che mentale. D’altra parte, cibi di cattiva qualità, contaminati o non conservati correttamente possono costituire fattori di rischio consistenti e sono causa di malattia e morte per milioni di persone ogni anno. Inoltre, anche una alimentazione squilibrata o scorretta può generare condizioni di disordine o vere e proprie patologie che risultano, in molti casi, addirittura mortali.
Al concetto di qualità e quantità alimentare si deve aggiungere anche il concetto di sicurezza, intesa come Diritto ad una quantità equa di alimenti per ciascun essere umano alla quale si aggiunge quindi una sicurezza intesa come preservazione della qualità organolettica e microbiologica degli alimenti, oltre che della loro tipicità e tradizione.
Da una parte avremo quindi la sicurezza alimentare e dall’altra la nutrizione e la salute.
Queste sono le due Macro aree trattate durante i sei mesi di esposizione universale che è Expo di Milano 2015 che dal 1° Maggio 2015 fino al 31 Ottobre 2015 concentrerà l’umanità su un problema di valida importanza per il prossimo futuro e per quello prossimo.
L’area adibita ospiterà quattro Aree Tematiche, luoghi fisici in cui verrà sviluppato il Tema dell’evento. Il Padiglione Zero, affronta la storia dell’uomo sulla Terra attraverso il suo rapporto con il cibo, il Future Food District, spiega come la tecnologia potrà cambiare le modalità̀ di conservazione, distribuzione, acquisto e consumo di cibo. Ci sono poi il Children Park, lo spazio in cui bambini imparano a conoscere i temi di Expo Milano 2015 e il Parco della Biodiversità, un grande giardino in cui viene riprodotta la varietà̀ degli ecosistemi che si trovano sul nostro Pianeta. Nella città di Milano ed esattamente al Palazzo della Triennale, ci sarà L’Arts & Foods, l’area tematica che mostra come è cambiato il rapporto tra cibo e arte nel corso dei secoli.
Tuttavia esistono Paesi che non mostrano un proprio padiglione, e per tal ragione è stata proposta una modalità di partecipazione diversa denominata Cluster. Sono spazi espositivi che uniscono sotto lo stesso progetto architettonico Paesi accomunati dalla produzione di uno specifico alimento o da un determinato tema. La superficie interessata dai Cluster è di 36.650 metri quadri e sono nove: Bio-Mediterraneo, Cereali e Tuberi, Isole, Zone Aride, Frutta e Legumi, Spezie, Caffè, Cacao e Riso. All’interno di ognuno si narra la storia degli alimenti con video, installazioni e mostre fotografiche. Ci saranno spazi per show cooking e degustazioni, oltre a un grande mercato dove scoprire gli alimenti più insoliti, raccontati direttamente dalla voce di chi li coltiva e produce.
Il Tema dell’Esposizione e le sfide che si pone sono resi attuali dalla contemporaneità tra Expo Milano 2015 e la scadenza degli Obiettivi del Millennio. In particolare, il Tema dell’Esposizione di Milano è legato ad gli Obiettivi fissati dalle Nazioni Unite:
• il primo: sradicare la povertà estrema e la fame, in modo particolare ridurre del 50% la popolazione mondiale che soffre la fame;
• il secondo: ridurre di due terzi la mortalità infantile dei bimbi al di sotto dei cinque anni;
• il terzo: migliorare la salute materna, in modo particolare ridurre di tre quarti il tasso di mortalità materna;
• il quarto: garantire la sostenibilità ambientale, in particolare stimolando politiche e programmi di sviluppo sostenibile per invertire l’attuale perdita di risorse ambientali, riducendo il processo di annullamento della biodiversità;
• Il quinto: sviluppare un partenariato mondiale per lo sviluppo.
E’ questo per l’esposizione firmata Milano 2015 una sfida importante ed impegnativa dove l’impegno non sarà da concentrare solo nei sei mesi di Evento ma da prolungare ed immettere nella quotidiana agenda Politica e Sociale di tutti i Paesi del Pianeta.
Fonti: Expo 2015, Agroalimenti e Dintorni
Marcello Cepollaro