Fonte immagine: Palazzo Zabarella. Ufficio Stampa: artemidepr.
Fonte immagine: Palazzo Zabarella. Ufficio Stampa: artemidepr.

Palazzo Zabarella accoglie fino al 12 Maggio 2024 un’entusiasmante mostra sul modernismo francese: “Da Monet a Matisse. French Moderns, 1850-1950”. Si tratta della mostra organizzata direttamente dal Brooklyn Museum di New York, promossa da Fondazione Bano in collaborazione con il Comune di Padova – Assessorato alla Cultura.

Il Brooklyn Museum, infatti, vanta di una collezione di oltre 140mila oggetti dall’arte egizia a quella contemporanea ed è il secondo museo d’arte di New York, uno tra i più grandi negli Stati Uniti. Per questa mostra sono state presentate circa 59 opere provenienti dalla collezione europea del museo.

La mostra celebra la Francia come centro artistico del modernismo internazionale e le opere che rappresentano movimenti d’avanguardia. Tra gli artisti più noti ci sono: Pierre Bonnard, William Bouguereau, Gustave Caillebotte, Paul Cézanne, Marc Chagall, Jean-Baptiste-Camille Corot, Gustave Courbet, Edgar Degas, Fernand Léger , Henri Matisse, Claude Monet, Berthe Morisot, Gabriele Münter, Pierre-Auguste Renoir, Odilon Redon, Yves Tanguy, Édouard Vuillard, Auguste Rodin e molti altri, per un totale di 45 maestri.

Il percorso di articola in quattro sezioni relativi ai generi più trattati: Natura morta, Paesaggio, Nudo, Ritratti e Figure.

Il paesaggio, secondo l’accademia di Francia dell’epoca, era una delle forme di espressione artistica meno importanti. Una definizione destinata a cambiare grazie ai dipinti ‘en plein air’ che ritraevano la natura nella sua magia di colori e sfumature. La natura morta, considerata un genere di opere molto umile, ritrovava popolarità grazie agli artisti che mirarono a stimolare tutti i sensi dello spettatore. Si pensi ai “Fiori” di Matisse, “Composizione in rosso e blu” di Léger, “Natura morta con tazza blu” di Renoir. A seguire, tra i ritratti e figure, è possibile immergersi nel genere che divenne presto un punto fermo della pittura d avanguardia. D’altronde, il mondo della moda si diffondeva presso i nuovi ceti e divenne oggetto di rappresentazione anche artistica; si ritraeva il glamour dell’alta società. Infine, il nudo, massima espressione dell’antico classicismo, divenne espressione di sconcertante realismo in cui l’estrema attenzione al vero pervase il pathos.

Da non perdere in mostra, François Millet, con “Pastore che si prende cura del suo gregge”, che evidenzia la dura realtà della vita contadina; Berthe Morisot, nota per i suoi dipinti con scene domestiche e donne e bambini, con “Ritratto di Madame Boursier e di sua figlia”, Chagall con “Il musicista”. E ancora gli impressionisti, guidati da Monet, Renoir, Cézanne e Degas, che hanno rivoluzionato le convenzioni sia del soggetto che dello stile, immortalando su tela scene quotidiane con colori vivaci e pennellate espressive.

“Il colore è un bisogno umano come l’acqua e il fuoco. Una materia prima indispensabile alla vita”Fernand Lèger

“Il colore è la mia ossessione quotidiana, la gioia e il tormento” – Claude Monet

La generazione successiva di artisti si spinse ulteriormente oltre i confini dell’arte, permettendo al colore, alla forma e alla pennellata di avere la precedenza sul soggetto. Ciò si evince soprattutto con opere di Matisse, Bonnard, Chagall e molti altri che si trasferirono a Parigi all’inizio del XX secolo.

Sabrina Mautone

Sabrina Mautone
Sabrina Mautone nasce a Napoli il 18/05/96 e vive a Milano. Giornalista pubblicista laureata in Lingue Moderne presso la Federico II e specializzata in Comunicazione e Cooperazione Internazionale per Istituzioni ed Imprese presso l'Università Statale di Milano. Con un master post-lauream in Giornalismo Radio-Televisivo a Roma, lavora da freelancer e segue eventi in Italia e all'estero.

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