In Svizzera e in Italia, il dibattito sull’uso dei proventi derivanti da giochi d’azzardo riflette due approcci divergenti, con la Svizzera che mira a una gestione orientata alla trasparenza e al benessere pubblico, e l’Italia in cui la recente legge di bilancio ha suscitato forti preoccupazioni per l’apparente priorità data agli interessi economici rispetto alla tutela della salute dei cittadini. Di seguito esploriamo i meccanismi di gestione adottati dai due Paesi, mettendo in luce vantaggi e criticità.
La Situazione in Svizzera: Trasparenza e Distribuzione dei Fondi per il Bene Pubblico
In Svizzera, la legge federale sui giochi d’azzardo stabilisce che i proventi netti derivanti da lotterie e scommesse siano destinati esclusivamente a progetti sociali, culturali e sportivi. L’autorità di vigilanza inter-cantonale Gespa redige annualmente un rapporto che fornisce dettagli sulla distribuzione di tali fondi. Nel 2023, i cantoni hanno destinato complessivamente circa 664,4 milioni di franchi svizzeri a progetti di utilità pubblica, con particolare enfasi su:
- Cultura e Patrimonio: ha ricevuto il 41% dei fondi, rappresentando l’area più finanziata.
- Sport: ha beneficiato del 24% delle risorse, tramite contributi sia cantonali che centralizzati.
- Assistenza Sociale e Sanitaria: risorse sono state allocate per il benessere sociale e la salute, sostenendo anche attività educative.
Nonostante una generale coerenza, il rapporto Gespa ha rilevato discrepanze tra i cantoni nella rendicontazione, soprattutto per quanto riguarda la gestione dei fondi di riserva e i meccanismi di controllo dei siti scommesse in Svizzera. Questa diversità dipende in gran parte dall’autonomia dei cantoni e dalla struttura variegata di fondi regionali e inter-cantonali.
Italia: Le Criticità della Legge di Bilancio 2025 secondo la Campagna “Mettiamoci in Gioco”
Di fronte alla rigorosa regolamentazione svizzera, la situazione italiana presenta sfide complesse. La Campagna “Mettiamoci in Gioco” e la Consulta Nazionale Antiusura hanno espresso preoccupazioni per le modifiche normative proposte nella legge di bilancio 2025, che sembrano privilegiare gli interessi delle lobby del gioco rispetto alla salute pubblica e agli interessi dello Stato.
In particolare, le organizzazioni denunciano alcune misure critiche:
- Cancellazione dell’Osservatorio per la Prevenzione del Gioco d’Azzardo: istituito presso il Ministero della Salute, è stato sostituito da un Osservatorio generale sulle dipendenze, riducendo l’attenzione specifica sulla dipendenza dal gioco.
- Soppressione del Fondo per la Prevenzione del Gioco d’Azzardo: il fondo da 50 milioni di euro per la prevenzione è stato abrogato e sostituito da un fondo per tutte le dipendenze patologiche, con una distribuzione dei fondi meno focalizzata.
- Proroghe delle Concessioni per il Gioco d’Azzardo: sono state estese fino al 2026 senza la creazione di nuove gare pubbliche. Questo sistema di proroghe solleva critiche per la mancata trasparenza e per i mancati introiti fiscali derivanti da una possibile riassegnazione competitiva delle concessioni.
- Aumento dell’Offerta di Gioco d’Azzardo: è stata introdotta un’estrazione settimanale aggiuntiva per Lotto ed Enalotto, in contrasto con le richieste di una riduzione dell’offerta di gioco per contenere i rischi di dipendenza.
La Critica Sociale e Sanitaria: Cosa Significa Questo per l’Italia
La campagna “Mettiamoci in Gioco” e la Consulta Antiusura segnalano che le nuove misure arrivano in un contesto preoccupante, con una previsione di crescita della raccolta da gioco d’azzardo a 160 miliardi di euro nel 2024. Studi recenti mostrano come il 43% degli italiani abbia giocato almeno una volta nel 2022 e circa 800.000 persone presentino una dipendenza da moderata a grave, coinvolgendo particolarmente persone con basso reddito e istruzione, così come i giovani tra i 15 e i 19 anni.
Come afferma Don Armando Zappolini, della campagna “Mettiamoci in Gioco”, la nuova legge riduce gli spazi istituzionali per la consapevolezza pubblica sugli effetti negativi del gioco: “La cancellazione dell’Osservatorio, la difficoltà di accesso ai dati e la riduzione dei fondi per la prevenzione segnalano una pericolosa complicità del governo con la lobby dell’azzardo.”
Confronto tra Svizzera e Italia: Due Modelli Diversi di Gestione dei Proventi del Gioco d’Azzardo
Il confronto tra Svizzera e Italia rivela due approcci distinti nella gestione dei fondi derivanti dal gioco d’azzardo. In Svizzera, un sistema decentralizzato con alti standard di trasparenza permette di monitorare come i fondi vengano utilizzati nei cantoni e nei progetti inter-cantonali. Il modello svizzero pone un forte accento su progetti sociali e culturali, e garantisce che ogni cantone assuma responsabilità diretta nella rendicontazione pubblica dei fondi.
In Italia, invece, il sistema appare centralizzato, e i recenti interventi legislativi sembrano favorire gli aspetti economici del settore piuttosto che la prevenzione delle dipendenze. Come sottolineato dalla Consulta Nazionale Antiusura, le proroghe senza gare e la riduzione dei fondi di prevenzione indicano un abbassamento della tutela della salute pubblica e dei diritti dei cittadini, lasciando molti spazi di miglioramento.
Un Futuro di Riforma Possibile per l’Italia?
La gestione dei proventi da giochi d’azzardo rimane un tema centrale sia in Svizzera che in Italia. Mentre la Svizzera ha sviluppato un sistema orientato al benessere pubblico con una chiara trasparenza, l’Italia potrebbe considerare l’adozione di politiche simili, rafforzando i meccanismi di controllo e destinando maggiormente i fondi alla prevenzione e alla tutela dei cittadini più vulnerabili.
Una riforma in questa direzione, come auspicata dalle organizzazioni antiusura, potrebbe aiutare l’Italia a bilanciare meglio le entrate fiscali con il rispetto della salute pubblica e dei diritti sociali.