Era il 7 luglio quando Ciro Colonna venne ucciso. La cronaca lo ricorda come l’ennesima vittima della camorra. Il giovane aveva solo 19 anni quando la sua vita è stata brutalmente spezzata a Ponticelli, quartiere in cui è nato e cresciuto. Gli amici e i familiari lo hanno sempre descritto come un bravo ragazzo, onesto e buono che viveva la sua vita come la vivono tutti i suoi coetanei.

Ciro Colonna non aveva nulla a che fare con la camorra ed è morto perché si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato. Di fronte a queste tragedie non bisogna restare inermi, ma bisogna affrontarle e rendere giustizia a chi purtroppo non c’è più.

Il luogo dell’agguato è stato Lotto 0, un quartiere che tutt’ora fa da palcoscenico a vicende camorristiche. Proprio da qui si può e si deve  ricominciare. Attraverso il dolore si potranno costruire delle basi per riscattarsi, per ridare luce e speranza a un quartiere che troppo spesso è maltrattato dalla camorra.

Ciro Colonna vive ancora grazie a che non l’ha mai dimenticato. Dal 7 luglio ad oggi, numerose sono state le iniziative e gli eventi in suo onore come ad esempio la fiaccolata organizzata da “Un Popolo in Cammino”. Ad un mese dalla sua scomparsa la stessa associazione con il contributo dei cittadini ha piantato alberi e fiori e realizzato un murales in ricordo della giovane vittima della camorra. Significativa è stata, inoltre, la manutenzione di un campetto di calcio non lontano dal luogo dove Ciro è stato ucciso.

Nelle giornate del 30 settembre e del 1 ottobre dalle dalle ore 9.00 alle ore 13.00 ”Un Popolo in Cammino”  ha organizzato due giornate interamente dedicate a Ciro Colonna. Per l’occasione verrà montato uno steccato per l’aiuole che poi verrà dipinto dai i bambini e i ragazzi del Lotto 0.

Maria Baldares 

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