Assolti. Questa la decisione presa dal Tribunale di Napoli nei confronti dell’ex Governatore ed ex sindaco di Napoli, Antonio Bassolino, e nei confronti dell’ex prefetto e commissario straordinario ai rifiuti Alessandro Pansa, oggi capo della Polizia.

L’accusa era quella di omissioni in atti d’ufficio durante l’emergenza rifiuti del 2008/2009. Secondo la Corte “il fatto non sussiste” perché Bassolino e Pansa adottarono tutte le situazioni possibili per evitare gli eventuali rischi di contagio ed infezione per la popolazione. Quelle disgustose scene di rifiuti ammassati e sparsi un po’ ovunque nelle strade, che emanavo un terribile puzzo, oltre che oggettive difficoltà di circolazione per pedoni e veicoli, non furono responsabilità di Pansa e del due volte Governatore. Immagini orribili di una Napoli incapace di “camminare” che, allora, aveva visto più che dimezzarsi il numero dei turisti che venivano a visitarla. In tutto il mondo passò un’immagine della città totalmente negativa, l’emblema di una Paese troppo impegnato a correre dietro le futilità e non ad occuparsi dei più elementari problemi per la sopravvivenza dei propri cittadini.

Gli avvocati Carlo Di Casola (per Bassolino) e Filippo Dinacci (per Pansa) hanno prontamente dimostrato, atti alla mano, non solo la totale perseveranza dei loro assistiti nell’adottare provvedimenti che garantissero il bene comune, ma anche il loro zelo nelle opere di bonifica e derattizzazione. Già prosciolta qualche tempo fa invece, l’ex sindaco Rosa Russo Iervolino, la cui condotta era stata giudicata tutt’altro che omissiva.

Ennesima assoluzione quindi per Bassolino, dopo quella per la gestione degli impianti di trasformazione dei rifiuti in compost energetico. Rimane però in piedi l’inchiesta di Roma (partita da indagini napoletane) che vede coinvolti gli stessi Bassolino e Pansa sulla rimozione del percolato, per cui però il pm Cusani ha inoltrato al gip la richiesta di archiviazione. Assolti ieri anche gli altri tredici imputati.

Si aprono adesso per Bassolino le porte verso le primarie del Partito Democratico per l’elezione a palazzo San Giacomo. Già da tempo infatti il Partito aveva espresso l’intenzione di ricandidare l’ex Governatore. Decisione che ha destato fin da subito perplessità, dato il passato non certo limpido di Bassolino e la sua carriera politica di certo non ricca di successi.

È preoccupante riscontrare, dopo la già travagliata elezione di Vincenzo De Luca alla Regione, come il Partito Democratico candidi esponenti di una “vecchia politica” che potrebbero portare ad un suicidio politico. Ovviamente, tali candidature, nascondono sempre motivi ben più profondi della semplice “capacità politica”.

Domenico Vitale

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