Napoli. Continui sono gli episodi di criminalità che la città partenopea sta drammaticamente vivendo in questi ultimi giorni. In particolare, il Rione Sanità è la vera vittima di raid di clan camorristici: vige un clima di timore e caos tra commercianti e popolazione.

Ad agitare gli animi ancor di più è stato soprattutto l’episodio alla rinomatissima Pasticceria Poppella, famosa per i suoi “fiocchi di neve”, dove i criminali hanno intimorito i proprietari sparando diversi colpi di pistola nella vetrina della pasticceria.

Sgomento anche tra gli esponenti della politica locale. Il presidente della III Municipalità, Ivo Poggiani, è al fianco dei cittadini con l’appoggio del Sindaco Luigi De Magistris e i consiglieri del comune di Napoli. Ieri si è tenuto il consiglio comunale, nel quale all’ordine del giorno vi era la situazione di pericolo del Rione per il ritorno alle armi da parte dei clan:

Il Consiglio Comunale di Napoli, valutati quali atti gravissimi ed inaccettabili gli episodi violenti che in particolare si stanno verificando con impressionante frequenza nel Rione Sanità, ma che comunque coinvolgono grande parte della città; che da ultimo è stato coinvolto il noto laboratorio e produttore “Poppella”, importante realtà del territorio, vera e propria eccellenza; che il clima che viene prodotto pertanto sul territorio della criminalità organizzata e delle azioni della camorra è un oltraggio a quanti in tutta la città ed in particolare nel Rione Sanità si stanno impegnando con passione ed abnegazione per il riscatto morale, culturale dell’intero territorio; che queste giornate hanno visto insieme a tante e tanti cittadini, particolare impegno ed esposizione pubblica da parte del Presidente della III Municipalità e di tutte le forze politiche componenti il Consiglio Municipale, il quale in spregio ad ogni paura, limitazione e remore, non ha esitato a prendere parola per denunciare le attività della camorra sul territorio; che in tal modo il Presidente ha inteso promuovere l’impegno da parte sua e dell’Istituzione che rappresenta;

VALUTA la necessità di essere vicini a tutte le forze che con impegno civico e sociale si espongono nella lotta alle camorre sull’intero territorio cittadino;

DICHIARA unanimamente, nonostante le legittime differenze politiche, il proprio sostegno alle iniziative del Presidente e di tutto il Consiglio della III Municipalità e a tutti i cittadini impegnati nella lotta alle camorre;

IMPEGNA Il Sindaco e la Giunta a promuovere ogni iniziativa per evidenziare la propria vicinanza e per realizzare la piena collaborazione Istituzionale ai fini del contrasto pieno alla criminalità organizzata, invitando il Governo e la Regione Campania al confronto per promuovere le azioni necessarie allo sviluppo del territorio ed al contrasto efficace alla criminalità presente sullo stesso”.

Lo stesso Presidente Poggiani ha dichiarato la volontà di far fronte alla situazione, ma lo Stato, dice, è completamente assente. Il Rione ha bisogno che qualcosa cambi, come già sta cambiando grazie al supporto delle associazioni e comitati che fanno un lavoro notevole per sostenere i cittadini. “Lo stato non può più permettersi di essere omertoso”, dichiara il Presidente della Municipalità.

In una nota spiega minuziosamente la situazione drammatica che la città sta vivendo:

“In questo mese ho incontrato nell’ordine: Ministro De Vincenti, Prefetto, Commissione Parlamentare di Inchiesta sulle Periferie, Commissione Regionale Anticamorra. A tutti ho esternato la mia rabbia e la mia paura per il ritorno di storiche famiglie di camorra che hanno nella propria subcultura camorristica lo strumento del pizzo. Ho spiegato loro che fino a metà degli anni ’90 il quartiere tutto si basava su un’economia prodotta dall’artigianato: scarpe, guanti, cinture, pellame in generale. In tutte le famiglie c’era lavoro per la presenza di fabbriche e marchi prestigiosi come Valentino, Melluso, ecc.”.

“Ho sentito – continua – tantissime storie di gente del territorio che mi hanno raccontato di come il pizzo nei confronti di queste attività abbia portato alla chiusura delle stesse, gettando il Rione Sanità in un baratro di depressione economica.

Mi raccontano che all’epoca a farla da padrone era il clan dei c.d. Vastarella, che hanno distrutto una florida economia di quartiere. Si sa, la disoccupazione e la mancanza di lavoro genera terreno fertile per le camorre. Per 10 anni quindi c’è stato il BUIO. Da qualche anno a questa parte però si è invertita la tendenza. Piccoli commerciali, imprenditori, associazioni e cooperative hanno ridato vita al tessuto produttivo del Rione puntando tutto su due filoni: cultura e turismo, piccolo commercio basato soprattutto sulle eccellenze del food.

Lungamente ho chiacchierato con De Vincenti e gli altri apparati dello Stato, gli ho chiesto di non lasciare solo il quartiere che piano piano sta alzando la testa”.

Conclude il Presidente Poggiani: “Purtroppo sembrerebbe che oggi sta succedendo quello che tutti temevano. Quelle storiche famiglie di camorra hanno ripreso il controllo del territorio ed maniera violenta stanno di nuovo soffocando le economie del quartiere. Non so se stamattina quello che è successo sia esattamente questo, ossia intimidazioni per il racket. Mi pare però che quelle modalità di quel cancro radicato nel Rione Fontanelle che ha agito per anni in questa direzione stia tornando. Ribadisco: ognuno faccia la sua parte”.

Stamattina il Sindaco De Magistris, Ivo Poggiani e il capo di gabinetto Attilio Auricchio sono andati a fare colazione proprio alla Pasticceria Poppella. Hanno così dimostrato la propria vicinanza ai proprietari e al popolo in subbuglio. Hanno assaggiato anche il nuovo dolce ideato dal pasticciere Poppella, “proiettili babà”, con ripieno di crema fiocco e cioccolato, simbolo di protesta contro la criminalità.

Simona Pietropaolo

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