Napoli è senza ombra di dubbio tra le città italiane quella che si caratterizza per la presenza di grandi piazze, accompagnate dalle imponenti strutture religiose. Una di queste è Piazza Mercato e la Basilica del Carmine.
Piazza Mercato è stata per secoli il centro motore della città: come suggerisce lo stesso nome, essa era la sede e il centro delle attività commerciali, oltre a essere il fulcro di dinamiche sociali, economiche e religiose. E, intorno al 1200 fu eretta la Basilica del Carmine, che andava sicuramente a completare il quadro di una piazza che non è mai ferma.
Prima della seconda metà del XIII secolo, questa zona partenopea si chiamava “Campo del Moricino”, in quanto era collocata fuori dalle mura di Napoli. Ma fu soltanto nel 1270 e all’opera di Carlo D’Angiò che a Piazza Mercato fu creato il “Mercato Nuovo”, cioè quel luogo destinato allo svolgimento di commerci, scambi, e che nel 1302 prese il nome di “Mercato di Santo Eligio”. In questo modo, Napoli divenne una città mercantile a tutti gli effetti.
Piazza Mercato aveva quindi duplice funzione: da un lato andava a migliorare il funzionamento della vita dei partenopei, e dall’altro andava ad aumentare e a intensificare i traffici commerciali, in particolar modo marittimi, con le altre città italiane e europee.
In quanto luogo popolare, Piazza Mercato è stata nei secoli la sede di momenti cruciali e terribili della storia di Napoli: basti pensare che è stata sede di esecuzioni capitali. E il primo a rimetterci la testa fu Corradino di Svevia. E un’altra decapitazione avvenuta in Piazza Mercato è stata quella di Masaniello nel 1647: il giovane Tommaso Aniello d’Amalfi, si era schierato contro i viceré spagnoli che avevano imposto tasse e gabelle sugli alimenti di prima necessità. Masaniello, avendo tutti i napoletani dalla sua parte, si era proclamato capitano del popolo napoletano, ma ciò non portò a grossi risultato, poiché fu decapitato e la sua testa fu portata in giro per tutta la città con lo scopo di incutere terrore assoluto.
Ma in piazza si erge maestosa la Basilica del Carmine, che da più di 8 secoli è meta di turisti e visitatori che vengono a rendere omaggio all’icona della Madonna Bruna porgendole suppliche e ringraziamenti per le grazie ricevute. Il culto della Madonna del Carmine a Napoli risale al XIII secolo, quando in piazza arrivarono i frati carmelitani che, lasciata la Palestina, si rifugiarono a Campo Moricino insieme all’icona di una Madonna bruna con in braccio il suo bambino. Qui cominciò a diffondersi il culto della Madonna “Nera”, che venne ben presto riconosciuta anche dal papa Sisto IV, che in una bolla episcopale del 1457 dichiarava che “il popolo napoletano era solito recarsi numeroso a visitare la chiesa, eretta dai carmelitani alla fine del secolo XIII sul luogo della ricordata chiesetta di S. Nicola, per venerare questa sacra immagine e lucrare l’indulgenza plenaria dall’inizio di agosto fino all’ 8 settembre, giorno dedicato alla natività della Madonna.”
Imponente e pomposa,alta circa 16 metri, la Basilica del Carmine presenta un’unica navata centrale con tre cappelle laterali: alla fine della navata si apre l’abside con la cappella dedicata alla Vergine Bruna e sulla parte è collocato il grande organo monumentale. Lungo le parete laterali si impongono due serie di cappelle, realizzate con doppi pilastri corinzi e nei loro archi a tutto sesto sono dipinti ricchi ornati fioriti con teste d’angelo. Ogni cappella è chiusa da una balaustra a traforo di marmi lavorati con cancelli di ferro battuto ornati in ottone. Ricca di affreschi e dipinti, la Basilica del Carmine è ovviamente nota per il “Crocifisso miracoloso” che si erge sul tabernacolo : esso è collegato agli avvenimenti riguardanti gli Aragonesi nel 1439 ed è stato realizzato da un autore anonimo nel XIV secolo.
Ma la caratteristica della Basilica del Carmine a Piazza Mercato è ovviamente il campanile della chiesa: alto 75 metri, poggia su una solida base e la parte quadrilatera è suddivisa in tre piani di ordine diverso: ionico, dorico e corinzio. Le campane in totale sono 5.
E in piazza, accanto alle attività commerciali ancora oggi esistenti, si accompagnano i festeggiamenti relativi alla Madonna del Carmine: il 15 luglio si svolge il cosiddetto incendio al campanile. Alle ore 22.00 le luci di Piazza Mercato si spengono e dall’interno del campanile della Basilica del Carmine fuoriescono luci e scintillii di fuochi d’artificio che ridanno vita alla piazza. Il giorno dopo, il 16 luglio, i napoletani festeggiano la Madonna del Carmelo: la chiesa celebra messe in onore della sua patrona ogni ora.
Arianna Spezzaferro