Il caso OGM: soluzione o problema?
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Con il termine OGM si indicano tutti quegli organismi che sono stati ”modificati“ attraverso l’ingegneria genetica, al fine di ottenere delle prestazioni migliori. Quindi, nonostante gli OGM siano spesso associati all’agricoltura, con questo termine non si indicano solo prodotti alimentari per scopi consumistici, ma tutti quegli organismi le cui molecole siano state modificate per un beneficio (ad esempio, alcuni batteri modificati geneticamente sono utili per la medicina a scopi vaccinali o terapeutici).

Seppur l’appellativo ”organismo geneticamente modificato” possa inizialmente incutere un po’ di rimostranza, in realtà bisogna sapere che in biologia le mutazioni sono degli eventi molto comuni.

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Il DNA di un organismo biologico muta continuamente e spontaneamente, al fine di garantire la selezione naturale: le mutazioni casuali che risultano vantaggiose per l’individuo vengono selezionate dall’ambiente e si “fissano”, ossia vengono ereditate dalla prole, proprio perché risulterebbero vantaggiose per l’intera specie; le mutazioni svantaggiose, invece, generalmente interessano il singolo individuo e non vengono ereditate.

L’ingegneria genetica, al fine di ottenere organismi ”migliori” come servizi per la società, modifica solo una porzione molto piccola del DNA in base alla caratteristica che si vuole ottenere, lasciando inalterato il resto del genoma.

Gli OGM in Italia

L’immissione in commercio di organismi, principalmente alimenti, geneticamente modificati o l’utilizzo di questi per fini sperimentali sono azioni normate da un decreto legislativo europeo che vengono autorizzate solo dopo un’attenta e rigorosa valutazione del rischio.

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Nonostante ciò, è questo un dibattito ancora molto caldo perché sono ancora molte le persone contrarie agli OGM, lamentando problematiche come: un potenziale impatto sulla salute (umana, animale e ambientale), perdita di biodiversità, dominio economico della produzione di cibo da parte di poche industrie a scapito di altre, eccetera.

Il parere della scienza

Tuttavia questi sono ipotetici problemi non dimostrati scientificamente. Anzi, la scienza ha sempre cercato di dimostrare di come gli OGM siano sicuri per l’ambiente e la salute umana.

Attraverso un recente studio è stato dimostrato come raccolti geneticamente modificati possono essere d’aiuto per combattere il cambiamento climatico: siccome la richiesta di cibo da parte della popolazione mondiale continua a crescere, questi raccolti possono ridurre l’accaparramento di terreni (land grabbing) per la produzione agricola evitando ulteriori emissioni di anidride carbonica; allo stesso modo, l’utilizzo di colture geneticamente più resistenti e vantaggiose, sia a livello produttivo che dal punto di vista nutrizionale, ridurrebbe l’uso di fertilizzanti chimici, inquinanti dal punto di vista ambientale. Sempre secondo questo studio, un uso più ampio di OGM già esistenti in Europa potrebbe portare a una riduzione del 7,5% delle emissioni in agricoltura.

Un altro studio si è focalizzato su come la dilagante contrarietà agli OGM sia conseguenza, oltre che della disinformazione scientifica, anche del marketing di alcuni siti che per monetizzare ottenendo più views hanno diffuso teorie antiscientifiche, per esempio amplificando in modo sensazionalistico casi scientifici poco indagati, utilizzando argomenti di interesse pubblico.

La mancanza di consenso sociale sui benefici e sulla sicurezza di un prodotto o di una tecnologia può minare la sua adozione, andando ad influenzare anche le decisioni politiche.

Se ci basassimo però su ciò che gli articoli scientifici cercano di dimostrare da anni, queste tecnologie potrebbero rappresentare un’ulteriore risorsa anche a livello ambientale, come lo sono già dal punto di vista medico.

Miriana Di Gloria

Miriana Di Gloria
Studio biologia, per questo credo fermamente nella scienza come motore innovativo. Ho a cuore tematiche ambientali, sanitarie ed egualitarie più di qualsiasi altra cosa, per questo motivo credo nella collettivizzazione della scienza. Nel mio piccolo, cerco di affermarlo combattendo la disinformazione scientifica.

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