Nonostante le notizie rassicuranti diffuse dalla Banca centrale europea in merito ai risultati degli stress test effettuati su 130 istituzioni finanziarie europee, la spinta generata nel settore non è riuscita a coinvolgere i principali indici azionari, che a mezzogiorno hanno tutti segno negativo.
A Francoforte la promozione di tutte le 17 banche analizzate ha generato una prestazione positiva dal settore che non è riuscita a contrastare la sfiducia nei mercati tedeschi dovuta al recente andamento dell’economia reale, che si concretizza nella flessione di quasi tutti gli indici, con perdite più pesanti nei settori tecnologici e nelle materie prime con i rispettivi indici che perdono 1,28 e 1,61 percento del proprio valore.
Affonda Piazza Affari con perdite rilevanti su tutti i principali indici azionari e con il FTSE Italia All-Share che perde 1,45 punti percentuali guadagnandosi la maglia nera tra gli All-Share europei, eclatante la perdita di Montepaschi le cui azioni sono tornate al prezzo di lunedì scorso dopo aver toccato la quota di 1,00€ ad azione alla chiusura delle contrattazioni di venerdì, bruciando così il 19% del loro valore e costringendo la Consob a vietare le vendite allo scoperto per il resto della giornata e per tutta la successiva, a seguire Carige (-12,89% alle 12,00) e BPM (-4,35%). Lo spread tra i buoni decennali italiani ed i corrispettivi tedeschi scende dello 0,63% attestandosi a 162,89 punti, nonostante questo l’indice settoriale FTSE Italia Finanza perde il 2,68% del suo valore.
Il pessimo andamento delle borse europee è la manifestazione di quelle pressioni speculative alimentate da certa parte dei media sull’esito degli stress test e paventate dal Governatore della Bce in alcune dichiarazioni antecedenti la pubblicazione dei risultati che hanno invece sottolineato un miglioramento della situazione patrimoniale di molti istituti finanziari. Le banche italiane che si sono dimostrate sottocapitalizzate sono Banca Montepaschi e Banca Carige che registrano deficit non colmabili negli scenari avversi, la prima potrebbe avere un buco di 4,11 miliardi due soli dei quali sarebbero coperti dalle operazioni di aumento di capitale in atto, la seconda nello scenario avverso considerato nel test ha manifestato una sottocapitalizzazione di 900 milioni di euro.
Nella conferenza stampa successiva alla pubblicazione dei risultati il vice presidente della Banca d’Italia, Fabio Panetta, ha affermato che il grande svantaggio degli istituti sottoposti alla procedura di verifica dei requisiti patrimoniali è dovuto principalmente al contesto macroeconomico che ha molto influito sul mercato dei titoli pubblici, concludendo che “Se non torna la crescita e non si abbatte il rischio di credito sarà difficile avere un sistema bancario ben capitalizzato”.
Infine si è soffermato sui risultati delle singole banche e sui rimedi messi in atto da queste sostenendo che “Il gruppo è sottoposto da novembre 2013 a un piano di ristrutturazione della Commissione europea; il piano è stato avviato dal nuovo gruppo dirigente insediatosi” e che questi “sottoporrà un piano di rafforzamento patrimoniale e le conseguenti modifiche del piano di ristrutturazione, rispettivamente, alle autorità di vigilanza e alla Commissione europea”.
Marco Scaglione