E’ la denuncia che arriva da Stefano Fassina: “Il Movimento 5 Stelle in Assemblea capitolina dice no a un nostro ordine del giorno per ripristinare nel bilancio 2016 di Roma Capitale i 300mila euro sottratti, dalla delibera di Giunta, ai centri antiviolenza. Un brutto segnale. La maggioranza faccia un passo indietro e approvi il nostro emendamento che recupera le risorse da destinare a questo importantissimo servizio”. Era questo il commento dell’ex candidato alla carica di Sindaco, Stefano Fassina, componente e co fondatore di Sinistra Italiana.
Ma cosa sta succedendo?
Nella manovra di assestamento di bilancio della giunta guidata da Virginia Raggi, secondo le denunce di Fassina e del PD capitolino, sarebbero spariti 300 mila euro di stanziamenti per i centri antiviolenza. Fassina va giù duro: “Non esistono bilanci esclusivamente tecnici. Il bilancio contiene sempre scelte politiche. E’ un atto politico, ad esempio, sottrarre 300mila euro agli stanziamenti destinati ai centri antiviolenza. Abbiamo presentato un emendamento per recuperare le risorse tolte a un servizio che purtroppo continua ad essere fondamentale alla luce delle tante vergognose violenze che si sono verificate anche recentemente nei confronti di tante donne”.
Il Partito Democratico ha tentato di inserire tra gli ordini del giorno anche un emendamento affinché ci sia “l’impegno a reinvestire questi 300 mila euro tolti ai centri antiviolenza”. E Roberta Agostini rilancia: “I tagli previsti dell’assestamento di bilancio del Comune di Roma ai centri antiviolenza sono un segnale grave e preoccupante. Non si può risparmiare su politiche per il contrasto alla violenza sulle donne, che devono essere finanziate e sostenute con l’impegno costante e crescente di tutte le istituzioni. Chiediamo alla sindaca Viriginia Raggi un segno di disponibilità e di ascolto verso servizi essenziali per i diritti e la libertà delle donne“.