SALERNO – Un legame indissolubile tra camorra e politica per portare voti in occasione delle elezioni del 2011.

L’Antimafia apre un’inchiesta e scopre una presunta associazione finalizzata alle truffe ai danni delle compagnie assicurative, messa in piedi attraverso un accordo tra avvocati, medici ed esponenti della malavita salernitana.

Ciro De Simone, collaboratore di giustizia, illustra i legami tra l’avvocato Francesco Candela e il clan D’Agostino, il più potente organismo malavitoso operante in città nonostante da anni il suo principale esponente, Giuseppe D’Agostino, sia rinchiuso in carcere al regime del 41 bis (anche detto “carcere duro”).

Secondo De Simone, tutti gli esponenti di quel sodalizio si sarebbero rivolti per le pratiche di risarcimento al legale Candela, oppure a Giuseppe Miglino (soprannominato “l’avvocato” ma privo di titolo professionale), uno dei principali collettori delle denunce di sinistro fittizie, con cui sarebbero stati sottratti alle compagnie assicurative centinaia di migliaia di euro. Candela avrebbe, inoltre, approfittato del rapporto che aveva con D’Agostino per il suo cursus honorum al Consiglio Comunale (alle elezioni del 2011 nella lista di Campania Libera), dopo aver appoggiato, alle precedenti regionali, la candidata di centrodestra Eva Longo.

De Simone ammette di non essere in possesso di abbastanza informazioni, ma fa il nome di Alessandro Greco, uno dei beneficiari delle denunce fasulle. A subire il danno, oltre alle compagnie, ci sarebbero anche le casse della municipalizzata Salerno Pulita, che si sarebbe trovata a pagare premi assicurativi più alti per essersi assunta la responsabilità di sinistri che in realtà non si erano verificati. Al cospetto del magistrato antimafia Rosa Volpe, De Simone fa i nomi dei due dipendenti addetti alla guida dei furgoncini per la raccolta dei rifiuti, che in più di un’occasione avrebbero simulato tamponamenti ed episodi simili. Lui stesso aveva il compito, insieme a Dario Iannone, di quantificare le somme tra i trecento e i cinquecento euro, per far fronte “a momentanee difficoltà economiche”. E così faceva un’équipe intera formata da una decina di persone, che il collaboratore ha elencato insieme ai nomi dei beneficiari dei risarcimenti.

incidenti-falsi-593x443Inoltre, racconta di una rapina messa in atto in una bisca insieme a Raffaele Delle Chiaie, Ivan Del Giusto e Raffaele Principe, affermando che gli orologi Rolex sottratti fossero stati rivenduti all’avvocato Candela. Gli operatori sanitari contraffacevano radiografie e referti medici, i carrozzieri stilavano i preventivi di riparazione, i liquidatori complici contribuivano e un dentista limò i denti a un tossicodipendente per simulare un danno da incidente stradale. Per i quattro avvocati indagati (Francesco Candela, Ivo Fazi, Carlo Olivieri e Federica Grippa) l’Ordine forense ha già avviato il procedimento disciplinare. Sarà un’apposita commissione, composta da membri degli altri Fori della provincia salernitana, a raccogliere le loro difese e poi a decidere se nei loro confronti debba essere emesso un provvedimento di sospensione temporanea dall’esercizio della professione.

Ha subito le idee chiare il neo prefetto di Salerno, Antonella Scolamiero; ieri in conferenza stampa ha dichiarato:

“Non sarò solo il prefetto di Salerno, ma di tutta la provincia – ha affermato nell’incontro con la stampa È mia intenzione riuscire a visitare tutti i comuni del salernitano, anche quelli più piccoli. State pur certi che la mia porta non dico che sarà sempre aperta, perché sarebbe pura demagogia, ma sarà sicuramente socchiusa ai problemi della provincia salernitana”.

Rapita dallo scenario salernitano, il neo prefetto non sembra intenzionato a perdere di vista le tematiche più urgenti che riguardano il territorio.

Sara C. Santoriello

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