Bruno Castaldi, l'anarchico contro il Duce
Copertina di "Io contro il Duce", la storia di Bruno Castaldi. Credits aiepeditore.com

“Io contro il Duce – una storia d’amore e d’anarchia” è l’ultima novità di AIEP editore, in collaborazione con Strisciarossa APS. Il libro, scritto a quattro mani dalla giornalista Onide Donati e dalla figlia del protagonista, Aurora, ripercorre la burrascosa vita dell’anarchico fiorentino Bruno Castaldi, ricostruita grazie ai ricordi di Aurora a cui si aggiungono i tantissimi documenti reperiti negli archivi italiani ed esteri.

Bruno Castaldi è stato un anarchico fiorentino che ha vissuto in prima linea gli eventi più cruenti del XX secolo e ha consacrato la sua vita alla lotta. Una vita da ribelle, fatta di condanne, fughe e un forte desiderio di sovvertire il corso della storia. Come tanti socialisti e anarchici di inizio ‘900, Bruno credeva fortemente negli ideali di libertà e uguaglianza sociale, per essi si è battuto e con il fallimento dei quali ha dovuto fare i conti tutta la vita.

Giovanissimo, si arruola volontario nella Grande guerra, per ricevere poi la prima condanna a dieci anni per ammutinamento e successivamente per diserzione. Giunge a Milano, dove entra in contatto con Errico Malatesta ed è molto attivo politicamente. Maturerà ben presto quello che diventerà il suo obiettivo principale, uccidere Mussolini, che considerava un traditore in quanto aveva rinnegato gli ideali di libertà di cui si faceva promotore, a favore del conservatorismo. Perseguirà la causa per tutta la vita e nel 1921 tentò da solo per ben due volte di attentare alla vita del duce. Condannato al carcere, riesce ad emigrare ma viene ripetutamente espulso da Francia, Belgio e Lussemburgo in quanto bollato come “anarchico pericolosissimo”.

Per diversi anni vive in Spagna, dove avvia dei primi calzaturifici, senza tuttavia abbandonare la sua causa: nel 1932 attacca verbalmente Mussolini su “La voz de Menorca”, accusandolo di aver tradito gli ideali di cui si faceva promotore. Prende quindi parte alla Guerra civile in Spagna e viene recluso fino al 1939 nell’angusto castello di Montjuic.

Fototessera di Bruno Castaldi. Credits aiepeditore.com

Durante il secondo conflitto mondiale Bruno Castaldi resta oltralpe poiché costantemente ricercato dai fascisti in quanto considerato un nemico. Compagna fedele e saggia consigliatrice, la moglie Armida Zanoni gli starà sempre accanto, tenendo unita la famiglia nei lunghi periodi di emigrazione e dando sostegno nei momenti più difficili come la perdita prematura di una figlia e del primogenito.

Conclusosi la Seconda guerra mondiale, Bruno torna in Italia, nella città natale, Firenze, e qui il suo nome verrà associato non più allo scomodo appellativo di “pericoloso nemico”, bensì ai prodotti di alta qualità delle sue fabbriche di scarpe. I Castaldi diventeranno infatti importanti imprenditori calzaturieri, con grande successo in Italia e negli Stati Uniti.

Una vita quella di Castaldi che sembra essere uscita da un romanzo prima che questo venisse scritto, tra amori, ideali, lotte, guerre, tanti colpi di scena e con un fil rouge: la causa antifascista e il desiderio di cambiare una storia già scritta eliminando uno dei protagonisti più bui del secolo scorso, Mussolini.

Attraverso l’appassionante storia di Bruno e della sua famiglia, le pagine del libro ripercorrono gli avvenimenti cruciali che hanno marcato il XX secolo, svelando retroscena di una storia che si crede di conoscere.

Le autrici

Aurora Castaldi, dopo aver vissuto tra Spagna, Tunisia, Italia e Brasile, vive oggi a Miami, dove è stata imprenditrice nell’ambito della ristorazione. Ha portato avanti il progetto del libro insieme a Onide Donati, giornalista professionista che ha lavorato a l’Unità, è stato capo della redazione di Bologna ed è uno degli autori del blog strisciarossa.it.

Nunzia Tortorella

Nunzia Tortorella
Avida lettrice fin dalla tenera età e appassionata di ogni manifestazione artistica. Ho studiato Letterature e culture comparate all'università di Napoli L'Orientale, scegliendo come lingue di studio il tedesco e il russo, con lo scopo di ampliare il mio bagaglio di conoscenze e i miei orizzonti attraverso l'incontro di culture diverse. Crescendo, ho fatto della scrittura il mio jet privato.

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