La UEFA ha aperto indagini formali per possibili violazioni del Fair Play finanziario tra il 2012 e il 2013. Sette i club europei sotto inchiesta e tra questi spuntano Inter e Roma (le altre sono Liverpool, Monaco, Sporting Lisbona, Besiktas, Krasnodar). Secondo l’Uefa questi club: “Hanno evidenziato un deficit di bilancio rispetto ai periodi contabili che terminano nel 2012 e nel 2013. Le società dovranno fornire ulteriori informazioni che andranno monitorate nei mesi di ottobre e novembre, nei termini stabiliti dal Finacial Control Board Club (Cfcb). Una volta consegnato il supplemento di documentazione, sarà effettuata un’eventuale ulteriore comunicazione, e potrebbero essere prese delle misure restrittive”. Se dopo gli accertamenti, dovessero essere riscontrate irregolarità, le società andranno incontro a sanzioni, come già successo a PSG e Zenit.
Le regole del Fair Play finanziario non permettono ai club di chiudere il bilancio con passivo superiore ai 45 milioni di euro.
L’Inter rischia grosso. La società deve rispondere di un passivo di bilancio al 30 giugno di circa 85 milioni di euro. I nerazzurri potrebbero essere esclusi per un anno dalle competizioni europee, ma il presidente Erik Thohir spera di cavarsela con una multa salata o una penalizzazione sul numero dei giocatori da inserire nella lista Uefa per partecipare alle competizioni europee. Ecco perchè il direttore Piero Ausilio ha fatto mercato con il freno a mano tirato, spendendo poco e puntando sopratutto all’abbattimento del monte ingaggi.
La Roma invece rischia un warning o una sanzione economica. I giallorossi, con un comunicato, hanno voluto puntualizzare la loro posizione circa il FFP : “AS Roma sostiene gli sforzi fatti fin qui dalla UEFA a favore del Financial Fair Play, al fine di garantire una stabilità finanziaria nel settore calcio: tutto questo è in perfetta sintonia con le nostre strategie societarie. Soltanto tre anni fa l’attuale proprietà ha rilevato un Club in evidente difficoltà economica e ha messo in chiaro sin da subito che la Società sarebbe stata gestita come un’azienda finalizzata a massimizzare i successi economici di pari passo con le prestazioni sportive. Siamo davvero orgogliosi dei traguardi economici e agonistici raggiunti nel breve termine e siamo ancora più ottimisti guardando al futuro che ci aspetta. Siamo felici di aprire un dialogo costruttivo con la UEFA su questo tema: siamo certi che verranno riconosciuti i risultati ottenuti finora e che la nostra politica societaria possa essere considerata un modello per futuri investimenti nel calcio europeo”.
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Lorenzo Russo