Inside Out 2 dimostra che il problema della Disney non è l’inclusività. Il film, prodotto dai Pixar Animation Studio in co-produzione con Walt Disney Pictures, non ha deluso le aspettative generate dal primo, incassando 1,251 miliardi di dollari a livello mondiale – oltre 40 milioni di euro soltanto in Italia – risultando il film Pixar con il maggior incasso di sempre. Tante sono state le novità che hanno contribuito al suo successo: tra queste l’introduzione di nuovi personaggi, ciascuno con background e culture differenti, che celebrano la bellezza e l’importanza della diversità.
Il nuovo universo di Riley
In Inside Out 2 l’universo di Riley evolve, riflettendo i cambiamenti dell’adolescenza: nuove aree emergono, altre si ridimensionano. In una di queste emerge per la prima volta la figura di un mostro, o meglio un “oscuro segreto”, che altro non è che la rappresentazione della rimozione, quel processo inconscio attraverso il quale l’individuo cerca di difendersi da traumi, ansie e paure.
Vengono introdotte nuove emozioni, che interagiscono con le precedenti: Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura e Disgusto dovranno ritrovare un equilibrio confrontandosi con Invidia, Noia (o Ennui), Imbarazzo, e Ansia, che, con la sua mania di controllo, prenderà il sopravvento sulle altre emozioni, facendo dubitare Riley di se stessa. A tal proposito un ruolo chiave gioca la memoria: infatti, i vecchi ricordi di Riley, che sono stati archiviati e utilizzati per formare la sua personalità, verranno influenzati da quelli più recenti, e questo avrà delle importanti conseguenze sulle sue scelte.
Oltre i pregiudizi: l’amicizia in Inside Out 2
In Inside Out 2, l’amicizia assume un ruolo centrale nel percorso di crescita di Riley configurandosi non solo come fonte di gioia e supporto, ma anche e soprattutto come strumento per superare i pregiudizi abbracciando la diversità, che deve essere percepita come la normalità.
Infatti, le migliori amiche di Riley e le nuove conoscenze del camp, contribuiscono a creare un clima multiculturale: Bree è una teenager afroamericana, Grace, invece, ha origini asiatiche; è grazie a loro che Riley ha potuto sviluppare quel primo senso di sé che le ha consentito di identificarsi come una brava persona e una buona amica. Tra i nuovi incontri il più importante è sicuramente quello con Val Ortiz, la capitana della squadra di hockey femminile il cui aspetto sembra suggerire origini latine. Riley la ammira molto e cerca di colpirla in tutti i modi, tanto da allontanarsi dalle sue amiche preferendo frequentare il gruppo di Val.
Attraverso il suo percorso di crescita, Riley mette in discussione se stessa alla ricerca della propria identità – anche le sue emozioni lo dimostrano, che, a differenza di quelle dei suoi genitori, non assumono un genere definito – e fondamentali sono le differenze con cui entra in contatto. È grazie a queste che potrà sviluppare l’empatia, la capacità di comprendere le emozioni e i punti di vista degli altri.
Riley, e con lei lo spettatore, apprende che l’inclusione può essere un superpotere, capace di abbatte muri e portare a una società più giusta.
Mariella Rivelli