Ormai è caso noto quello di Pasquale Aliberti, sindaco della ridente Scafati in provincia di Salerno: una storia di politica e camorra.

Il primo cittadino scafatese era indagato ormai da tempo per scambio di voto politico mafioso, in un’ inchiesta che aveva coinvolto oltre al sindaco anche l’egemone clan Loreto-Ridosso e il fratello minore di Aliberti, Nello. Il PM Vincenzo Montemurro, a capo dell’antimafia, aveva proprio in questi giorni richiesto gli arresti per gli imputati, ed oggi il tribunale del Riesame, presieduto da Gaetano Sgroia, avvrebbe confermato la richiesta d’arresto di Montemurro per Pasquale Aliberti ed i membri dei Loreto-Ridosso accusati.

Viene, invece, lasciato libero Nello Aliberti poichè la sua posizione nel reato per quanto evidente non sarebbe stata molto influente. Le motivazioni della conferma dell’arresto sarebbero la conferma dei giochetti che il sindaco Aliberti avrebbe architettato con gli esponenti dei clan locali per truccare quattro tornate elettorali: le comunali del 2008, le provinciali del 2009, nuovamente le comunali del 2013 ed in particolare le regionali del 2015, durante lei quali gli aiuti camorristici secondo le accuse avrebbero favorito l’elezione della moglie del sindaco, Monica Paolino, come consigliere regionale.

Aliberti
Alberti

Aliberti Jr. avrebbe minacciato invece un giornalista, Valerio Cozzolino, ed inquinato le votazioni, ma la sua posizione non è stata considerata importante. Mentre per i Loreto-Ridosso è confermato il carcere in quanto il carico dei reati è ovviamente maggiore, per Aliberti per ora non si sa quale sarà la modalità scelta, la misura è sospesa. Sicuramente entrambe le parti accusate si appelleranno al tribunale della Cassazione, ma di certo gli avvenimenti delle ultime ore creano una svolta epocale nel panorama cittadino Scafatese. Il sindaco ormai preso atto della decisione del Riesame ha dichiarato tramite il suo profilo Facebook  “preferisco chiudermi nel silenzio degli affetti familiari”. La storia non è finita, ma di certo è giunta ad una svolta.

Manuel Masucci

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