In vista del referendum costituzionale del 4 dicembre, il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio (M5S) ha rilasciato un’intervista all’agenzia ANSA nella quale affronta le tematiche più scottanti riguardo alla riforma Renzi-Boschi.
La lunga intervista a Di Maio inizia con una domanda posta dalla giornalista dell’ANSA che fa riferimento all’articolo pubblicato dal quotidiano Financial Times secondo il quale il futuro dell’Italia nell’Euro e nell’Europa dipenda dall’esito del referendum. Il vicepresidente della Camera controbatte subito il contenuto dell’articolo: «Non vedo – sostiene Di Maio – collegamenti tra la vittoria del No al referendum e l’uscita dall’euro».
Il vice presidente della Camera ha affrontato anche la questione delle firme false del Movimento Cinque Stelle, venuta a galla grazie ad un servizio di poche settimane fa del programma televisivo Le Iene Show dal titolo “Elezioni: Firme false a 5 stelle?” sulle presunte irregolarità riguardanti la raccolta firme dei cittadini che sostengono la lista che ogni partito è obbligato a raccogliere e a far autenticare da un pubblico ufficiale per poter presentare la propria candidatura alle elezioni, commesse da alcuni attivisti del M5S alle elezioni amministrative di Palermo nel 2012.
Di Maio afferma a tale proposito:
«Il movimento ha chiesto l’autosospensione di coloro che risulteranno nel registro degli indagati anche se il registro degli indagati non è pubblico. Non credo che la vicenda delle firme false possa incidere sul referendum costituzionale, chi la strumentalizza senza averne alcuna credibilità sbaglia e si illude che possa danneggiare il No».
Si scaglia poi contro Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, citandolo per la vicenda della riunione tenutasi con i sindaci in cui è stato accusato di invitare gli stessi al voto di scambio. Il vicepresidente afferma «Siamo in apprensione e chiediamo alla magistratura di farci sapere la verità».
Rispondendo alla domanda postagli dal giornalista Michele Esposito, Di Maio spiega in cosa si differenzia il suo no da quello di altre forze politiche:
«Il fronte del NO non è formato dalle forze politiche che si schierano per il NO ma è il fronte dei cittadini, delle realtà della società civile delle associazioni. Non ci sono differenze tra le forze politiche per come sostengono il NO ma c’è solo la storia delle forze politiche che rappresenta la credibilità o meno di quella forza politica».
Ha inoltre voluto ribadire che, in caso di vittoria del no, da parte del M5S non c’è alcuna possibilità che un nuovo governo venga nominato dal Presidente della Repubblica senza consultazione elettorale.
Leonardo Lauria