Violenza in Parlamento: squadrismo o farsa?
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Le immagini dell’aggressione dei deputati della Lega e del conseguente tentativo di pestaggio al pentastellato Donno, avvenuto il 12 giugno nella Camera dei deputati, hanno fatto il giro del mondo. Mentre la Meloni si preoccupava di preparare alla perfezione il G7 a casa sua, in Puglia a Borgo Egnazia, la Camera dei deputati le rubava la scena concentrando l’attenzione dei media internazionali sulla violenza in Parlamento. In Parlamento si discuteva in modo acceso riguardo l’autonomia differenziata delle Regioni, proposta dal ministro per gli affari regionali Roberto Calderoli (Lega). Una proposta che rischia di spaccare l’Italia in 20 staterelli e allargare il divario tra nord e sud.

Ricostruzione dei fatti in breve

Il deputato pentastellato Leonardo Donno come riporta il verbale della seduta del 12 giugno: “Scende al centro dell’emiciclo e si avvicina con veemenza al Ministro Calderoli dispiegando la bandiera italiana, trattenuto dagli assistenti parlamentari – Vivissime proteste di deputati del centrodestra e del centrosinistra che convergono al centro dell’emiciclo.”

Secondo il verbale Donno si è avvicinato con veemenza dispiegando la bandiera nazionale ed esponendola verso il ministro Calderoli. Da quel momento in poi scatta la confusione tra i deputati in Parlamento, alcuni dei quali accerchiano l’onorevole pentastellato aggredendolo.

I protagonisti

Le immagini mostrano il deputato Lega Igor Giancarlo Iezzi, che cerca in tutti i modi di arrivare a Donno per aggredirlo. Anche Domenico Furgiuele si è reso protagonista della triste vicenda, rivolgendo verso l’opposizione gesti che indicavano il simbolo della Decima Mas, unità militare fascista. Il leghista tendando di giustificarsi ha dichiarato: “A X Factor facevano la X per dire no, posso fare quello che voglio?”.

Come se non bastasse, in seguito si sono aggiunte le becere dichiarazioni di Andrea Crippa, vicesegretario della Lega: “La provocazione è avvenuta da parte del Movimento 5 stelle continuando a fare gestacci e cantando Bella Ciao in aula […] Per me è più un gestaccio cantare Bella Ciao in aula (che fare il simbolo della Decima Mas n.d.r.), perché richiama il comunismo e il comunismo ha fatto morti e purtroppo esistono ancora in quest’aula”.

Secondo Peter Gomez, giornalista e direttore del Fatto Quotidiano, la Lega si sta scientemente collocando sull’estrema destra con l’intento di sopravvivere. Lo si nota dalla candidatura di persone come Vannacci; sanno quindi benissimo che quello che fanno è puramente un calcolo politico. Una strategia politica volta ad aumentare il bacino di gli elettori. Un progetto che potrebbe però rivelarsi pericoloso per l’intera società italiana.

“Il mondo all’incontrario”

Gli scontri avvenuti all’interno della Camera dei deputati indicano una decadenza che caratterizza le istituzioni italiane e, in qualche modo, sono uno dei tanti motivi che giustificano quel 52% di persone astenutesi alle ultime elezioni europee. Il comportamento antidemocratico dei deputati della Lega, partito che fa del rispetto delle regole uno dei suoi massimi punti di forza, non rappresenta di certo un segnale di incoraggiamento per gli elettori.

Ciò che ha fatto scatenare la rabbia dell’opposizione è stato il verbale rilasciato dalla Camera dei deputati del 12 giugno, in cui il pestaggio che è avvenuto è stato derubricato a “disordine“. Nonostante le chiare immagini che dimostrano l’accaduto, il verbale è stato approvato.

Per descrivere l’aggressione avvenuta all’interno dell’aula, lopposizione ha utilizzato il termine “aggressione squadrista“. Un termine forte che però descrive perfettamente gli episodi di violenza commessi nei confronti del deputato Donno.

Claudio Napolitano

Claudio Napolitano
Laureato in Lingue, Letterature e Culture dell’Europa e delle Americhe, con focus sulla Penisola Iberica e laureando in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali. I suoi principali argomenti di interesse vertono su storia delle relazioni internazionali, politica nazionale ed estera e il mondo dello sport.

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