Formalmente ne sono il Vice Presidente, ma ho svolto sempre il lavoro che hanno fatto e fanno tutti gli “italiani” del gruppo, ossia logistico, di presenza fattiva alle attività sportive ed extra. Quest’anno in particolare, poiché afronapoletano della prima ora, ho affiancato il mister della prima squadra, Francesco Montanino, nel suo primo anno all’Afro-Napoli per accompagnarlo nella conoscenza e gestione del gruppo presente sin dai precedenti anni.
No, mai. Anzi, i quartieri più popolari sono quelli più ricettivi ed appassionati di calcio. Inoltre capirai che questi stessi quartieri sono quelli che accolgono il maggior numero di migranti visto il costo più o meno accessibile degli affitti. Quindi nessun tipo di ostilità
Nei primi anni le “selezioni” avvenivano mediante passaparola o tra le squadre che affrontavamo sui campi, in particolare una di giovani ragazzi capoverdiani che negli anni successivi sono entrati a far parte dell’Afro-Napoli. Da quando siamo in Figc, ed in particolare dalla Seconda Categoria, abbiamo incluso anche giocatori italiani, attraverso contatti vari e quest’anno anche grazie ai suggerimenti del Mister. Potremmo dire che anche questo è “calciomercato”, nonostante il fatto che in queste categorie, salvo particolari casi, non vi sono vincoli pluriennali quindi un giocatore è svincolato al 30 Giugno, ossia al termine della stagione sportiva. Oltre a ciò sono ormai 3 anni che promuoviamo, mediante i social e altri canali di promozione, selezioni di nuovi possibili giocatori nel periodo che va da giugno a luglio.
C’è coesione tra i giocatori anche di diversa nazionalità?
Certo che sì. Correndo dietro ad un pallone si diventa tutti “amici”, fermo restando che, come in un qualsiasi gruppo di lavoro, scuola, gioco, non bisogna per forza essere tutti migliori amici o frequentarsi al di fuori delle strette attività sportive e sociali. Posso però dirti che ci sono stati e ci sono tanti esempi di amicizia tra ragazzi di diversa nazionalità nati sul campo.
Prima dei match ci sono riti scaramantici?
No, nulla di particolare. Ma prima del fischio d’inizio i ragazzi titolari che scendono in campo vengono a dare il cinque a tutta la panchina e poi, una volta in campo e subito prima del fischio d’inizio, si stringono in cerchio con il portiere in ginocchio al centro e urlano: AFRONAPOLI!
Per il calciomercato, come vanno i rapporti con le altre squadre?
In virtù di quello che ti dicevo prima non abbiamo finora avuto trattative con altre squadre per acquistare o cedere calciatori. Forse potrà presentarsi qualche caso quest’anno ma credo sia difficile.
In squadra ci sono anche i settori giovanili?
Si, dalla Prima Categoria in poi si è tenuti ad iscrivere almeno una squadra giovanile, dalla Juniores a scendere di età. Al primo anno, quello appena conclusosi, abbiamo formato una squadra Juniores composta da Italiani e Stranieri, che, guidata da Mister Salvatore Fasano e coordinata da Francesco Pugliese, ha disputato un ottimo esordio piazzandosi al quinto posto.
Ci sono ambizioni riguardo le promozioni a serie maggiori?
Assolutamente sì. Da tempo ci prefiggiamo l’obiettivo di diventare la seconda squadra della città di Napoli. A buon intenditor…
La scelta del mister è stata ponderata? Se sì, quale qualità deve eccellere?
Certo, è stata una scelta molto ponderata ma altrettanto sicura. Conoscevamo Mister Montanino da avversario sin dai primissimi anni dell’Afro-Napoli per poi ritrovarlo sempre da avversario in Seconda Categoria. Le impressioni erano ottime ed un singolo colloquio è stato sufficiente per farci trovare l’intesa. Pare che la scelta sia stata giusta…
Le qualità in cui eccellere per guidare un gruppo eterogeneo come l’Afro sono tante ma senza soffermarmi sugli aspetti meramente calcistici posso dire che una forte personalità, unita ad un sano equilibrio nel gestire le tensioni sono indispensabili. Tra di noi ci sono tanti elementi alla prima esperienza di calcio vero, direi in senso buono un pò “indisciplinati” rispetto ad i canoni standard del mondo del calcio professionali, e quindi bisogna saper mixare al meglio polso fermo e disponibilità. E crediamo che Mister Montanino ci sia egregiamente riuscito.
Ci può raccontare qualche vittoria emozionante della squadra?
Le ultime sono sempre le più belle, quindi quella di sabato contro il Mari Fc per 4-0 davanti a centinaia di persone per festeggiare la vittoria del campionato resterà sempre nel nostro cuore; così come il pareggio 1-1 della settimana precedente contro il San Giuseppe fuori casa che ci ha permesso di tenerli a distanza di sicurezza davanti ad una bella cornice di pubblico da ambo le parti. Questo è stato forse il risultato più importante a darci la convinzione che eravamo ormai ad un passo dal sogno. Dell’anno precedente, in Seconda Categoria, ricordo senza dubbio Afro-Napoli vs Real Panariello: vincemmo 2-1 dopo essere andati sotto e aver fatto due gol nei minuti di recupero, il secondo allo scadere, dopo aver compiuto un vero e proprio assedio. Quella forse è stata la partita più thrilling che abbiamo vissuto: la zona Cesarini regala sempre emozioni enormi. Della terza categoria citerei invece la finale play off contro la Stella Rossa: vincemmo 8-2 in campo neutro ma lo spettacolo fu anche fuori dal campo. Il match era sentitissimo da entrambe le tifoserie e non credo sia mai capitato che per una finale di Terza Categoria siano accorse sul campo oltre 400 persone.
Ci salutiamo con una domanda con speranza di promessa, cioè: quando riusciremo a vedervi in serie maggiori?
Il conto è rapido e semplice: Promozione, Eccellenza, Serie D, Lega Pro, Serie B, Serie A. La prossima stagione saremo in Promozione: se i numeri non tradiscono appuntamento per il primo derby della storia napoletana in Serie A, stagione 2021/22!
Vogliamo ricordare sempre con affetto due fratelli e appassionati sostenitori che non ci sono più, Valerio e Cesar. Adelante Afro, Avanti United!
Intervista a cura di Eugenio Fiorentino