Nel pomeriggio del 24 Gennaio la giornalista de Il Mattino, Giuliana Covella, ha presentato il suo libro “Rapido 904 – la strage dimenticata” presso il 249 Lounge Bar di Casoria.
Il libro racconta e compendia della strage di Natale, accaduta il 23/12/1984 presso la Grande galleria dell’Appennino in località San Benedetto Val di Sambro. Sedici persone persero la vita e circa 250 rimasero ferite a causa dell’esplosione di un ordigno, posto all’interno del Rapido 904 partito da Napoli e diretto a Milano, da mani ancora oggi ignote. Inoltre, parte saliente della paziente opera di raccolta, documentazione e descrizione sono le diverse testimonianze dei superstiti che raccontano la paura e lo sgomento di quegli attimi interminabili, trascritti dall’autrice in maniera empatica e rispettosa.
Queste ultime rappresentano indubbiamente un punto di partenza molto importante per tutti coloro che desiderano ottenere giustizia e non si rassegnano a dimenticare; “partenza”, perché a trent’anni dalla strage sappiamo ancora molto poco circa l’accaduto, e verità solo parziali: tante le critiche mosse nei confronti delle forze dell’ordine, delle istituzioni e di chi dopo tutti questi anni avrebbe dovuto dare delle risposte concrete sulle modalità e i mandanti della strage.
Alla presentazione, organizzata dai comitati Giotto e Santa Pazienza d’Arpino, sono intervenuti figure da sempre vicine al tema come Maria Saccardo, referente di Libera – presidio Casoria/Afragola, Emanuele Tanzilli, presidente del Club Berlinguer, Nando Troise, direttore di Casoriadue e l’attore Giuseppe Zeno che ha narrato alcuni passi del libro. Da sottolineare la testimonianza di Enza Napoletano, supersiste della strage ed attuale volontaria presso il Coordinamento dei familiari delle vittime innocenti, nonché i bambini della scuola media “Cortese”che hanno dimostrato sensibilità al tema donando temi e disegni e ponendo domande pertinenti all’autrice.
Giovedì ci 29 Gennaio ci sarà una nuova udienza sul caso, con protagonista principale il boss di Cosa Nostra Totò Riina: in attesa di riscontri più realistici, continuiamo a sperare e a tramandare la storia sperando di meritare verità e giustizia.
Oriana Orefice
presidio Afragola/Casoria Libera Contro le Mafie