Il bracconaggio, anche noto come caccia di frodo, è da tempo uno dei principali nemici dei rinoceronti, ma negli ultimi anni si è aggiunto un altro grave problema: il cambiamento climatico. Questo fenomeno si sta manifestando come una spada di Damocle sopra queste creature, per le quali il 22 settembre di ogni anno si celebra il tutto il mondo una giornata a loro dedicata che va sotto il nome di “World Rhino Day“, e sta avendo un impatto devastante sulla sopravvivenza di uno dei più grandi mammiferi terrestri, considerando che un singolo esemplare può raggiungere fino alle 3 tonnellate e mezzo di peso.
Il cambiamento climatico porta con sé una serie di conseguenze negative per gli ecosistemi in cui vive il rinoceronte. Uno dei principali effetti è il riscaldamento globale, che causa un aumento delle temperature. I rinoceronti vivono in ambienti freschi e l’aumento delle temperature può causare stress termico, disidratazione e persino la morte. Il cambiamento climatico può anche peggiorare le condizioni di vita per i rinoceronti sotto altri aspetti come, ad esempio, la proliferazione di parassiti che possono danneggiare gravemente la loro salute. Inoltre, il cambiamento climatico influisce sull’habitat dei rinoceronti, dato che questi animali dipendono dalle risorse naturali presenti nelle loro aree di vita, come l’erba fresca e l’acqua dolce. Per cui il cambiamento del clima può alterare contesti piovosi e causare siccità prolungate, portando così alla riduzione delle fonti di sostentamento e mettendo, di conseguenza, a rischio la sopravvivenza dei rinoceronti.
Il cambiamento climatico può fungere anche da importante alleato per il bracconaggio. A causa dei cambiamenti nell’habitat, i rinoceronti possono essere costretti a spostarsi verso nuove aree in cerca di risorse, diventando così più vulnerabili ai bracconieri. Fa sapere il WWF che solamente nel 2019 ne sono stati uccisi 876 dai bracconieri, cioè 2,4 rinoceronti al giorno. Di fatto, i cacciatori di frodo spesso approfittano della confusione e dell’instabilità causate dal cambiamento climatico per commettere i loro crimini. Inoltre, la diminuzione delle risorse naturali può spingere i bracconieri a cercare nuove fonti di reddito, come la vendita di corna di rinoceronte. A causa delle credenze errate riguardo alle supposte proprietà curative della polvere di corno, la domanda per questo prodotto è ancora molto alta, nonostante i molti sforzi per sensibilizzare sulla sua inutilità. Nel 2022, in Namibia sono stati uccisi 87 rinoceronti per i loro corni, dei quali 61 appartenevano ad una delle specie più rare come quella del rinoceronte nero.
Per invertire questa tendenza, è fondamentale adottare misure sia per combattere il bracconaggio che per affrontare il cambiamento climatico. È necessario rafforzare i controlli sul commercio illegale di corni di rinoceronte e aumentare le pene per i bracconieri, e allo stesso tempo bisogna ridurre le emissioni di gas serra e promuovere energie pulite e rinnovabili. Inoltre, è fondamentale proteggere l’habitat dei rinoceronti e garantire l’accesso alle risorse di cui hanno bisogno per sopravvivere. Questo può includere la creazione di riserve naturali, la promozione di pratiche agricole sostenibili e la conservazione delle fonti d’acqua. Solo attraverso uno sforzo collettivo è possibile sconfiggere il bracconaggio e affrontare il cambiamento climatico per proteggere i rinoceronti e preservare la loro esistenza per le future generazioni.
Sara Spiniello