Sono tempi difficili, i tempi delle relazioni a distanza e del contatto impossibile. Gli spazi affollati non sono sicuri, le superfici da toccare ancora meno. Gli affetti sono irraggiungibili e restano lontani, per proteggerli e proteggerci. La nostra vita è stata costretta a mettersi in pausa, perché bisogna restare a casa. Giustamente.
L’arte di intrattenersi quando gli impegni diminuiscono e le giornate inesorabilmente si allungano è un talento raro. Assuefatti allo scrollo distratto di pagine social, frastornati dall’ascolto passivo di brani e podcast, troppo stanchi per leggere, troppo scocciati per continuare a fare semplicemente binge watching: se la vita homemade stanca, le novità salvano.
A reinventarsi è prima di tutto la cultura: chiudono i musei, si blindano le mostre, ma l’arte non si paralizza e si promuove nella veste di virtual tour e campagne social. Potranno essere limitati i chilometri fisicamente percorribili, ma non si può fermare l’immaginazione, soprattutto se d’accompagnamento alla (ri)scoperta del patrimonio culturale che ci contraddistingue.
Annoiarsi, quindi, è la nuova sfida.
Appuntamenti virtuali con i musei italiani, e non solo
Le disposizioni accordate per contenere il contagio nello stato d’emergenza sanitaria da Covid-19, in materia di arte e cultura, prevedono la «sospensione di manifestazioni, eventi e spettacoli di qualsiasi natura, ivi inclusi quelli cinematografici e teatrali, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato». Dunque chiusi i musei, gli archivi, le biblioteche e i parchi archeologici; sospesi i tour, le esposizioni e le mostre. Ma il bello di una società costantemente connessa – e in connessione – è la flessibilità dei mezzi con cui fruire i propri contenuti. Allora, gli appuntamenti diventano virtuali, gli orari perdono limitative restrizioni e il tutto può essere seguito online.
Restare a casa non ha mai avuto più benefit.
Tra i principali musei italiani che hanno predisposto la possibilità di visita online, imperdibile è l’intero catalogo delle opere dei Musei Vaticani o un privato tour per la contemplazione della Cappella Sistina, che non preveda file e folle.
Il Rinascimento italiano porta il nome dei Medici e chiama a gran voce il colossale patrimonio artistico della Galleria degli Uffizi a Firenze, per un viaggio nella storia dell’arte italiana più amata e nota al mondo – tutto comodamente da poltrona, in modalità ‘Ipervisioni‘.
E ai più accaniti addicted del virtual non resta che scaricare The Medici Game. Murder at Pitti Palace, per addentrarsi nella fascinosa e storica residenza di Palazzo Pitti evitando code e prevendite: il primo videogame in 3D dedicato a un museo italiano trasforma la scoperta dell’intramontabile dinastia granducale in un’avventura investigativa, all’insegna di enigmi e segreti di corte.
La Pinacoteca di Brera ha reso disponibili online 669 opere della propria collezione d’arte antica e moderna. Apre le sale intrise di antica archeologia – a un pubblico (per l’appunto) invisibile – il Museo egizio di Torino, il più importante a livello mondiale dopo quello del Cairo.
Incanalandosi nel fenomeno delle campagne social, la Direzione Musei Emilia Romagna – in linea con l’iniziativa #iorestoacasa – ha deciso di presentare, sui propri canali social, #unmuseoalgiorno o raccontare un’#operaalgiorno, così che la reclusione non sia solo sinonimo di privazione ma anche una possibilità di conoscenza e identificazione. Con lo stesso intento, la Fondazione dei Musei Civici di Venezia sta portando avanti l’ormai condivisa campagna social attraverso l’invio, ogni due giorni, di una newsletter che presenti «una storia, un’opera, un gioco, non per consolazione ma perché l’arte è vita e la vita è, anche, arte».
Nel caso in cui i confini nazionali risultino ancora troppo stretti, gli appuntamenti virtuali con i musei non subiscono limiti e frontiere: in prima linea il museo del Louvre, che ha predisposto tour virtuali tematici che ricostruiscono i suoi interni dalla sezione egizia alla Petite Galerie, fino all’ultima fatica, la Galerie d’Apollon, recentemente restaurata. E per divertire grandi e piccini, sul canale Youtube del museo, è possibile seguire i ‘One minute in a Museum‘: video della durata di un minuto ciascuno, con protagonisti tre personaggi (Raphael, Mona e Nabi) che, sotto forma di cartone animato, raccontano 21 opere d’arte esposte nel celebre museo parigino.
Impresa estremamente facile volare da Londra e, dopo aver passato in rassegna il British Museum e la National Gallery, proiettarsi al Museo Nacional del Prado. Così come non sarà la paura del jet lag a impedire il giro del Metropolitan Museum di New York o il ripasso di quasi settecento anni di storia dell’arte mondiale nelle sale della National Gallery of Art, lungo la Constitution Avenue a Washington. Dopodiché, The State Hermitage Museum di San Pietroburgo è a una ‘sciacquata di mani‘.
Ai tempi della quarantena, quando per chiunque è impossibile muoversi, non è mai stato più facile spostarsi.
Restare a casa con le campagne social: dopo #IoRestoaCasa, #lartetisomiglia
Il 10 marzo 2020 ha segnato l’entrata in vigore del Decreto #IoRestoaCasa: l’Italia è stata dichiarata zona protetta, estendendo su territorio nazionale le misure restrittive già applicate alla Lombardia e alle 14 provincie del nord più colpite dall’emergenza sanitaria COVID-19.
Il volto del nemico – invisibile e virale – ha assunto i tratti di pandemia globale, di paura e chiusura, di quarantena e isolamento, di smarrimento come condizione intima e, allo stesso tempo, comune.
Era nato il caso: ‘restare a casa’ era consiglio e ammonimento, cura e ghigliottina. Ma anche un trending topic. Una delle campagne social più partecipate e seguite, che ha di fatto regalato la percezione di non essere poi troppo soli sulla stessa barca della reclusione forzata.
Fortunatamente proprio in tempi di miseria si acuiscono ingegno e talenti, per sopperire alla noia ed esorcizzare ansie e inquietudini: #IoRestoaCasa è stata adattamento in sorte avversa, #lartetisomiglia il tocco di genio.
‘L’arte ti somiglia’ è la campagna di comunicazione lanciata dal MiBACT (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo) per promuovere i #museitaliani: un invito a riadattare la grande arte, rimodellarla con mezzi propri, secondo un punto di vista nuovo, umanamente imperfetto.
Le gallerie più famose d’italia si sono proiettate tra le mura domestiche, per rivisitazioni di insospettabili artisti.
Perché, quarantena o no, siamo il patrimonio storico-artistico che respiriamo: abbiamo la responsabilità di un’eredità che non può – e deve – essere taciuta e la possibilità di accrescerne il futuro.
Virtual tour, campagne social, dirette, riunioni in balcone: restare a casa costa caro e richiama espedienti, ma è quando si rinuncia al bello che si è smesso di (r)esistere.
Give culture a shot!
Gallery da Instagram: la campagna social #lartediresistere
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Pamela Valerio