Problemi in famiglia, eventi importanti, posto di lavoro a rischio: sono molte le situazioni che ci mettono sotto stress. Spesso capita che ansie e preoccupazioni prendano il sopravvento causando nell’individuo insonnia, emicrania, asma, ansia, ipertensione e nel peggiore dei casi attacchi di panico. I meccanismi connessi alla tensione fisica  coinvolgono, infatti, il sistema nervoso autonomo, il sistema ormonale e quello immunitario favorendo la comparsa di vere e proprie malattie.

Gli esperti consigliano in questi casi di ricorrere a tecniche in grado di agire sul sistema nervoso attraverso il controllo della respirazione. Una pratica di rilassamento molto interessante è il training autogeno, sviluppato nel 1932 dallo psichiatra tedesco Johannes Heinrich Schultz. I suoi studi avevano come precedenti quelli sull’ipnosi, in particolare di Oskar Vogt, del quale fu allievo. Mentre nell’ipnotismo è quasi sempre necessaria la presenza dello psicoterapeuta, nel TA il paziente è del tutto indipendente e la ricerca del benessere avviene in totale autonomia.

Il training autogeno si basa esercizi che potremmo considerare ”mentali” in grado di influenzare la sfera psichica dell’individuo apportando delle reali modifiche corporee. Mente e corpo sono strettamente collegati e pertanto attraverso il relax è possibile produrre modifiche alle funzioni organiche. Ogni esperienza viene mediata dal soma, parte centrale del neurone in cui risiede l’emozione stessa.

Attraverso il traing autogeno si può, quindi, combattere ogni stato d’animo negativo. La respirazione gioca un ruolo fondamentale per i relax. Gli esercizi proposti possono essere svolti sia sdraiati che seduti, importante è trovare la posizione più congeniale al momento per il proprio fisico e vanno eseguiti in ordine sotto la guida di psicologi e professionisti. Ecco i principali:

  • Esercizio della pesantezza: è molto utile per superare problemi psicofisici legati a tensioni muscolari che derivano da tensioni emotive.

  • Esercizio del calore: serve per alleviare chi soffre di problemi circolatori, in tutti i casi in cui ci sia un problema di ridotto afflusso del sangue alle estremità. Aiuta,inoltre, a riscaldare i muscoli e ad aumentare lo stato di rilassamento prodotto dalla pesantezza.

  • Esercizio del cuore: è un esercizio molto suggestivo che permette di mettersi in contatto con il proprio bioritmo e di quella parte del corpo che simbolicamente deputiamo alle emozioni.

  • Esercizio del respiro: produce una migliore ossigenazione del sangue e degli organi. E’ importante nel simbolismo respiro=vita.

  • Esercizio del plesso solare: aiuta soprattutto a chi soffre di problemi digestivi.

  • Esercizio della fronte fresca: produce una vasocostrizione che può essere molto utile per ridurre il mal di testa soprattutto se legato ad un sovraccarico fisico o mentale.

La pratica è consigliata oltre a chi cerca relax per il troppo stress, anche per quei pazienti con forti danni neurologici. Il training autogeno cammina a braccetto con la Reiki Music, ovvero musica rilassante utilizzata come forma terapeutica alternativa per il trattamento di malanni fisici, emozionali e mentali.

Sulla base di questi concetti innovativi la scuola elementare Robert W. Coleman, di cui vi ho parlato in uno scorso articolo, hanno sviluppato la cosiddetta Mindful Moment Room. I docenti, in collaborazione con la Holistic Life Foundation, hanno sviluppato tecniche di correzione dell’individuo da applicare nelle ore scolastiche e nel doposcuola che hanno sostituito i richiami e le punizioni. Le migliorie nel comportamento degli alunni sono state riscontrare sia dagli insegnanti che dai genitori.

Eugenio Fiorentino

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