La situazione del Reddito di Cittadinanza in Italia

Il reddito di cittadinanza è stato una misura fortemente voluta e introdotta in Italia dal Movimento 5 Stelle, durante il Governo italiano a cavallo tra gli anni 2018 e 2019, sotto forma di un sostegno economico erogato dallo Stato a determinate fasce di cittadini italiani o stranieri regolarmente residenti sul territorio nazionale che si trovino in una situazione di povertà o di grave disagio economico, al fine di poter garantire loro un livello di minimo reddito per soddisfare le necessità di base e un livello minimo di benessere per tutti.

Tale reddito è stato erogato in forma di ricarica mensile economica o tramite servizi come quelli sanitari e sociali. L’obiettivo principale del reddito di cittadinanza era quello di contrastare la povertà e favorire l’inclusione sociale delle persone più svantaggiate donando loro la dignità che senza un lavoro, purtroppo, non hanno e un sopporto all’inserimento nel mondo lavorativo. Il Movimento 5 Stelle, infatti, ha sempre sostenuto che ogni cittadino abbia il diritto di vivere dignitosamente e che il reddito potesse fornire loro un sostegno valido, contribuendo anche a ridurre questa disparità di opportunità nella nostra società.

L’implementazione e il finanziamento del reddito di cittadinanza sono state oggetto, sin dalla scorsa campagna elettorale, di dibattiti e critiche da parte di altre forze politiche che hanno sollevato preoccupazioni sul costo, sulla sostenibilità e sull’efficacia dello stesso, ma anche da alcuni cittadini che credono possa incentivare la dipendenza dallo Stato e disincentivare di conseguenza la ricerca di un lavoro. E così, alcune settimane fa, 169mila sms hanno annientato la sicurezza economica di 169mila famiglie italiane grazie alla Legge di Bilancio varata dal Governo attuale. Un provvedimento più volte annunciato durante la campagna elettorale da Giorgia Meloni, di Fratelli di Italia, la quale ha stabilito di interrompere il sussidio dal primo gennaio del nuovo anno (ossia dal 2024): ma durante ottobre 2023 saranno altre 80.000 famiglie a ricevere questo sms. Lo stop al reddito di cittadinanza, decretato appunto da un messaggino, nella sola Provincia di Napoli, ha già coinvolto oltre 21.500 famiglie le quali non riceveranno più sostegno economico.

Il Movimento 5 Stelle ha cercato di rimanere al fianco dei cittadini e proteggere la sua misura criticando fortemente la scelta fatta dal Governo, avvenuto peraltro in un frangente storico in cui il costo della vita è aumentato a dismisura, e di conseguenza sono aumentate le difficoltà economiche dei cittadini e dei nuclei familiari. Ma la decisione sembra irrevocabile: eppure il reddito di cittadinanza andrebbe reintrodotto in tempi celeri per ridurre la povertà, per garantire un livello minimo di reddito alle persone che si trovano in una situazione di povertà o vulnerabilità economica e permettere a questi cittadini di soddisfare almeno i bisogni basilari come cibo, bollette, assistenza sanitaria e farmaci. Nel frattempo diventa fondamentale sostenere queste persone e fornire loro supporto nei percorsi per ottenere una assistenza economica alternativa, o aiutarle nella ricerca di un impiego che rispetti le loro conoscenze di studio e le loro possibilità di lavorare.

Oltre il Movimento 5 Stelle, nel nostro Paese, il Partito Democratico ha preso una posizione ambigua riguardo al reddito di cittadinanza in Italia. Durante il suo mandato al governo dal 2014 al 2018, il PD aveva introdotto un’altra forma di sostegno finanziario chiamata “Reddito di inclusione” (REI), che mirava a garantire un reddito minimo per le famiglie in condizioni di povertà.Tuttavia, il PD non ha sostenuto direttamente il reddito di cittadinanza proposto da altri partiti politici, come appunto il Movimento 5 Stelle. Durante le elezioni del 2018, il PD si è opposto al reddito di cittadinanza, sostenendo che sarebbe stato costoso e poco efficace nel combattere la povertà.

Ma dopo la sconfitta elettorale del 2018, il PD ha deciso di entrare in coalizione di governo con il M5S, un accordo che includeva l’implementazione del reddito di cittadinanza come una delle principali politiche. Durante il periodo di governo condiviso, il PD ha cercato di apportare modifiche al reddito di cittadinanza, mirando a renderlo più selettivo e adottando misure per motivare i beneficiari a cercare un impiego.

In sintesi, il PD ha avuto un approccio ambivalente rispetto al reddito di cittadinanza in Italia, opponendosi inizialmente all’idea durante le elezioni del 2018, ma poi collaborando con il M5S per implementare una versione modificata del reddito di cittadinanza durante la loro coalizione di governo. Ad oggi, mentre il Governo attuale ha, di fatto, abolito il reddito di cittadinanza, il PD promuove e sostiene il reddito di cittadinanza come uno strumento per combattere la povertà e garantire una maggiore equità sociale, mentre AVS (la coalizione tra Verdi e Sinistra Italiana), di orientamento ecologista, ambietalista e di sinistra, è sempre rimasta favorevole a politiche sociali di sostegno e integrazione al reddito.

Sara Spiniello

Sara Spiniello
Sono una ragazza solare e piena di energia, sempre pronta a sorridere e a diffondere positività. Sono profondamente innamorata degli animali e della natura, e cerco sempre di proteggerli e di prendermi cura di loro nel miglior modo possibile. Passare del tempo all'aria aperta, immersa nella natura ad ammirare la bellezza di ogni piccolo dettaglio che il mondo naturale ha da offrire mi fa sentire viva e mi infonde la tranquillità di cui ho bisogno nella frenesia della vita quotidiana. La tutela dell'ambiente è una delle mie priorità, e cerco di fare la mia parte nel ridurre l'impatto negativo sull'ecosistema. Sono attenta al riciclo, cerco di ridurre l'uso di plastica monouso e promuovo soluzioni sostenibili nella mia vita quotidiana. Da anni mi dedico al volontariato animalista, perché credo che aiutare sia una delle cose più gratificanti che si possano fare. Nel frattempo, lavoro anche presso uno studio legale e scrivo per questa redazione!

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