Dopo mesi di silenzio da parte di Berlusconi, mesi che hanno fatto salire Salvini e Meloni nei sondaggi, e che hanno fatto sprofondare ulteriormente Forza Italia, l’ex cavaliere ha deciso di continuare a condurre la nave costruita nel 1994 e che lo ha portato ben quattro volte al Governo. E, con il ritorno in campo di Silvio, tornano in campo anche le indagini sul suo conto e sulle feste tenutesi ad Arcore.

Infatti, il gip di Milano Stefania Donadeo, accogliendo la richiesta del procuratore aggiunto Pietro Forno e dei pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio, ha inoltrato al Parlamento una richiesta per l’autorizzazione all’utilizzo nel processo di alcune intercettazioni di telefonate tra l’ex Premier e le presunte “olgettine” Iris Berardi e Barbara Guerra, svolte nel 2012, quando Berlusconi era ancora senatore.

Secondo queste intercettazioni, come spiegato nelle nove pagine inviate al Senato, parrebbe che nel cuore del processo per il caso Ruby, tra l’aprile e l’agosto 2012, Berlusconi abbia fatto delle “promesse” alle due ragazze in cambio del controllo del loro «atteggiamento processuale». Sembra che l’ex cavaliere abbia chiesto «esplicitamente a Barbara Guerra di convincere Iris Berardi a revocare la costituzione di parte civile». Richiesta alla quale la Guerra avrebbe adempiuto vista la telefonata del 12 aprile 2012 in cui questa confermava a Berlusconi che avrebbe presto convinto la Berardi a «abbandonare la strada scelta».

Le due ragazze, dopo essersi costituite parti civili durante il processo Ruby contro Mora, Minetti e Fede, ritirarono la loro costituzione. E dalle intercettazioni risulterebbe che l’ex Presidente del Consiglio abbia ordinato alla Guerra di revocarle, chiamando le revoche «quella cosa lì». Inoltre, le due ragazze, secondo il gip, avrebbero ricevuto in comodato d’uso due ville dal valore di un milione di euro ognuno. E come se non bastasse, mentre la Guerra chiedeva i soldi per una meritata vacanza, Berardi rifiutava l’offerta di un lavoro da centralinista rifiutandosi di essere pagata solo mille euro al mese.

Tuttavia, il giudice giustifica la mancata richiesta di autorizzazione al Parlamento per poter intercettare Berlusconi definendo le intercettazioni «casuali» in quanto i pm non potevano prevedere che sarebbe stato intercettato il senatore Berlusconi. Sempre secondo il gip «non dovrebbero esserci elementi ostentativi» essendo Berlusconi decaduto dalla carica di senatore.

Nonostante le ennesime vicende giudiziarie, il presidente di Forza Italia continua ad essere al centro della scena politica italiana, e leader discusso (da Salvini e Meloni) del centrodestra. Infatti, proprio in questi giorni Berlusconi ha ripreso a girare per l’Italia facendo incontri con i militanti, lavorando per trovare i nomi che facciano unire il centrodestra a Roma e Milano.

Per la Capitale, il nome più accreditato sarebbe quello di Giorgia Meloni, leader e presidente di Fratelli d’Italia, che tuttavia non ha ancora accettato l’ipotesi commentando con un secco «Vedremo». L’altro candidato potrebbe essere Alfio Marchini, imprenditore e consigliere capitolino, che è ben visto anche dal Partito Democratico, e ha già chiarito che si candiderà come Sindaco di Roma, senza ben specificare con quale parte politica.

A Milano la faccenda si fa più difficile per Berlusconi che, oltre ad essere ben visto dai suoi sostenitori per il Comune di Milano, non ha un nome ben chiaro in mente, a parte quello dell’ex Sindaco di Segrate, Adriano Alessandrini, vista la categorica rinuncia di Paolo Del Debbio che era sostenuto senza riserve anche da Lega e Fratelli d’Italia.

Federico Rossi

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