Usciamo da giorni intensi, a livello italiano ed europeo, sul fronte dell’immigrazione.

Dopo l’esodo di oltre 165.000 immigrati provenienti principalmente dalla Siria, la cancelliera tedesca Merkel ha deciso di aprire le proprie frontiere dove sono già arrivati 13.000 extracomunitari.
Le razioni nostrane sono state varie: chi elogia la cancelliera per la sua generosità, chi dice che non è misericordia, ma solo bisogno di manodopera a basso costo, e chi invece dice che, gli immigrati, proprio non li vuole.
Di conseguenza, la redazione di Libero Pensiero ha deciso di sondare l’opinione dei lettori circa i recenti avvenimenti, grazie al nostro sondaggista Fabio Fìn che, tramite il nostro sito, ha chiesto: come dovrebbe reagire il governo italiano nei confronti dei migranti, le conseguenze di ciò che sta avvenendo e cosa rappresenta per loro l’apertura tedesca nei confronti dei migranti.
I nostri lettori hanno risposto in maniera abbastanza varia, dimostrando che siamo seguiti da pubblico con opinioni diverse e contrastanti.

Come deve affrontare l’Italia l’emergenza migranti?

A questa domanda a risposta aperta, il nostro Fabio Fìn ha registrato otto risposte diverse che hanno come punto comune e per lo più concordante l’impossibilità dell’Italia di mantenere i profughi da sola.
C’è chi crede giusto inviare i profughi provenienti da Siria, Iraq, Libia e Somalia nei Paesi responsabili delle guerre ovvero gli Stati Uniti, la Francia e il Regno Unito; e istituire campi ONU nel Nord Africa dove istruire e accogliere i bisognosi, e da cui inoltrare le richieste d’asilo.
Un votante propone di usare le tante strutture abbandonate in Italia per garantire una provvisoria e prima dimora agli immigrati, «per poi prendere un accordo con gli altri Stati membri dell’UE e ripartire tali persone negli stessi Stati in base a criteri non solo economici, ma in primis culturali».
Un nostro lettore, invece, propone riforme definite “serie” per creare occupazione in Italia evitando di alimentare un pensiero razzista e mettendo i migranti in condizione di restare qui.
Due persone sono d’accordo nell’affermare che sia giusto applicare politiche di integrazione sottintendendone l’assenza.
Tuttavia non è mancata la lamentela legittima contro lo stato che non accoglierebbe in maniera sufficiente gli immigrati, che verrebbero sfruttati per guadagnare citando lo scandalo di Mafia Capitale.
Termino con la risposta «Vorrei tanto vedere un salvini al posto di quella povera gente..»

Cosa provocherà in Italia e in Europa, il flusso migratorio?

Questa domanda deve aver colto alla sprovvista i lettori che, abituati dai mass media a pensare al presente, probabilmente non hanno pensato al futuro e alle reazioni degli italiani e europei in generale, che si troveranno con il vicino di casa più «abbronzato» del precedente.
Le risposte chiuse, che erano:

-L’integrazione e la solidarietà in Europa e in Italia
-L’integrazione e la solidarietà in Europa MA NON in Italia
-Disagi e tensioni sociali con maggiori divisioni e odio

hanno ottenuto lo stesso risultato: 33,33%. Inequivocabile segno del fatto che il futuro comprenderà tutte le risposte e che nessuna, sfortunatamente o no, sarà completamente errata.

Cosa rappresenta l’apertura della Germania e della Merkel nei confronti dei profughi siriani?

Anche con questa domanda chiusa, i nostri lettori si sono dimostrati di idee diverse e contrastanti, ma con percentuali nettamente diverse. Sulle quattro possibilità, sovrasta con un 44,44% l’ipotesi di una strategia economica come sta sostenendo in questi giorni Fratelli d’Italia sotto forma di Giorgia Meloni che sostiene che la Merkel abbia aperto le frontiere perché ha bisogno di manodopera a basso costo. A pari merito, con il 22,22% possiamo trovare le due ipotesi: di una strategia politica e Altro (vuole evitare ulteriori tensioni e strategia economica e politica). Con un grande stacco dell’11,11% troviamo l’ipotesi secondo la quale la Merkel avrebbe agito per compiere un’opera di solidarietà e buonsenso che è anche l’idea che gran parte dei mass media va sbandierando.

Federico Rossi
Fabio Fìn, sondaggista

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