In piazza San Giovanni a Roma si è tenuto il Family Day, una manifestazione organizzata dal mondo cattolico per la tutela della famiglia tradizionale e in segno di protesta contro la diffusione dell’ideologia gender nelle scuole e il DDL Cirinnà a favore delle unioni civili omosessuali. Nonostante la pioggia insistente in piazza c’erano, a detta degli organizzatori, circa un milione di persone, molti dei quali con i propri figli a seguito.

Sul palco dove si è tenuto il comizio era presente un ritratto della Madonna col Bambino e uno striscione con la scritta: ”Difendiamo i nostri figli. Stop gender nelle scuole”. Il portavoce del Comitato Massimo Gandolfini si è rivolto alla folla con le seguenti parole: ”Con questo evento chiediamo che si tuteli e si rispetti la famiglia fondata sul matrimonio e si ribadisca il ruolo centrale dei genitori. Rigettiamo con forza il tentativo di infiltrare nelle scuole progetti educativi che mirano alla destrutturazione dell’identità sessuale dei bambini. Sono teorie senza basi scientifiche”.

Una pioggia di adesioni, ma anche di critiche dal mondo LGBT, indignato per la manifestazione. Secondo Ilaria Iapadre, Responsabile Area Tematica Lgbt dell’Unione degli studenti l’iniziativa è di stampo omofobo. Ecco il suo pensiero a riguardo: “Ci troviamo a dover fare i conti con l’ennesima iniziativa omofoba e di censura condotta ai danni dell’educazione laica all’identità di genere e alla sessualità. A detta del Comitato promotore della manifestazione, nelle scuole vi sarebbero progetti di educazione alla affettività e sessualità che, col pretesto del contrasto al bullismo e alla discriminazione, veicolerebbero, spesso all’oscuro di madri e padri, teorie frutto d’uno sbaglio della mente umana. Dietro questa affermazione falsa e tendenziosa si cela in realtà la volontà di mantenere il costrutto del genere saldamente ancorato alle sue basi meramente sessuali e biologiche, affinché continui ad essere una gabbia che impone ruoli prefissati e genera violenza, isolamento, emarginazione e discriminazione”.

Secondo Franco Grillini, fondatore dell’Arcigay quella di oggi è ”Una manifestazione inutile e odiosa, come tutte le manifestazioni d’odio. Non è altro che una piazzata omofoba caratterizzata dall’odio profondo verso le persone lgbt e i loro diritti”.

Aggiunge Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center: “Le famiglie gay sono una realtà a prescindere da chi vuole cancellarle. Come sono una realtà i giovani che dalle scuole ai social network cercano risposte alla cultura della discriminazione e dell’omofobia.”

Gli attivisti per i diritti omosessuali hanno organizzato una contromanifestazione, il ”Milano Pride”, che si terrà nel padiglione USA dell’Expo in favore dell’uguaglianza delle coppie omosessuali a cui hanno partecipato anche alcune personalità del mondo politico tra cui il sottosegretario al ministero delle Riforme e dei Rapporti con il parlamento Ivan Scalfarotto, Monica Cirinnà, senatrice Pd e relatrice del disegno di legge sulle unioni civili e il commissario unico di Expo Giuseppe Sala.

Proteste anche da SEL e dal segretario Nichi Vendola, che ha lanciato la campagna con cartoline #chiconoscenonhapaura, per dimostrare la falsità e l’ipocrisia di chi ha organizzato il Family Day.

La tematica fondamentale della manifestazione è la difesa della famiglia, ma delle problematiche economiche e delle patologie intrafamiliari che rendono difficile per chiunque, etero e non, di crearsela non si è detto nulla. Non sono certo le coppie omosessuali a mettere in pericolo la famiglia tradizionale, ma le disastrose politiche economiche di cui sono in larga parte responsabili i presunti 100 parlamentari che hanno aderito al Family Day. Purtroppo questi ultimi e la folla presente non pare se ne rendano conto.

Vincenzo Nicoletti

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