Decamerelle: il concorso che trasforma la quarantena in novelle
Fonte immagine: www.torinoggi.it

La quarantena è sicuramente per molti un periodo di noia e ognuno, come può, si ingegna per combatterla. Se da un lato il nostro corpo è costretto a rimanere in casa, dall’altro la fantasia può violare il divieto imposto al di qua delle mura domestiche. In questa prospettiva, infatti, si è mosso il comune di Bacoli che, col patrocinio dell’assessorato alla cultura, ha deciso di offrire, a chiunque lo voglia, un concorso letterario dal nome Decamerelle – Storie de lo pestilenzioso tempo COVID-19 ed avente come tema “la normalità: ieri, oggi e domani”.

Per conoscere da vicino le origini e gli intenti di questo concorso letterario, abbiamo “incontrato” Mariano Scotto di Vetta, assessore alla Cultura e all’Ambiente del comune di Bacoli, il quale ci spiega l’origine del termine Decamerelle ideato per l’occasione: «come si può capire in modo immediato, il termine Decamerelle vuole in primo luogo essere un omaggio al Decamerone, raccolta di novelle scritta da Giovanni Boccaccio durante l’epidemia di peste che ci fu in Italia nel 1300: come per l’odierno COVID-19, anche allora le persone si chiusero in casa per limitare i contagi. Oltre a non voler profanare quello che è un testo sacro della letteratura italiana, la storpiatura “Decamerelle” vuole anche essere un riferimento a uno dei siti archeologici più importanti di Bacoli: “le cento camerelle”, antica cisterna poi conosciuta come “prigioni di Nerone” che hanno nel numero di stanzette un’altra analogia con l’opera di Boccaccio composta, per l’appunto, da cento storie».

Come nasce l’idea del concorso letterario?

«Decamerelle nasce dall’esigenza di creare dei momenti capaci di sollecitare la fantasia dei cittadini chiusi in casa, offeendo loro uno spunto per occupare questo tempo con attività creative. L’input è venuto da me. Un po’ tutti abbiamo pensato al Decamerone nel momento in cui ci siamo ritrovati a rimanere chiusi in casa. In questo progetto, però, un valido aiuto è pervenuto da parte di due ragazzi bacolesi: Giuseppe Sorte e Vincenzo Dottorini. A capo di un team di diversi professionisti del settore, essi sono rispettivamente un art director e un copywriter, titolari di uno studio di pubblicità (small adv) che si occupa di elaborazioni grafiche, gestione social network e advertising in generale. Forgiati da numerose esperienze presso molte multinazionali, tra Milano, Roma e Napoli, hanno deciso di mettere al servizio della comunità le proprie idee originali in maniera gratuita»

Alla fine del concorso Decamerelle è prevista la pubblicazione di un “Decamerone contemporaneo”. Dove potrà essere acquistato e quale sarà la destinazione del ricavato?

«La pubblicazione avverrà probabilmente in autunno. Al momento non è stato ancora definito se il testo sarà in vendita o in omaggio, né se sarà pubblicato su internet o in versione cartacea. La scelta, attualmente, è orientata verso un formato cartaceo.»

Alla luce della sua esperienza tra musica e libri, che aiuto crede possa dare la cultura, in particolare la scrittura, a chi sta vivendo questo periodo?

«Al di là della prima esigenza cui accennavo in precedenza, si annida l’idea di testimoniare attraverso un testo letterario, un quadro, un brano musicale il periodo che stiamo vivendo. Come noi, attraverso il Decamerone, la Divina Commedia di Dante, le opere di Petrarca e altre creazioni letterarie possiamo oltrepassare la storia istituzionale e carpire la realtà di quella lontana vita quotidiana, così il “DECAMERELLO” che pubblicheremo in autunno potrà essere, in un futuro migliore, un mezzo interessante di lettura anche per coloro che vorranno interpretare la nostra società»

C’è una novella del Boccaccio che le sta particolarmente a cuore e che sente di consigliare ai nostri lettori e agli eventuali partecipanti di Decamerelle?

«Andreuccio da Perugia è la novella che più di tutte ricordo, come credo sarà per molti, innanzitutto per l’ironia che la caratterizza e poi per l’ambientazione napoletana. Inoltre il racconto descrive un quadro della società napoletana, ma direi italiana, molto simile al quadro attuale. Molte cose sono le stesse, molte cose non sono cambiate. Passano i secoli ma rimane la radice delle nostre società e dei singoli. L’ho trovata sempre molto divertente e attuale»

Il concorso letterario è aperto a tutti. In virtù di questo, vuole rivolgere un invito di partecipazione anche a chi magari non ha molta dimestichezza con la scrittura?

«Decamerelle è aperto a tutti perché tutti possono, e direi quasi devono, esprimere ciò che questo momento storico sta scrivendo nel loro animo. Naturalmente non tutti abbiamo la mano dello scrittore e ci sarà una cernita rispetto a una pubblicazione cartacea nella quale rientreranno le storie più creative e originali. Intanto però tutti hanno la possibilità di dire la loro su questo momento attraverso una novella in prosa o addirittura in versi, con la quale leggere e raccontare il proprio animo in balia di questo periodo»

COME PARTECIPARE

La partecipazione al concorso letterario Decamerelle è aperta a tutti, senza vincoli di età, stile di scrittura, lingua o residenza. Ogni giorno, una delle composizioni inviate verrà pubblicata sulla pagina Facebook ufficiale del Comune di Bacoli. Per partecipare, basta inviare il proprio racconto all’indirizzo decamerelle@gmail.com Nella mail, inoltre, dovranno essere indicate le proprie generalità: nome, cognome, numero di telefono o indirizzo e-mail.

Alessio Arvonio

Alessio Arvonio
Classe 1993, laureato in lettere moderne e specializzato in filologia moderna alla Federico II di Napoli. Il mio corpo e la mia anima non vanno spesso d'accordo. A quest'ultima devo la necessità di scrivere, filosofare, guardare il cielo e sognare. In attesa di altre cose, vivo.

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