NAPOLI – Si è tenuta ieri, presso Laterzagorà – piazza interattiva del Teatro Bellini – la presentazione istituzionale delle proposte narrative primaverili di Edizioni DrawUp, la casa editrice latinense che, capeggiata da Alessandro Vizzino, va in giro per le librerie, le scuole e i teatri italiani per promuovere la cultura del libro.
A raccontar le proprie storie tra gli specchi e le citazioni filosofiche dello spazio gestito dall’associazione A Voce Alta vi erano Simone Di Matteo, Ida Conte, Michele Ruotolo e Mario Volpe, autori di testi estremamente diversi, eppure legati tra loro – oltre che dalla DrawUp – dalla volontà di scandagliare l’interiorità dell’uomo moderno, calato in una società che ci mette costantemente alla prova con la sua frenesia, le sue coincidenze e i suoi mali, che rende tutti un po’ più emotivamente vulnerabili, tutti più inclini alla paura.
E proprio di paura si è parlato con lo scrittore e poeta pomiglianese Mario Volpe, presente in qualità di rappresentante del filone noir della DrawUp con la sua silloge di racconti horror, Kasamaan. ‘Non credo nei mostri, nei fantasmi, nello spiritismo – ha dichiarato Mario – credo semplicemente nella sensazione di terrore e vertigine che si prova dinnanzi all’atto conclusivo della vita, alla morte e alla perdita di una persona cara’. Il suo è un horror fortemente radicato alla realtà, in grado di proiettare il lettore nei meccanismi inconsci e inspiegabili, ma comunque esistenti e percepibili, dell’animo umano.
Un esperimento, così lo definisce lo scrittore, che mira sì a scuoterci con immagini forti, intrise di sangue e pazzia, ma che al contempo ci sprona a far nostra la paura, a viverla per poter superarla, per poter ritrovare quella sensazione di sollievo e benessere che ci prende nell’istante immediatamente successivo a quello clou del panico.
Alessandro Vizzino, poi, ha fatto sì che nelle ultime battute dell’incontro fossero i testi stessi a parlare, lasciando che i componenti del parterre letterario leggessero alcuni degli stralci salienti delle loro opere. Mario Volpe ha così concluso la presentazione di Kasamaan con il finale di uno dei racconti dalle tinte più forti – l’incontro tra un cliente ossessionato e un fattorino omicida – invitando il pubblico ‘a spaventarsi, perché ne vale la pena’.
Anna Gilda Scafaro