Mamo’s Band lancia il nuovo disco dal titolo “Mamo o non M’amo” (Abeat Records), poliedrica formazione con alla guida Massimo Pedrani ossia “Mamo”, dal quale la band prende il nome, e prodotta da Gigi Marrese con registrazione a cura di Antonio Nicoletta e Carmine Iorio. Il lavoro discografico, composto da circa 10 brani, emerge dalla voglia e soprattutto dalla costanza di artisti e musicisti nel realizzare un prodotto musicale del tutto originale: un disco dai testi mai scontati e poeticamente cantautorali, narrati su musiche dall’ampio ventaglio stilistico, nel quale la matrice pop viene piacevolmente contaminata dal jazz, dal blues e dal prog rock anni ’70.
I testi delle canzoni della Mamo’s Band sembrano quasi delle vere e proprie rappresentazioni di quadri pennellati a parole, le cui tematiche risultano essere profonde e al contempo quotidiane: poesia, amore, spiritualità, rapporto ancestrale tra uomo e natura, malinconia dei ricordi del passato e desideri da realizzare nel futuro.
Abbiamo avuto modo di intervistare questa band del tutto originale. Ecco quanto rilasciatoci:
Ciao Massimo, come creatore della Mamo’s Band, potresti raccontarci in che modo è nato questo progetto e soprattutto da dove origina il titolo che hai dato alla band?
«Ciao a te Sabrina; la Mamo’s Band nasce da un gruppo di amici musicisti che hanno voluto mettersi in gioco su un mio progetto cantautoriale. Intanto Mamo è la sincrasi del mio nome Massimo; così mi chiama fino da bambino il mio mondo familiare ed amicale. Devi sapere che io non sono un musicista, non leggo la musica ma amo suonare e “strimpellare” da sempre. Stimolato da questo brodo primordiale, dal mondo artistico e per una forma compensativa nei confronti di artisti meravigliosamente bravi, ho voluto scrivere dei testi e abbandonarli nelle loro capaci mani. Questo è il magico risultato; che bello vivere queste emozioni.»
Quanti sono attualmente i membri della Mamo’s Band?
«Sai che non lo so !!! A parte gli scherzi questo è un gruppo in continua evoluzione; artisti che prestano la propria arte ad altri gruppi anche molto importanti, come il nostro trombettista Fabio Buonarota ad esempio, si sono ritrovati intorno a questo progetto; creano e sviluppano melodie e armonie arricchendo così i brani con la loro personalità. Posso dirti che nella presentazione live in teatro del nostro CD eravamo più di venti sul palco.»
Qual è il vostro percorso musicale? ci sono delle tendenze o dei generi musicali che vi hanno influenzato particolarmente negli anni?
«Proprio per quello che ti dicevo prima, questo è un gruppo melange di diversi percorsi musicali e professionali; ciascuno porta dietro e dentro di se una sua storia che diventa una magia musicale di interpretazione e condivisione dei brani. Per quanto mi riguarda il mio mondo musicale si disperde e si dipana a partire dagli anni 70-80.»
Quali sono i requisiti che reputi/reputate indispensabili per entrare a far parte della vostra band?
«Questo è un gruppo che non ha un leader, non lo vogliamo, quindi deve esserci il piacere di stare insieme al di là e oltre la musica. Dovresti venire nella nostra sala prove per capire cosa e come si respira questo modus vivendi. Poi c’è il lavoro durissimo coordinato e gestito dal nostro direttore artistico, nonché produttore, Gigi Marrese. Si può scherzare solo tra le poche pause tra un brano e un altro. Per la verità io sono un po’ il giullare di corte; cerco di farlo con discrezione. A volte però non ce la faccio e devo proprio infastidire gli elementi del gruppo. »
In base a cosa scegliete le tematiche delle vostre canzoni? cavalcate l’onda della quotidianità dei tempi moderni oppure siete legati alla tradizione cantautoriale?
«I testi delle canzoni tendono a dipingere quadri pennellati a parole. Trattano tematiche penso più o meno profonde e al contempo quotidiane; cerco di farlo con poesia e delicatezza: l’amore, la spiritualità, il rapporto ancestrale tra uomo e natura, la malinconia dei ricordi del passato e i desideri da realizzare nel futuro.»
Qual è il messaggio del brano “Mamo o non M’amo”?
«Nessun messaggio. Non amo dare messaggi ma sprigionare le mie emozioni e coinvolgere chi ascolta. Non è difficile farlo quando ti metti metaforicamente a nudo parlando di te stesso o di un’emozione che tutti noi potremmo avere osservando un tramonto o un amico che ti allunga una mano, un braccio per chiedere aiuto. Guarda, ho preparato un nuovo testo pochi mesi fa che potrebbe essere lo specchio del momento che stiamo attraversando in queste settimane. “passerà questo temporale passerà, svanirà questo mondo senza età”.»
Quali sono i vostri piani futuri? possiamo avere delle anticipazioni?
«Siamo già partiti. In verità non ci siamo mai fermati. Nuovi testi e i brani sono già sulla rampa di lancio. Abbiamo poi nuove idee sui format con artisti e attori che si muoveranno all’unisono con noi sul palco. Vedrai che roba !!!»
Sabrina Mautone