Il centro storico di Napoli rischia di essere depennato dalla lista dei “patrimoni dell’umanità”, denominazione attribuita dall’Unesco ai siti che devono essere tutelati.

A dichiararlo è Elena Coccia, consigliere comunale, presidente dell’osservatorio Unesco Napoli, durante una riunione di consiglio svoltasi venerdì, davanti al sindaco Luigi de Magistris.

“C’è attenzione dell’Unesco sul centro storico. Resta il pericolo che Napoli possa entrare nella black list, rischiare la cancellazione del prestigioso titolo Unesco. Il mio è un appello ultimativo: è necessario che l’osservatorio riparta”.

È questa la dichiarazione allarmante.

L’osservatorio permanente per il centro Storico di Napoli, istituito nel 2013, ha come compito fondamentale quello di promuovere il recupero e la valorizzazione del centro storico e del sito Unesco. Allo stato dei fatti si trova bloccato ad un’impasse; l’ennesimo rinvio da parte dell’aula, che dovrebbe votare i nuovi componenti dell’osservatorio, ha spinto la Coccia a sollecitare per una nuova ripartenza.

Venerdì, durante un vertice in Regione, alla presenza di Maria Grazia Bellisario, dirigente del ministero dei Beni Culturali con delega all’Unesco, e di Francesco Caruso, ambasciatore presso l’Unesco, la consigliera ha espresso le sue perplessità; Non c’è un atteggiamento benevolo da parte della Regione” ha dichiarato.

Ancora, i tempi per gli interventi risultano essere lunghissimi.

Nel periodo 2007- 2013 erano programmati 100 milioni di fondi europei per gli interventi sul centro storico. A ciclo concluso, i fondi utilizzati sono stati 5.

Tra le cause che potrebbero portare a questa decisione, quindi, ve ne sono alcune con cui la città di Napoli deve, purtroppo, da tempo fare i conti: negligenza, malagestione e monumenti fatiscenti.

“Il problema principale sono anche le delazioni che mandano all’Unesco associazioni e singole persone sullo stato in cui versa il Centro Storico, lamentando l’assenza di decoro e le scritte sui monumenti.”

La consigliera, quindi, lamenta di tempi lunghi di intervento, di stato di degrado del centro storico, oltre che di scarsa sinergia tra i vari enti.

Meno pessimista è invece Carmine Piscopo, assessore all’Urbanistica, che dichiara: “A gennaio abbiamo ricevuto l’anticipazione dei fondi dalla Regione, il Comune ha sottoscritto i contratti di due lotti di strade dei tre appaltati. A breve inizieranno i lavori. Si sta procedendo alla verifica di tutti i documenti presentati dalle imprese per poter procedere con ulteriori contratti

Era il 1995 quando il centro storico di Napoli entrava nella lista di quei siti di particolare importanza dal punto di vista culturale e/o naturale.

“Considerando che il sito è di eccezionale valore. Si tratta di una delle più antiche città d’Europa, il cui tessuto urbano contemporaneo conserva gli elementi della sua storia ricca di avvenimenti. I tracciati delle sue strade, la ricchezza dei suoi edifici storici caratterizzanti epoche diverse conferiscono al sito un valore universale senza uguali, che ha esercitato una profonda influenza su gran parte dell’Europa e al di là dei confini di questa.”

Questa la motivazione per cui il centro storico, il cuore pulsante di Napoli, veniva dichiarato di “eccezionale valore” e, dunque, da tutelare.

Passeggiare per il centro storico, il più ampio d’Europa con i suoi 1700 ettari, equivale a passeggiare nella storia.

Tuttavia, allo stato dei fatti, il pericolo è serio: Napoli rischia di perdere la prestigiosa onorificenza.

Fonte: Repubblica.it

Vanessa Vaia

Vanessa Vaia
Vanessa Vaia nasce a Santa Maria Capua Vetere il 20/07/93. Dopo aver conseguito il diploma al Liceo Classico, si iscrive a "Scienze e Tecnologie della comunicazione" all'università la Sapienza di Roma. Si laurea con una tesi sulle nuove pratiche di narrazione e fruizione delle serie televisive "Game of Series".

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