Prime Minister Brescia

Prendete trenta ragazze tra i 14 e i 19 anni. Chiedete loro quali sono i loro sogni, le loro aspirazioni, le loro ambizioni per il futuro. Poi fatele riflettere sugli ostacoli che incontreranno, su cosa le separa dal realizzare i loro desideri. E, infine, domandate se anche i loro coetanei maschi sono nella stessa situazione. La risposta è una sola e tutte noi la sappiamo: no.

Solo il 28% dei dirigenti italiani è donna. Dopo le ultime elezioni le deputate e le senatrici elette sono state il 31% del totale. Al G20 di Bali nel novembre 2022 le donne presenti erano 4 su 41 partecipanti. Noi donne siamo l’unica maggioranza al mondo discriminata e proprio per questo la scuola di Prime Minister è fondamentale.

Le scelte che facciamo sono condizionate da come siamo state educate e da modelli che ci sono stati tramandati anche implicitamente. Negli incontri di Prime Minister Brescia ci sono state presentate giornaliste, imprenditrici, professoresse universitarie, sindacaliste, magistrati, sindache, dottoresse: role model per convertire una logica maschilista; esempi di ruoli sociali a cui anche una donna può aspirare.

Un incontro che mi ha particolarmente colpita è stato quello del 17 dicembre con il magistrato Elena Stefana. In un contesto ancora prevalentemente maschile come quello della magistratura penale, è stato d’incredibile ispirazione ascoltare la storia di una donna che vive quotidianamente questa realtà. Mi è rimasto impresso come abbia parlato del bisogno di provare empatia, un passaggio che spesso sfugge: nel fare un processo e trasformare chi hai davanti da fantasma a persona reale, è sicuramente aiutata dal fatto di essere donna. Ovviamente questo non è sempre un bene: come anche lei ci ha detto, non è semplice accettare che una donna abbia le sue idee e il suo è ancora un grande sforzo di mediazione e confronto. Nonostante tutto non si è pentita e, se potesse tornare indietro, non sceglierebbe un’altra strada.

Altro incontro che mi ha molto interessata è stato quello del 28 gennaio con l’imprenditrice Daniela Bandiera, fondatrice di Nomesis (ricerche e soluzioni di marketing) e presidente nazionale di EWMD (European Women’s Management Development). Il suo discorso è stato centrato su come le donne in passato abbiano pagato molto duramente le scelte che hanno fatto per essere indipendenti. Le donne hanno iniziato a essere autonome quando non potevano più essere ricattate economicamente: il lavoro è infatti una grande fonte di libertà.

Ancora oggi, come tutte sappiamo, siamo discriminate: se valesse davvero il merito noi donne dovremmo essere ai livelli più alti tanto quanto gli uomini, cosa che invece non accade perché nella maggior parte dei casi non si tratta solo di competenze. Quello del nostro mondo odierno è infatti un meccanismo che non permette di riconoscere la donna in quanto portatrice di valore. Eppure, utilizzare appieno l’intelligenza femminile sarebbe solo un vantaggio per una società nel suo complesso.

Le nostre scelte difficilmente avvengono senza condizionamenti, nonostante questo dobbiamo comunque sentirci libere di conquistare tutti gli spazi. Dobbiamo capire di avere la possibilità di poter arrivare anche dove nessun’altra è mai arrivata prima, di raggiungere obiettivi che tutti dicono impossibili, affinché un giorno questi ostacoli non siano più così difficili da sormontare. Sono grata a Prime Minister perché mi sta aiutando a realizzare tutto ciò.

Giulia Mossono, Prime Minister Brescia

Prime Minister
Prime Minister è una scuola di politica per giovani donne di un’età compresa fra i 14 e i 19 anni. La scuola ha l’obiettivo di formare giovani ragazzə su temi politici e sociali attraverso incontri e workshop con personalità della politica, dell’attivismo civico e della società civile. Prime Minister scommette sulle giovani leader affinché diventino agenti di cambiamento nelle proprie comunità, città e nazioni.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui