“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.”

Napoli – Si terrà domani, giovedì 22 giugno alle ore 17,00 presso Piazza della Sanità, un’assemblea pubblica sulla situazione dell’ospedale San Gennaro.

In una nota gli organizzatori – ossia il comitato “No alla chiusura dell’ospedale San Gennaro” e “Salviamo il Pellegrini” –  spiegano: “Sono all’ordine del giorno i disastri sociali provocati da oramai un decennio di smantellamento del servizio sanitario pubblico. Mentre molti ospedali del centro storico di Napoli vengono depauperati dei servizi minimi, grandi poli ospedalieri soffrono di sovraffollamento o, addirittura, non riescono a partire. Il danno è solo della popolazione e dei lavoratori, soggetti a ritmi impressionanti o a condizioni lavorative indegne” – continuano: “La salute non è una merce ma un diritto costituzionale. Saremo in piazza con i cittadini del quartiere, i comitati degli altri ospedali, con gli ambulatori popolari e con i singoli cittadini per denunciare non solo quello che è accaduto lunedì ma soprattutto per decidere noi sulle nostre vite attraverso l’applicazione dell’articolo 32 della Costituzione”.

(Qui l’evento facebook)

Infatti lunedì 19 il Comitato contro la chiusura dell’Ospedale San Gennaro e il Comitato Salviamo il Pellegrini (www.facebook.com/SGARRUBBATO/) hanno bloccato la cassa ticket dell’Ospedale San Gennaro per protestare, “da un lato contro la mancata attuazione del cronoprogramma stabilito nell’incontro del 2 novembre tra Comitato e Regione Campania e contro il rifiuto di ascoltare le proposte del Comitato e dei Lavoratori della struttura per riqualificare l’ospedale in base alle esigenze territoriali, dall’altro lato contro il costo elevato dei ticket sempre più inaccessibili alla popolazione.”

I medici hanno effettuato visite gratuite per tutta la mattinata. Verso l’ora di pranzo sono stati fermati alcuni degli attivisti, denunciati per interruzione di pubblico servizio. (Qui i dettagli)

Abbiamo raggiunto telefonicamente uno degli attivisti del comitato NO alla chiusura dell’Ospedale San Gennaro, che ci ha rilasciato alcune dichiarazioni:

“La questione dell’ospedale San Gennaro è nata 6, 7 anni fa con la giunta Caldoro. Già in quella fase iniziarono a smantellare i primi reparti e il pronto soccorso. Con l’arrivo di De Luca la situazione non è migliorata.  Il San Gennaro è stato la prima vittima di questo piano di conversione proposto dalla Regione Campania. ll Comitato San Gennaro e i lavoratori dell’Ospedale si sono mobilitati da diversi mesi per bloccare e cambiare la direzione che sembrava assumere l’ospedale, ossia la chiusura totale. Non ci siamo limitati alla protesta, ma abbiamo esteso la nostra azione ad una proposta di piano di funzionamento dell’Ospedale che prevedesse l’apertura anche di altri servizi ritenuti necessari per la comunità. Abbiamo pensato di costruire un centro di psicoterapia, un potenziamento del consultorio, introdurre l’educazione alimentare nelle scuole, costruire una sorta di ‘Casa parto’, collegata al consultorio. Vogliamo una riconversione seria che garantisce il diritto alla salute. Continueremo a lottare affinché l’articolo 32 della Costituzione venga applicato.” 

Il 19 ottobre 2016 il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca incontrò il direttore generale dell’Asl Napoli 1 Elia Abbondante. “Per l’ospedale San Gennaro di Napoli, per il quale era stata prevista la chiusura con il decreto n.49 del 2010, si conferma la decisione dell’attuale governo regionale: resterà un presidio al servizio della città di Napoli, aperto ai cittadini, così come tutte le strutture ospedaliere del territorio urbano.” – spiegava in una nota il Presidente De Luca – “ Il San Gennaro avrà le seguenti funzioni; Punto di Primo Intervento (Psaut con Saut 118), ovvero Servizio di Assistenza e Urgenza Territoriale. Il Promo soccorso sarà garantito 24 ore su 24, con ambulanza fissa dedicata. Poliambulatorio polispecialistico. Ambulatorio infermieristico.

Somministrazione di terapie, gestione cateteri, medicazioni, gestione ileostomia e urostomia. Day Service con erogazione di percorsi assistenziali complessi e coordinati con presa in carico dei pazienti affetti dalle principali patologie croniche (diabete, scompenso cardiaco, asma, ipertensione). Laboratorio di Patologia Clinica e Genetica. Punto prelievi. Servizio di radiologia territoriale con ecografia e Tac. Farmacia territoriale. Centro Antidiabetico. Polo di Riabilitazione. Ospedale di Comunità: struttura di ricovero gestita dagli infermieri dell’Asl e dai medici di Medicina generale per patologie che non richiedono il ricovero ospedaliero ed infine un Consultorio di II Livello con attività di ecografia strutturale e attività di monitoraggio della gravidanza, screening della sfera genitale femminile e attività di prevenzione dell’obesità pediatrica, centro vaccinale.”

Dopo mesi di assenza, dopo che il piano di riconversione non era entrato in atto, dopo che le proposte del comitato non erano state prese minimamente in considerazione, gli attivisti hanno denunciato il tutto, non solo alla Municipalità ma anche alla Regione e al Prefetto.

Ad aprile, nell’ambito di una manifestazione dedicata a Totò, il Presidente De Luca, alle sollecitazioni di alcune donne presenti in piazza, che chiedevano chiarimenti sulla situazione dell’ospedale San Gennaro,  risponde: “Signo’ ‘ a pastier ‘ at fatt’ “. Nella stessa data, in una nota, De Luca spiegava: “Noi non abbiamo chiuso niente, la decisione è stata presa dai commissari e deve essere approvata dal governo nazionale. Cercherò  sempre di garantire le condizioni migliori di tutela della salute dei cittadini. Non ci possono essere però 20 pronto soccorso a Napoli. Chi dice questo è un idiota e fa demagogia”.

Sintomatico di una classe dirigente che antepone i diritti umani alla speculazione economica. → Non dovrebbe essere il contrario?

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