Vincenzo Maisto AKA il Signor Distruggere, per sua stessa ammissione ‘ironico, acido e perfido’; secondo Twitter, da quando esiste lui, “la malvagità ha finalmente un nome”. Un concentrato di egocentrismo e megalomania, condito con una buona dose di presunzione di quella che neanche lui stesso riesce a spacciare per verità assoluta, il tutto accompagnato da circa 760.000 ‘distruggini’, seguaci di quello che sta diventando a tutti gli effetti il movimento portavoce della lotta a quelle che vengono fatte passare come le ‘follie delle pancine’.
Bambolotti reborn, calchi del pancione, torte raccapriccianti che riproducono feti che fuoriescono da vagine commestibili, ciondoli di placenta, biscotti dalle forme più disparate che inneggiano alla fertilità. Il signor Distruggere sembra volersi spacciare come il Virgilio del web, colui che porta la lanterna della verità non davanti a sé ma dietro, aprendo a chi lo segue (sui social, s’intende) la strada giusta, quella della conoscenza. Ma chi è davvero il signor Distruggere? Quanta verità c’è nei post che condivide? E, soprattutto, quanto guadagno comporta questa sua presunzione di illuminarci tutti con la fiaccola del presunto buonsenso per metterci a parte di quelle che appaiono come le stranezze (ma stranezze, in realtà, non sono) delle mamme social?
Dopo aver conseguito alla SUN una laurea triennale in architettura che egli stesso definisce “inutile”, Vincenzo Maisto comincia a dedicarsi al mondo del web, inaugura varie pagine e blog (che, bisogna dirlo, riscuotono poco successo), fino a quando, nel 2012, decide di partorire – andava bene anche “dare alla luce”, ma ‘partorire’ dà più l’idea di qualcosa che, per definizione, come vedremo, non ha potuto creare da solo – la sua ultima geniale (?) trovata: la pagina Facebook intitolata Il Signor Distruggere. Una pagina come tante, all’inizio, ma che è diventata ultimamente la chiave del successo del blogger salernitano.
L’idea di partenza, per ammissione dello stesso Signor Distruggere, non era quella di utilizzare il mondo delle ‘mamme pancine’ come bersaglio; lo è diventata, però, a seguito della condivisione di alcuni post che mettevano in risalto i dubbi grotteschi sulla sessualità esposti da alcune mamme su dei gruppi Facebook appositamente creati per dare conforto alle donne durante il periodo più bello e terribile che il gentil sesso possa mai trovarsi ad affrontare: la maternità. Nel giro di poche settimane il Signor Distruggere è riuscito a conferire un nuovo significato al termine “pancina”: da ‘donna in attesa’ a ‘donna ignorante’.
Diverse testate giornalistiche si sono occupate di analizzare il fenomeno, infarcendo gli articoli con pareri professionali di psicologi ed antropologi che hanno puntato il dito contro la mancanza di istruzione e di educazione sessuale all’interno delle scuole, senza guardare al problema da un altro punto di vista, a mio avviso, più corretto: quello della plausibilità dei post. Donatella Caione, fondatrice della Matilde Editrice, ha intrapreso, insieme a moltissime altre persone, una campagna tesa a smascherare quella che sembra essere l’ultima beffa montata ad arte del web.
Donatella ha introdotto così la questione: «Lo stesso Signor Distruggere ha dichiarato di non poter confermare la veridicità dei post che gli vengono inviati in privato dai suoi sostenitori, sottolineando anche che, in realtà, non è così importante che il contenuto dei post sia veritiero. Io credo che, al contrario, la veridicità dei post sia fondamentale perché, se chi legge è consapevole della falsità di un post, è meno portato a ridere. Non stiamo parlando di Lercio che fa satira ed ironizza proprio portando alle estreme conseguenze notizie che il lettore sa essere false, stiamo parlando di errori grammaticali quantomeno sospetti (ogni cellulare è dotato ormai di T9 che molto spesso corregge la “e” congiunzione sostituendola con la “è” verbo ma, chissà perché, tutti i post condivisi dal Signor Distruggere presentano sempre lo stesso errore)».
Oltre a Donatella Caione, abbiamo raggiunto telefonicamente le fondatrici (che preferiscono, a buon ragione, restare tutte anonime) di tre delle pagine prese di mira dal Signor Distruggere. La dichiarazione che segue è una sintesi di tutti i punti in comune estrapolati dalle varie interviste telefoniche: «Ho fondato la mia pagina anni fa senza alcuno scopo di lucro e con un unico intento: quello di permettere alle donne che stavano affrontando il periodo della maternità di potersi scambiare consigli e pareri, di poter cercare conforto nelle parole di altre donne che, esattamente come loro, avevano avuto le stesse perplessità. Dopo l’intervento del Signor Distruggere le mamme o le aspiranti tali hanno cominciato a temere di essere derise per dubbi assolutamente legittimi. Prima di pubblicare le domande poste dalle nostre utenti, cerchiamo, per quanto possibile, di accertarci che il quesito non provenga da un falso account e che non sia creato ad hoc per suscitare ilarità. La mole di domande è enorme e a volte qualcosa può comunque sfuggirci, purtroppo. Da un po’ di tempo, però, io e le altre admin abbiamo notato che le richieste di pubblicare i dubbi più strampalati, infarciti di errori grammaticali (tra l’altro, sempre gli stessi), quando venivano rifiutate, rispuntavano dopo pochi minuti su altre pagine simili alla mia. Come se ci fosse qualcuno che tentasse in tutti i modi di far pubblicare una domanda specifica, resa volutamente grottesca, in modo tale da risultare divertente».
Pur volendo sorvolare sui finti errori grammaticali e sull’ancor meno veritiero contenuto dei post, c’è un aspetto sul quale Donatella e le altre fonti anonime non hanno mancato di volersi soffermare: le ripercussioni scatenate dal tam tam mediatico che queste donne sono costrette a subire da quando il signor Distruggere e i suoi “distruggini” hanno intrapreso la loro personale crociata cercando di spacciarla come qualcosa di utile alla società. Ormai, come dichiarato dalle admin, le donne hanno paura di esporsi, hanno smesso di cercare conforto in rete perché, puntualmente, sotto i post si viene a creare il ‘meccanismo da branco’: ogni autore di uno sfottò sostiene l’altro, dando vita ad un’intricata rete di derisione e cyberbullismo.
Si potrebbe quasi definire il Signor Distruggere come una versione light di Selvaggia Lucarelli, solo più pelosa. Tra la penna più graffiante del web ed il Signor Distruggere, però, vi sono alcune fondamentali differenze: l’una si basa su fatti realmente accaduti, l’altro su post dei quali non può confermare la veridicità. Vincenzo Maisto, in particolare, ha dichiarato di recarsi ogni settimana dalla Polizia per presentare querele contro chi lo insulta o minaccia, continuando comunque ad adottare lo stesso meccanismo tanto caro alla Lucarelli: la pubblica gogna per chiunque non sia d’accordo con le sue opinioni, accusando il suddetto, esattamente come ci si aspetterebbe da chi trae piacere nel definire il suo come “il nome della malvagità”, di voler solo cavalcare l’onda della sua notorietà (come se quello di diventare famosi fosse il sogno segreto di tutti).
Ma l’obiettivo del Signor Distruggere non è mai stato solo quello di incrementare i like alla sua pagina. Per ogni nuovo adepto, per ogni nuovo utente che si lascia abbindolare dai suoi falsi post, ci saranno maggiori possibilità che questo nuovo pesce preso all’amo acceda al sito personale di Vincenzo Maisto. Vi siete mai chiesti come mai il Signor Distruggere stia dando così tanta visibilità al romanzo Timidamente Amore? Un romanzo pieno di storpiature grammaticali, concettuali e narrative pubblicato a puntate da alcune utenti sconosciute su una delle tante pagine sulla maternità. Vi siete mai chiesti come mai ogni nuovo capitolo non venga pubblicato direttamente ma tramite link che rimanda al sito di Maisto? Marketing. Ogni vostro click è un guadagno per la Nexilia (azienda che sponsorizza anche Commenti Memorabili e Giornalettismo) e per il Signor Distruggere.
E poi, diciamocela tutta, pur ammettendo che una piccola percentuale dei post del Signor Distruggere corrisponda alla realtà e che quindi esistano donne che hanno un rapporto così raccapricciante con la propria sessualità da vivere l’intimità col proprio marito “tenendo gli occhi chiusi forte forte sperando che passi in fretta“, bisognerebbe creare un’allerta nazionale se ci basassimo soltanto sui dati che emergono dalle statistiche fatte sulla bacheca di Vincenzo Maisto. A questo punto risulterebbe inspiegabile anche il fatto che la categoria delle casalinghe hot sia la più cliccata su YouPorn, per dire.
Questi i dubbi che tutta la questione relativa alle mamme pancine mi ha suscitato e che mi hanno portata a decidere di non mettere il like ad una pagina che, per quanto mi riguarda, non apporta alcun beneficio. Ciò che voglio evitare è di contribuire, anche se in parte infinitesimale, al ‘successo’ di chi non ha fatto altro che far propri i frutti delle idee altrui, modificandoli per renderli più appetibili alle masse. Ridere va bene, purché non lo si faccia infangando un’intera categoria di donne incolpevoli. Queste sono le mie ragioni. E voi, cosa deciderete di fare?
Sara Cerreto
Non riesco a comprendere dove si voglia andare a parare con questo articolo.
I post che pubblica sono sempre anonimi (eccetto quei pochi casi in cui gli autori dei post si palesano di loro spontanea iniziativa). Come si fa a parlare di cyber-bullismo e gogna mediatica, in questo caso?
Qualche troll, in mezzo a questo marasma, di sicuro ci sarà; ma che siano tutte storie fasulle e create ad hoc la vedo difficile (per quanto mi riguarda, mi sentirei anzi parecchio sollevato se qualcuno riuscisse a dimostrare il contrario). Di analfabeti funzionali purtroppo ne è pieno il mondo. Come è vero che vi sono parecchie persone che, nonostante l’età matura, non posseggono un’adeguata conoscenza della propria sessualità, e della grammatica italiana.
La gente che ride dell’ignoranza altrui è poco rispettosa? Sgradevole? Può essere. Ciò non è però un buon motivo per voler censurare questo tipo di satira, che allo stesso tempo fa spesso da denuncia sociale.
Se certe persone vogliono raccontare le loro storie su pagine pubbliche, non possono pretendere che la gente non vi faccia sopra battute, facendo notare la follia di certi comportamenti. L’unica motivazione che può dare ragione alle vostre lamentele, è il fatto che alcuni post arrivino da gruppi che in teoria dovrebbero essere chiusi e quindi privati.
Il fatto che utilizzi link che rimandano al suo sito, lucrando quindi sopra alle visualizzazioni, è forse un crimine? A me non pare. Si tratta di una pratica del tutto legale, che io sappia.
Ciao JJ, grazie per aver condiviso la tua opinione. Ovviamente il mio articolo rappresenta un punto di vista estremamente soggettivo: il mio. L’ho unito alle dichiarazioni che mi sono state rilasciate, tralasciando anche i racconti relativi alle minacce personali subite da alcune di queste donne. Dove vuole andare a parare? E’ soltanto un modo per mettere il lettore a parte di un ragionamento, può essere utile o non esserlo ( do per scontato che non tutti i lettori abbiano fatto il mio stesso identico ragionamento).
In quanto al guadagno, certo, è perfettamente legale, ma non è ciò che ho contestato. Ho soltanto voluto sottolineare come sia facile guadagnare condividendo post di dubbia veridicità e costruendoci un sito dietro, tutto qua.
Ma, ti ripeto, è un’opinione estremamente soggettiva =)
Vorrei rispondere a JJ esprimendo anche io il mio punto di vista personale. È vero non c’è niente di male a voler guadagnare qualcosa utilizzando il web. Ormai lo fanno in tanti!!! Il Signor Distruggere Cervelli ha capito che questa è una buona opportunità di guadagno e quindi la sfrutta. Sfrutta l’ingenuità e la stupidità di molti. Non vi rendete conto del meccanismo che ha innescato. Ha iniziato con le mamme vegane,adesso sta continuando con le mamme pancine (sempre mamme ovviamente) . E quasi ovunque leggo,nei commenti sotto altre pagine,: “ah questa è una pancina di sicuro”. Per offendere!
Chi lo segue CREDE che quello che scrive sia tutto vero! Non hanno capito che ci sono i troll,i fake di cui lui pubblica i contenuti e che poi lui stesso crea altri post!!! Se avesse specificato sin dall’inizio che l’autore dei post era lui le cose sarebbero state diverse probabilmente. Ma ha creato troppo un accanimento contro le donne,le mamme per dirla tutta,che penso ormai sia tardi per eliminare, o far ritornare in sè chi lo segue!!
Il problema è che non sono tutti fake. La percentuale di fake è davvero irrisoria a confronto. Ed è questo il punto. Questi post, gruppi, pagine (persone) esistevano già prima che la moda del “Signor Distruggere” prendesse piede. Perlopiù si ignorava tutto ciò, e queste cosiddette “pancine” e individui vari, con le loro bizzarre idee e i loro assurdi comportamenti, rimanevano nell’ombra.
Ora non è più così. E la gente li deride. Non sta a me dire se ciò sia giusto o sbagliato. Quello che posso dire (anche il mio rimane comunque un mero parere) è che i modi di fare di queste persone non vanno fatti passare per un “nulla di ché”, o addirittura incoraggiati. Si tratta per la maggior parte delle nuove generazioni. È un problema sociale non da poco. Le pancine sono soltanto una piccola porzione di quello che è l’abisso dell’analfabetismo funzionale (e non si tratta soltanto di un fenomeno nostrano): gente che si cura con fiori, che prende sul serio gli oroscopi, che si convince che i medici siano malfattori e quindi rifiuta le cure mediche, che crede che il proprio bambino possa essere indemoniato, che utilizza il soffione della doccia come anticoncezionale, che afferma che la terra sia in realtà piatta, e chi più ne ha più ne metta. Basta guardarsi attorno. E come se non bastasse, oltre a non scindere la realtà dalle superstizioni e dalle fake news, i giovani d’oggi sono sempre meno in grado di scrivere, comprendere e parlare adeguatamente la propria lingua madre. Tutto ciò è un problema reale.
Il Signor Distruggere non ha fatto altro che portare alla luce dei riflettori alcuni di questi individui; e in particolare ha dato risalto alle superstizioni e agli atteggiamenti ossessivi/maschilisti di alcune giovani madri… cose che neanche mia nonna a momenti si sognerebbe di fare, e che certamente non dovrebbero persistere nella società odierna.
“Timidamente amore” e il “corso di petalogia”, per quanto possano sembrare assurdi, sono purtroppo reali.
Sono d’accordo con Anna e trovo tutto molto squallido.
Prendete quel blog e il Signor Distruggere per farvi una risata, sperando davvero che sia tutta una trollata. Altrimenti, se ci fossero persone come quelle di cui lui parla, c’è da star poco tranquilli. Diciamo che chi gli dà addosso sta davvero cavalcando un’onda per ottenere visibilità…Inoltre, se lui vuole guadagnarci, sono fatti suoi. Lo fanno in tanti, ma almeno lui è una persona colta e sa scrivere. Vi pare poco, in questo Paese di ignoranti?
Ciao Francesca e grazie per aver espresso la tua opinione. Non ho mai messo in dubbio che lui sia una persona colta, nè che ci sia qualcosa di male a guadagnare con questo metodo. Della visibilità mi importa davvero poco, per quanto mi riguarda. Il giornalismo rappresenta una passione per me, non guadagno con la pubblicità, a differenza di altri. Riguardo al resto, credo che l’opinione espressa nell’articolo sia abbastanza chiara. Ma sono costretta a sottolineare, mio malgrado, ancora una volta, che quanto scritto è strettamente personale 🙂
Anch’io non trovo molto simpatica l’eccessiva superbia intellettuale che spesso Maisto dimostra, soprattutto nei post in cui reclama di ricevere minacce. Ma.
Ha avuto una idea, un’idea che nel XXI secolo, a differenza del passato, non solo crea popolarità, ma anche soldi.
Ogni “impero” economico è nato su sotterfugi e menzogne, sfido chiunque a trovare una singola impresa titolata ad avere la coscienza e il bilancio limpidi.
Il Signor Distruggere è una pagina assolutamente spassosa, che tra le righe e tra una battuta e un’altra ha messo in luce una realtà nascosta da sempre. Io sono meridionale e vi assicuro che tali credenze materne esistono ancora, e tale ignoranza sulla sessualità è assolutamente inaccettabile al giorno d’oggi.
Inoltre Maisto non ha cambiato nulla a riguardo delle modalità di ricezione dei post da condividere: li riceveva prima in privato come ora, solo che ora la fama è maggiore è così anche i fruitori, tra i quali, come è ovvio pensare, si nascondono grandi troll e fake.
Ora io mi chiedo, dato che hai più volte ribadito che l’articolo è basato su opinioni strettamente personali e quindi non ha scopo di denuncia o di informazione: qual è il senso di questo articolo?
Il giornalismo fatto con passione è ormai una chimera oggigiorno e ti ammiro per essere una mosca bianca in mezzo a uno sciame di merda, ma il giornalista appassionato a mio prere dovrebbe concentrarsi sul proprio lavoro e non denigrare quello altrui per il semplice motivo che “lui guadagna un sacco di soldi con i social e i fake”.
Se davvero ami scrivere, come traspare chiaramente dal tuo articolo che, nonostante non condivida, è ben scritto e argomentato, davvero, guarda oltre. Il Signor Distruggere è un fenomeno, tra qualche anno, spero, non si sentirà nemmeno più. Tu, invece, potresti creare qualcosa di davvero bello, e onesto e pulito, per te stessa (e, perché no, se ci fai soldi con questo tanto meglio per te!).
Ciao Rita, ti ringrazio per gli apprezzamenti e per le critiche costruttive. Anche se l’articolo rappresenta una mia opinione personale, Libero Pensiero News è un editoriale che lascia molto spazio di scelta a noi redattori. Cerchiamo di fare articoli su notizie di attualità, approfondendole ed argomentandole. Questo qui è un articolo relativo alla sezione Blog, pur essendo di attualità e quindi teso ad informare il lettore su un fenomeno contemporaneo, è scritto in prima persona. Lo scopo è informare e contemporaneamente esternare un’opinione 🙂
Fosse solo quello delle “pancine” il problema, potremmo tranquillamente riderci sopra dopo averlo saltai a piè pari. Il vero problema è l’approdo dell’ennesimo pomposo giudice supremo al quale non si può obiettare nulla senza leggere la solita, inutile, arrogante risposta boriosa e piena di livore. È il marchese del Grillo del web 2.0: “lui è lui. Gli altri non sono un c****o”