Anief, USB e Unicobas hanno proclamato uno sciopero generale la giornata del 24 Aprile, per il ritiro dell’approvazione del Disegno di Legge che sta portando avanti il Governo Renzi, “La Buona Scuola”.
Sono tantissime le criticità che hanno mostrato i docenti precari, quelli di ruolo, il personale ATA e gli studenti riguardo il DdL sulla scuola.
La data stabilita dai tre sindacati, cade la giornata seguente all’approvazione del DEF, quando il Governo e il Parlamento inizieranno a formalizzare alcuni punti della VII Commissione Cultura della camera. Il 5 Maggio, invece, scenderanno in piazza contro il DdL i Sindacati Confederali: Flc-Cgil, Uil scuola, Cisl scuola, Gilda-Unams, Snals-Confsal, confluendo con i Cobas contro le INVALSI. Ma la data scelta da questi ultimi a Maggio potrebbe dichiararsi inutile, come denunciano sia Pacifico, Presidente dell’Anief in una lettera pubblica, sia l’Unicobas che l’USB, perché sarebbe troppo tardi per il ritiro del disegno di legge.
La protesta contro il DdL “sta costringendo tutti a prendere posizione e assumere iniziative, anche i sindacati concertativi, “firmatari” di contratti e accordi ridicoli e impresentabili negli ultimi venti anni, come quello di Trento che ha permesso la nefasta sperimentazione della “Buona Scuola” nella provincia autonoma.”
Come dichiarato nel comunicato congiunto, Anief, USB e Unicobas appoggeranno tutte la manifestazioni di protesta successive al 24 Aprile e dunque fin quando il DDL non verrà rifiutato, ma è assolutamente necessaria l’unione dei lavoratori della scuola, dei genitori e degli studenti per cogliere in tempo l’opportunità di decidere sulle sorti della scuola pubblica.
Il messaggio lanciato da USB agli studenti e ai genitori, attraverso un comunicato, è forte e chiaro: davvero vogliamo una scuola azienda, in cui siano i Presidi a decidere i criteri di merito, secondo le politiche del clientelismo e della mercificazione dell’educazione?
La protesta indetta è volta a denunciare la precarizzazione di cui sarà vittima il corpo docenti, inclusi gli insegnanti di ruolo, mentre i presidi potranno decidere sulla mobilità dei singoli lavoratori oltre che anche “premiare i meritevoli” secondo criteri del tutto autonomi. In più, l’apertura delle casse scolastiche ad accettare finanziamenti da aziende terze, private, consentirebbe di gestire i fondi per finalità meramente “proficue”, basate su politiche di competizione e disuguaglianza per studenti e i lavoratori.
Per fermare subito lo scempio del DdL sulla scuola, venerdì 24 Aprile anche Orso-Scuola, CUB, Autoconvocati e sinistra FLC, USI, SLAI Cobas e SAB aderiranno alla protesta.
La manifestazione seguirà il tragitto presso Roma da Piazza della Repubblica a Piazza Sant’Apostoli, dalle ore dieci alle tredici. Mentre per le ore quindici è previsto un sit-in davanti al Parlamento.
Alessandra Mincone