La levitazione magnetica arriva dal Giappone, ma adesso veste tricolore: dal lavoro di due aziende italiane una novità che cambierà il modo di immaginare il trasporto su rotaia.

La tecnologia corre sempre più veloce e non è un semplice gioco di parole: nel corso degli ultimi anni abbiamo salutato l’arrivo dell’alta velocità e ci apprestiamo ad accogliere la levitazione magnetica low cost.

Sembra un paradosso considerando che in Italia si impiegano quasi otto ore per raggiungere Reggio Calabria da Bari, eppure entro il 2020 è previsto l’adeguamento di tutte le linee ferroviarie regionali, metropolitane e tram. Quali sono i vantaggi di questa tecnologia e come si differenzia dalle innovazioni prodotte ad esempio in Giappone, è subito chiaro.

La Ales Tech, azienda pisana, in collaborazione con la Girotto Brevetti di Spresiano (Treviso) ha messo a punto una tecnologia basata su magneti superconduttori e sospensioni elettrodinamiche: per creare un campo elettromagnetico è necessario che la forma dei due mezzi sia nella giusta relazione ed è proprio qui che la tecnologia italiana sorpassa quella giapponese.

Il Giappone è all’avanguardia nel settore se si tiene conto che il primo treno ad alta velocità è stato testato nel ’64 durante superando i 200 km/h, che rappresentano la velocità media dei nostri treni ad alta velocità. Inoltre nell’ultimo anno sono stati effettuati numerosi test tra cui quello sul prototipo MagLev in grado di raggiungere e superare i 600 km/h. Basso attrito, ridotto inquinamento acustico e maggiore sicurezza permettono alla levitazione elettromagnetica di essere l’avanguardia nel settore.

Il vantaggio, soprattutto in termine economico, della tecnologia italiana è quello di poter adattare i pattini dei treni ai binari già presenti lungo tutta la penisola. Quindi non sarà necessario sostituire i binari con un grande risparmio di tempo e denaro. Inoltre, a differenza dei giapponesi, non sarà utilizzata alcuna forma di energia se non quella elettromagnetica: non sarà necessario utilizzare l’elettricità come avviene in Giappone, ma con la stessa forza necessaria a sollevare uno zaino di una decina di kg sarà possibile far viaggiare vagoni del peso di qualche tonnellata. Non appare impossibile allora immaginare nel prossimo futuro dei treni sospesi a qualche centimetro dai binari sfrecciare ad altissime velocità.

La tecnologia al servizio di una mobilità sempre più verde e sempre più economica, presto il futuro diventerà presente. Avete già strappato il biglietto?

Francesco Spiedo

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