La vita di ogni adulto di oggi nasce dal bambino che è stato ieri, ed è dai bambini e dagli adolescenti di oggi che dipende la serenità e la sicurezza del domani. Per questo motivo, il 20 novembre di ogni anno si celebra la Giornata Mondiale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, un’occasione per riflettere sulle strategie in atto e su quelle future necessarie per colmare inaccettabili lacune ancora presenti nell’infanzia di milioni di minori.
La scelta della data non è casuale, ma viene a coincidere col giorno in cui nel 1989 venne adottata la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Convention on the Rights of the Child – CRC) dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Il primo passo in questa direzione era stato già compiuto nel 1923 dall’attivista Eglantyne Jebb (fondatrice di Save the Children), che elaborò la Carta dei Diritti del Bambino. Il testo, noto come Dichiarazione di Ginevra, venne adottato dalla Società delle Nazioni nel 1924, fornendo la base per la nuova Dichiarazione dell’ONU approvata il 20 novembre del 1959 e per la Convenzione successiva dell’89; ratificata dall’Italia il 27 maggio 1991 con la legge n. 176.
Il documento riconosce, per la prima volta espressamente, che anche i bambini, le bambine e gli adolescenti sono titolari di diritti civili, sociali, politici, culturali ed economici, che devono essere promossi e tutelati da parte di tutti. La convenzione consta di 54 articoli che vertono su 4 principi fondamentali:
- Parità di trattamento– nessun bambino deve essere discriminato in base a sesso, origine, cittadinanza, lingua, religione, colore della pelle, disabilità o opinioni politiche;
- Salvaguardia del benessere– in tutte le decisioni che possono avere ripercussioni sui minori (sia a livello familiare sia statale), è prioritario l’interesse superiore del bambino;
- Diritto alla vita e allo sviluppo– ogni bambino deve avere accesso all’assistenza sanitaria e all’istruzione e deve essere protetto da abusi e sfruttamento;
- Ascolto e partecipazione– il bambino deve poter esprimere la propria opinione ed essere ascoltato; deve essere informato in modo adeguato alla sua età e venire coinvolto nelle decisioni che lo riguardano.
Ad oggi, la convenzione risulta essere la più ratificata al mondo (in ben 196 paesi, ad eccezione degli USA). Tuttavia, in alcuni Paesi del mondo, Italia compresa, il raggiungimento degli obiettivi è ancora incompleto. Le cause sono differenti. Innanzitutto la guerra: 1 bambino su 5 vive in un contesto di guerra (Palestina, Ucraina, Repubblica Dominicana, Somalia e Congo). A ciò si aggiunge la crisi climatica che con i suoi gravosi danni compromette la nutrizione, l’approvvigionamento idrico, il diritto allo studio e la sicurezza personale. Lavoro minorile, matrimoni infantili, discriminazioni, povertà e innalzamento del costo della vita non fanno altro che allungare la lista delle cause che ancora oggi spengono il sorriso di milioni di bambini nel mondo.
La complessità dell’argomento non esclude certamente i bambini e gli adolescenti dal prendere consapevolezza dei propri diritti. Save the Children ha infatti messo a punto, in occasione della Giornata Mondiale dell’Infanzia, una guida illustrata e articolata in un linguaggio semplice che possa essere adoperata a scuola o in famiglia. La guida è disponibile in diverse lingue ed è corredata da diverse attività, giochi, quiz e indovinelli capaci di stimolare la fantasia e garantire l’apprendimento in modo ludico. Un ulteriore spunto per spiegare e far comprendere i diritti dell’infanzia al bambino stesso è dato dalla lettura di favole e filastrocche o dalla partecipazione diretta alla marcia dal nome “Io marcio per i diritti” indetta dall’UNICEF a Milano. La stessa organizzazione, inoltre, ha invitato le istituzioni scolastiche a creare un muro blu o un’istallazione artistica, creare lezioni e incontri incentrati sulla libertà di opinione.
La parola passa direttamente ai bambini e alle bambine per mezzo di una lettera personale rivolta agli adulti e incentrata su richieste e sogni sul futuro. Infine, la filmografia costituisce indubbiamente un importante bacino al quale attingere per vedere con i propri occhi la realtà compromessa in cui vivono molti bambini e adolescenti o per approfondire la vita di chi ha dedicato il proprio tempo alla tutela dei più piccoli per un futuro più grande.
Alessio Arvonio
La sensibilità dello scrittore nei confronti delle problematiche legate ai bambini è fondamentale per affrontare temi delicati come la protezione dei loro diritti, la salute mentale, l’educazione e la sicurezza. La scrittura, in questo contesto, può diventare un mezzo potente per sensibilizzare il pubblico, promuovendo la consapevolezza delle normative e delle misure a tutela dei minori. Complimenti ad Alessio Arvonio