La sanità campana è ormai al declino. Da giorni i napoletani si stanno mobilitando affinché l’ospedale San Gennaro non venga chiuso. Gli abitanti delle isole di Procida e Ischia sono vicini alle proteste e anch’essi si sono mobilitati.

In mattinata il Direttore Generale dell’Asl NA2Nord Antonio D’Amore ha scritto una lettera aperta rivolta ai cittadini in cui chiede l’intervento dei sindaci di Ischia e Procida intitolata “Lettera aperta per realizzare il cambiamento”.

Il cambiamento in sanità crea scontento anche quando persegue una migliore assistenza e una più equa distribuzione di risorse; la prova è nel dibattito di questi giorni sulle questioni sanitarie di Ischia e Procida. Per chiarire le posizioni dell’ASL ho ritenuto necessario scrivere questa lettera aperta, rivolgendomi direttamente a chi vive ogni giorno preoccupazioni, speranze e certezze di una sanità in trasformazione.

Da circa un anno dirigo l’ASL Napoli 2 Nord, in molti casi il contesto che ho trovato al mio arrivo era di abbandono, in altri di mortificazione delle professionalità. Anche a Ischia e Procida la situazione era questa, come ho constatato di persona nelle visite – programmate e a sorpresa – realizzate negli ospedali e sul territorio. Eppure pochi si lamentavano, nessuno organizzava manifestazioni e non comparivano notizie strumentali sui giornali.

Come ho detto spesso a Sindaci, sanitari e cittadini, la salute è un diritto che quest’Azienda deve tutelare nel migliore dei modi, rispettando leggi e limiti economici. E con questo spirito che l’ASL sta assumendo medici, infermieri e tecnici (vincolando contrattualmente quanti assumeranno un incarico sulle isole a rimanere in quella sede), sta riattivando servizi e sta ristrutturando edifici, così da garantire dignità e sicurezza nelle cure a pazienti e operatori.

E con questa convinzione che, in base alle direttive del Commissario ad Acta per la Sanità e del Ministero della Salute, abbiamo varato il nuovo Atto Aziendale ridimensionando o valorizzando alcuni servizi che per legge o per logica non potevano più esistere in quel modo, introducendone di nuovi e contestando scelte che come ASL non condividevamo. Tutto questo è un pericoloso terremoto agli occhi di chi cerca nel passato modelli organizzativi ormai inattuabili o, nel peggiore dei casi, per chi vede nel cambiamento una minaccia ai propri interessi.

Ora, però, è arrivato il momento di cambiare in meglio superando ostacoli e guardando al futuro, nella coscienza di quanto sia delicato questo momento. E per questo che metto a disposizione di cittadini e associazioni la mia mail personale antonio.damore@aslnapoli2nord.it per comunicare dubbi, pormi quesiti o rappresentarmi criticità. Il cambiamento che desideriamo, infatti, possiamo realizzarlo solo costruendo positive alleanze tra tutti coloro che come noi hanno a cuore il bene comune.

Maria Baldares

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