E’ da tempo che si parla e si teme per la chiusura del Palazzo di Giustizia di Vallo della Lucania ma sembra che tale problematica, negli ultimi mesi, stia diventando sempre più concreta e tangibile tanto da destare particolare scalpore negli ultimi giorni.
Pochi giorni fa sono stati pubblicati dei sondaggi che miravano ad analizzare la qualità dei processi, da essi si evince una particolare lentezza nella risoluzione di essi tanto da qualificare tristemente il Tribunale vallese al secondo posto tra i peggiori tribunali dell’intera penisola italiana. Dai dati è emerso che occorrono circa 1037 giorni per smaltire il pendente, un dato drammatico e purtroppo non è l’unico, infatti, il tribunale di Vallo della Lucania è al secondo posto nella classica per le percentuali di sforzo, altro parametro usato dal Ministero per stilare un’attenta indagine. Per raggiungere una certa normalità, il numero dei procedimenti definiti per raggiungere la parità con quelli pendenti entro tre anni dovrebbe aumentare addirittura dell’88%.
Secondo Gaetano De Luca, presidente del tribunale, i problemi sono causati dalla mancanza di magistrati locali che hanno reso la sede di Vallo della Lucania, ad alto avvicendamento di giudici con la conseguenziale prestazione di servizio da parte solo di magistrati di prima nomina e al breve periodo di permanenza di ognuno di loro inoltre, ai tempi di sostituzioni di ognuno di coloro i quali si sono trasferiti, tempi che diventano interminabili; all’elevato numero degli avvocati; alla mancata dichiarazione di sede disagiata; al mancato adeguamento della pianta organica e all’altissimo numero di cause.
Lo stesso Ministero ha dichiarato una situazione critica sia per il tribunale vallese che per altri appartenenti al distretto giudiziario di Salerno, si spera che non abbiano tutti come triste fine una chiusura immediata, com’è avvenuto per il tribunale di Sala Consilina, prima che le autorità interessa e competenti possano attuare un cambiamento.
Nicoletta Crescenzo