Edimburgo – Ancora riflettori sullo Scottish National Party, il partito che rivendica l’indipendenza scozzese dal Regno Unito, lo stesso che portò i separatisti al recente e manchevole referendum che voleva la separazione tra Scozia e Inghilterra.
Questa volta, però, la Scozia trionfa per il rispetto dei diritti umani delle persone e in particolare per le unioni civili e i matrimoni gay. Così, è stato dichiarato che lesbiche, gay, bisessuali e transgender vivono meglio in Scozia che in qualunque altra area europea.
La ILGA, l’organizzazione internazionale che dal 1978 si occupa dei diritti per le lesbiche e i gay, ha affermato, infatti, senza alcun dubbio, che la nazione più a nord della Gran Bretagna è l’area più “gay friendly”.
In realtà, il Regno Unito nel suo complesso è la nazione europea dove i “diversi” sono accettati di più e dove un bacio gay tra la folla non è visto come una oscenità e non è motivo di scandalo. Ed è stata proprio la regina Elisabetta a volerlo, nel 2013, con un’approvazione formale accettata unanime dal popolo. Sono ben altri i motivi per cui la popolazione anglosassone si scandalizza e ricordiamo a questo punto la vicenda di lord Sewel, cacciato dalla Casa dei Lord per volere del popolo a causa dei suoi vizi incontrollati tra cocaina e prostitute.
Non tutti i paesi sono uguali, dunque, e non tutti reagiscono allo stesso modo. Ma, questo è comprensibile, se si pensa ai dissimili stili di vita, le differenza di pensiero e ai diversi modi di reagire alla storia e alle condizioni difficili.
Secondo un recente rapporto di Rai News on line, in Europa sono solo 14 gli stati che hanno preso a cuore la situazione omosessuale e hanno legiferato in merito per riconoscere i matrimoni gay. L’ultima a dire sì ai matrimoni omosessuali è stata la cattolica Irlanda, che ha affermato con un referendum la volontà della sua gente a riconoscere tali diritti, considerati prettamente umani.
Al primo posto, dunque, il Regno Unito. Seguono il Belgio, la Spagna, la Norvegia, l’isola di Malta e la Svezia. I peggiori paesi d’Europa sono, invece, la Russia, l’Ucraina e a sorpresa il Principato di Monaco.
La Danimarca è stata in assoluto la prima Nazione europea a riconoscere civilmente le unioni gay, nel lontano 1989, mentre l’Olanda il primo paese a dare ai matrimoni gay gli stessi diritti e doveri delle coppie etero, nel 2001.
La Finlandia, invece, nel 2014 ha permesso ai gay di adottare bambini; possibilità che il Belgio aveva già dato nel 2006.
In Spagna le coppie gay possono adottare figli anche se non sono sposate e, sebbene ciò in Portogallo non sia permesso, è invece qui abolita a priori l’espressione “sesso diverso”.
È di quest’anno, infine, l’approvazione slovena della legge che equipara matrimoni etero e matrimoni gay.
Rimangono tra i paesi più discriminatori e senza proposte di legge in merito: Grecia, Cipro, Lituania, Lettonia, Polonia, Slovacchia, Bulgaria, Romania e Italia, nonostante quest’ultima faccia registrare un considerevole aumento di tolleranza gay.