Il 21 marzo non è soltanto primavera. Il dolore di una madre che ha perso il proprio figlio nella strage di Capaci ha aggiunto a questo giorno un valore diverso. La mamma di Antonio Montanaro, capo scorta di Giovanni Falcone, durante il primo anniversario ha chiesto perché il nome del figlio non venisse mai menzionato. “I ragazzi della scorta”. Era il modo per ricordare le vittime di quell’evento, negando il ricordo di ognuno. Così dal 1996, ogni 21 marzo, Libera celebra la Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. E dal 2017 lo Stato ha riconosciuto ufficialmente la giornata. Ogni anno, in questa data, in una città diversa, si leggono i nomi delle vittime di mafia e delle stragi, del terrorismo e del dovere. È un modo per ricordare e riflettere.
Cosa significa ricordare le vittime innocenti di mafia
Lunghi elenchi, tanti nomi. Volti irriconoscibili che prendono forma e vita nel ricordo. Quello proposto nella giornata del 21 marzo è un momento che serve a restituire, per un attimo, il diritto di essere ed esserci stato. Perché significa riflettere sul significato di persona e di vittima, ma anche su quello di verità e memoria, giustizia e denuncia. È un atto restituito a chi non c’è più, ai familiari e a chi semplicemente sta intorno.
Nel tempo sono stati compiuti passi importanti nel contrasto al fenomeno mafioso. Non soltanto per ciò che riguarda la giustizia – e quindi arresti, processi, beni confiscati. Tanta strada è stata percorsa nella costruzione di una coscienza fatta di educazione, campi di formazione, ricostruzione di una memoria. Il 21 marzo, la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie rientra per questo in un quadro più ampio.
A ricordare e riveder le stelle
È lo slogan scelto per quest’anno da Libera, il cui significato è spiegato dalla stessa associazione. Ricordare vuol dire “portare al cuore”. Rivedere le stelle è la chiusa che Dante inserisce nella Divina Commedia. Un’eco che risulta attuale oggi in cui il desiderio di porre fine alla pandemia è forte. Lo slogan è quasi un inno alla vita, un protrarsi verso il futuro nel ricordare chi quella vita non può più assaporarla.
«E in questo senso le stelle sono anche le persone che ogni giorno si battono per la giustizia sociale e la legalità democratica, fari del nostro operare ed esempi ai quali guardare. A loro dobbiamo quotidianamente volgere il nostro sguardo. Osservare le stelle nel cielo vuol dire avere un panorama sgombero da nuvole, nitido, ciò a cui dobbiamo tendere per superare una fase caratterizzata da offuscamento e confusione. Il firmamento è la nostra capacità di andare oltre ciò che stiamo vivendo oggi, per generare un futuro migliore: agire per l’altro e l’altrove, parafrasando lo slogan di Palermo 2020. Se da un lato sentiamo il dovere di essere custodi di un patrimonio storico fatto di eventi tragici e gesti di reazione e rottura, dall’altro abbiamo la necessità di portare le nostre battaglie oltre quel periodo, per saldarle alle emergenze sociali che schiacciano e indeboliscono le nostre comunità oggi. Sono le storie delle persone, vittime innocenti che tracciano e ridisegnano la linea del tempo, l’impegno nel presente per rigenerare i nostri territori», comunica Libera.
Le iniziative pensate per quest’anno nella Giornata della memoria e dell’impegno 2021
Come si legge sul sito di Libera, per quest’anno sono state pensate diverse iniziative locali organizzate davanti a luoghi simbolo di cultura: perché a unire le varie manifestazioni sarà proprio questo termine, abusato, dimenticato, penalizzato. La cultura è concepita come strumento necessario per combattere mafie e corruzioni, rendere responsabili e partecipativi.
La maggior parte delle iniziative, nel pieno rispetto delle normative anti-covid, ha già avuto luogo la mattina del 20 marzo: e anche oggi si leggeranno i nomi delle vittime in diversi spazi del territorio. Tra le varie città in cui le manifestazioni sono state già organizzate Roma, Palermo, Milano, Locri, Napoli. L’invito di Libera è però esteso a tutti:
«Chiediamo ai presidi e ai coordinamenti di Libera, alle scuole, alle università e alle associazioni aderenti, alla rete di Avviso Pubblico e a quanti vogliano, di organizzare il 20 marzo mattina (sabato) la lettura dei nomi delle vittime innocenti delle mafie, dinanzi a uno o più spazi culturali del proprio territorio (…) l’importante è che si tratti preferibilmente di uno spazio capiente o all’aperto, verso il quale far convergere un numero limitato di persone, distanziate tra loro e con l’uso della mascherina protettiva, sempre nel pieno e rigoroso rispetto delle normative anti – Covid vigenti alla data del 21 marzo».
Per il 21 marzo sono previsti momenti di raccoglimento e deposizioni di fiori in luoghi simbolo. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con Rai.
Alba Dalù