Umberto Eco è scomparso ieri alle 22:30 nella sua casa di Milano, all’età di 84 anni.

Oggi è un giorno di lutto per la cultura italiana che piange uno dei suoi personaggi chiave, il filosofo, scrittore, giornalista e docente universitario Umberto Eco, dalla cui penna uscì l’intramontabile romanzo “Il nome della rosa”, conosciuto, studiato ed apprezzato in tutto il mondo.

Umberto Eco nacque ad Alessandria, da lui sempre amata e con cui ebbe un forte legame per tutta la vita, in questa città si diplomò presso il liceo classico Giovanni Plana dove iniziò a coltivare i suoi studi umanistici, coronati nel 1954 all’Università di Torino, dove si laureò in filosofia elaborando una tesi sull’estetica di Tommaso d’Aquino.

Umberto Eco

Ma Eco non è stato soltanto un grande filosofo, la sua è stata una carriera piena: considerato padre della semiotica, nel 1968 scrisse il primo testo in materia “la struttura assente” e nel 1975 pubblica per la sua casa editrice, “Manuale di semiotica”, uno dei testi fondamentali di questo settore. Umberto Eco è stato un intellettuale “a tutto tondo”, ha amato la cultura in ogni sua forma, prendendone parte attivamente, da docente universitario e scrittore di saggi, romanzi e libri per l’infanzia, a giornalista de “L’espresso”, “la Repubblica” e “il Manifesto”, per cui scrisse numerosi articoli polemici, come il famoso il pezzo contro Pasolini, con lo pseudonimo di Dedalus.

Eco era anche un grande amante dei fumetti  con una passione particolare per l’indagatore dell’incubo,  Dylan Dog, tanto che la Tiziano Sclavi lo omaggiò con l’albo numero 136 dedicandogli il personaggio di Humbert Coe, figura chiave nella risoluzione di un’indagine sull’origine delle lingue del mondo. Fu inoltre docente di Andrea Pazienza, pittore e autore di fumetti, collaborando nella prefazione di Hugo Pratt, Jules Feiffer , Charles Monroe Schulz, e Raymond Peynet.

Umberto EcoLa sua fama a livello oltralpe è stata consacrata in particolare dai suoi romanzi, tra cui ricordiamo il già citato “Il nome della rosa”, “Baudolino”, “Il pendolo di Foucault”, “Il cimitero di Praga” e il suo ultimo libro Numero zero”: in tutte queste grandi opere è presente una costante, il mistero, il complotto, la ricerca. Il successo internazionale lo ha portato ad insegnare in numerose università: dalla Columbia University a Yale, ma anche a San Diego, New York, presso il Collège de France e l’École Normale Supérieure.

Su Twitter tanti i messaggi per ricordare questo intramontabile pensatore ed intellettuale: la Boschi lo definisce “un grande ambasciatore dell’Italia nel mondo”, il Ministro Dario Franceschiniun gigante[…], giovane e vulcanico fino all’ultimo giorno”, il Ministro della Pubblica Istruzione Stefania Giannini scrive “Dolore e cordoglio per la perdita di Umberto Eco, straordinario intellettuale scrittore e maestro.Non un addio”.

Alessia Centi Pizzutilli