Dopo la rielezione avvenuta lo scorso anno, il presidente della Provincia autonoma di Trento appartenente alla Lega, Maurizio Fugatti, ha presentato il primo provvedimento della sua seconda amministrazione, che prevede l’abbattimento di otto orsi all’anno per i prossimi tre anni. Questa proposta, che dovrà essere discussa dal consiglio provinciale, permetterebbe di uccidere fino a 24 orsi entro il 2027 al fine di ridurre la popolazione di orsi presenti sul territorio. Maurizio Fugatti ha sottolineato che questa è una misura importante per garantire la sicurezza pubblica e per proteggere l’economia montana. Ha anche ribadito la volontà di avere misure operative prima possibile, affinché sia garantita la sicurezza delle persone e degli allevamenti nei confronti degli orsi e dei lupi.
Questo disegno di legge è stato presentato all’indomani della puntata del programma televisivo “Mi manda Rai Tre” del 7 gennaio scorso, in cui si è denunciato che gli ultimi tre orsi morti sono stati avvelenati. Gli attivisti della campagna “Stop Casteller” hanno chiesto chiarezza sulle informazioni e sulla responsabilità. La Provincia autonoma di Trento ha negato che la causa della morte degli orsi sia l’avvelenamento e ha affermato che non ci sono prove a sostegno di questa teoria. Tuttavia, si stanno ancora effettuando analisi per confermare o smentire le ricostruzioni riportate nella puntata.
In ogni caso, il presidente della provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, è a favore, da sempre, all’abbattimento degli orsi, come è stato possibile osservare da i numerosi tentativi contro questi animali. Nell’aprile 2023 ha firmato, infatti, un’ordinanza per abbattere l’orso Mj5, ritenuto responsabile del ferimento di un uomo. In precedenza, aveva già firmato un’ordinanza per abbattere l’orsa Jj4, che pare avesse ucciso un giovane mentre stava correndo in montagna. Tuttavia, l’ordinanza è stata sospesa dal Tribunale amministrativo regionale. Inoltre, il Presidente Fugatti ha firmato anche un’ordinanza per abbattere due lupi nella zona di Malga Boldera, a causa del numero di animali predati nonostante la presenza di recinti anti-lupo.
Ma nella Regione Trentino Alto Adige sotto la guida di Maurizio Fugatti, cosa si è fatto finora salvaguardare i cittadini, ed allo stesso tempo per evitare che gli orsi siano abbattuti? La Lega Anti Vivisezione (LAV) fa notare che i cassonetti “anti-orso” saranno completati solo nel 2028, con ben 24 anni di ritardo e le strutture per il foraggiamento, che attirano gli orsi, non vengono rimosse nonostante il loro impatto sulla sicurezza delle persone. Ne consegue che la nuova legge annunciata non avrà un effettivo impatto sulla sicurezza e si tratta di un atto di propaganda politica.
Il WWF italia dichiara perciò, attraverso il proprio portale, che diventa perciò necessario abbandonare politiche populiste e anti-scientifiche riguardo alla gestione delle specie protette. L’amministrazione provinciale della Provincia di Trento, di cui Maurizio Fugatti è il vertice, ha dimostrato incapacità nel gestire il ritorno dei grandi carnivori, come gli orsi e i lupi, portando a un aumento del conflitto sociale e dell’allarmismo nelle comunità locali. L’orso è una specie protetta e il disegno di legge che prevede di abbattere fino a 24 orsi nei prossimi tre anni, va contro le leggi nazionali e europee e l’uccisione di orsi rimane comunque perseguibile ai sensi del Codice penale, articolo 638, come uccisione “non necessitata” di animale appartenente a specie protetta.
L’approccio corretto dovrebbe basarsi su una comunicazione equilibrata, prevenzione dei danni e investimenti mirati, anziché sull’abbattimento. Il Piano d’Azione interregionale per la conservazione dell’orso sulle Alpi (Pacobace) dell’ISPRA, non stabilisce quote di abbattimento ma si concentra su comunicazione, educazione e monitoraggio, e prevede la rimozione di individui effettivamente pericolosi. È necessario seguire un approccio tecnico-scientifico, includendo comunicazione, sensibilizzazione, prevenzione dei conflitti e investimenti per migliorare la connettività ambientale.
Per questo motivo, una parte delle associazioni animaliste invita il Presidente Fugatti ad adottare una politica basata sulla convivenza pacifica con i grandi carnivori, affinché sia garantita sicurezza a tanto alle persone quanto agli animali.
Sara Spiniello