Gestire una no profit
Fonte immagine: armadilla.coop

Si sente spesso parlare in televisione di ONLUS e organizzazioni no profit, ma di cosa si tratta? Questi termini indicano le organizzazioni che non hanno scopo di lucro, ovvero che non hanno l’obiettivo di creare o accumulare capitale e di “arricchire”. Tutti i fondi che raccolgono vengono investiti di nuovo all’interno dell’organizzazione per portare avanti la propria missione e portare a termine progetti specifici. Ecco alcuni esempi di no profit:

  • cooperative sociali
  • organizzazioni di volontariato
  • ONLUS
  • associazioni di promozione sociale

Una no profit può nascere per diversi motivi, come la protezione dell’ambiente, l’incentivazione e la conservazione di elementi rilevanti a livello culturale, la ricerca o la promozione dell’informazione. Alcune no profit si occupano anche di obiettivi “economici” come il commercio equo e solidale e la finanza etica. In altre parole, si sforzano di creare opportunità di autosviluppo sostenibile per popolazioni e comunità svantaggiate che vivono nei paesi a sud del mondo. 

Sulla carta, potrebbe sembrare che dare vita a un’associazione no profit sia piuttosto semplice rispetto a un’impresa più “convenzionale”. Le cose, però, non stanno affatto così. Saper gestire bene un’organizzazione no profit richiede molto impegno e molteplici sforzi. Vediamo insieme cosa comporta gestire questo tipo di associazione e quali strumenti esistono per le no profit.

Le basi su cui poggia un no profit

Alla base di una no profit, come in ogni azienda e organizzazione, sta un contratto. Il contratto di associazione è un vero e proprio atto costitutivo, e al’interno di questo documento va redatto lo statuto della no profit. Questo mette nero su bianco che ogni persona che partecipa alle attività dell’organizzazione ha un obiettivo comune, un interesse condiviso che parte da un ideale. Di seguito, il contratto deve contenere quali attività nello specifico verranno promosse e organizzate a nome della no profit. Per sostenere questo tipo di organizzazioni, l’Agenzia delle Entrate ha stabilito che possano beneficiare di particolari sgravi fiscali a seguito della compilazione di un modulo apposito.

Ancora prima di redigere il contratto, comunque, i fondatori dovranno avere chiari in mente gli obiettivi dell’organizzazione no profit. Per avere successo in questa avventura è essenziale che i fondatori si concentrino sulle mansioni direttive principali e che sappiano organizzare con giudizio tutti i volontari e gli operatori coinvolti. La collaborazione è essenziale se si vuole raggiungere un obiettivo, e per mantenere in piedi una no profit è essenziale avere costantemente nuove idee ed essere creativi. Per assicurarsi un clima di lavoro disteso e il più tranquillo possibile, è importante che le responsabilità e il potere decisionale vengano suddivisi equamente e con criterio.

Le figure dirigenti della no profit avranno sempre il delicato compito di motivare i propri soci e collaboratori, per trarre sempre il meglio dal lavoro di tutti e avere buoni risultati.

Usare gli strumenti migliori per gestire una no profit

Gestire un’associazione no profit significa avere sempre sotto controllo i flussi di cassa: dato che i fondi e le entrate vanno costantemente reinvestiti in progetti e attività specifiche, avere tutto sotto controllo è essenziale per non sprecare denaro e tempo. Senza i giusti strumenti, gestire spese e ricavi è piuttosto complicato, e rischia a lungo andare di oscurare quella che è la missione di una no profit. Per aggirare questo ostacolo, molte no profit stanno iniziando a utilizzare delle carte prepagate create appositamente per loro. Così facendo tengono sempre sotto controllo le spese sostenute (per acquisto di materiale, trasferte, progetti, tdi strumenti o locali, ecc…) e possono pianificare su cosa investire.

La differenza positiva tra entrate e uscite forma l’utile, che dovrà essere gestito in ottemperanza a norme specifiche per non incorrere in salate sanzioni. Proprio per questo poter usare delle carte prepagate si sta rivelando un’opzione vincente che permette di suddividere il lavoro e organizzarlo al meglio.

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