Sono settimane difficili per il Governo italiano: da un lato la manovra economica che porterà la Commissione Europea (salvo cambiamenti last minute da parte nostra) ad avviare una procedura di infrazione nei nostri confronti e dall’altro i due vicepresidenti, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, che ogni giorno trovano un argomento su cui dividersi. Il caso di Roma è stato emblematico, quando Matteo Salvini, in piena attività di propaganda politica, ha iniziato ad attaccare direttamente Virginia Raggi, il sindaco simbolo dell’integrità morale del Movimento 5 Stelle. Attaccare la Raggi sulla situazione della città di Roma ha voluto significare dare il via ai preparativi da campagna elettorale che porterà i leghisti a sostenere una candidatura forte ed in piena opposizione ai 5 stelle.
La tattica di Matteo Salvini è sempre la stessa: approfittare di un’emergenza per offrire la soluzione dell’uomo forte e propagandare la violenza. Questa strategia sta facendo crollare i grillini nei sondaggi, è stata utilizzata su tutte le questioni fino ad oggi affrontate: immigrazione, manovra economica, Roma e, oggi, Napoli e la Campania.
A Roma, Salvini, si è preso ciò che voleva ottenere, cioè iniziare la costruzione di una campagna elettorale tutta concentrata sulla sicurezza, cavallo forte della nuova Lega Nazionale, su cui il Movimento 5 Stelle non riesce ad avere una linea precisa. Laddove la giunta capitolina dovesse continuare la sua avventura, i Cinque Stelle dovranno comunque immaginare il post Virginia Raggi, crollata nei consensi e che non è più il punto di riferimento dei grillini, o comunque dei sindaci pentastellati. La Raggi non è più pubblicizzata, le sue azioni non sono più riprese dai grandi canali dei 5 stelle: insomma, il marketing politico su di lei sembra essersi fermato. I suoi problemi con i collaboratori, il processo, la città che non decolla, i problemi che non sono stati risolti: difficile immaginare i romani dare di nuovo fiducia alla Sindaca. Giocare sull’emergenza sicurezza di Roma, creata ed invocata dal Ministro dell’Interno, è il passo per prendersi la Capitale e, con essa, il Sud Italia.
La sicurezza è la stessa tematica con la quale, Matteo Salvini, è entrato ufficialmente, dopo tanti tentativi, anche a Napoli. Una città governata da una giunta di sinistra da, ormai, 7 anni, con il Sindaco, Luigi de Magistris, impegnato a fare il possibile in una situazione molto pericolosa, dato che ha spesso rischiato di trovarsi in dissesto economico. Trovata l’emergenza, il quartiere Vasto e l’immigrazione, Salvini ha fatto una sfilata in città, tra gli applausi di un nucleo (folto o meno non c’entra) di cittadini.
Siccome non è facile prendersi Napoli e la Campania, Salvini ha fatto di più: ha dato l’idea di un’emergenza rifiuti, che fino ad oggi non era più una tematica perché, fortunatamente, risolta. Ha rimesso al centro una questione cara ai napoletani, toccando l’orgoglio dei cittadini campani, spiegando che per risolvere una crisi (che non c’è) c’è bisogno dei termovalorizzatori. Altra tematica non al centro del contratto di Governo, ma nuova fase di scontro istituzionale, con il Sindaco Luigi de Magistris, in primis.
L’obiettivo di Matteo Salvini che si prende Napoli e Roma
Salvini ha bisogno di prendersi Roma e Napoli per compiere il passo definitivo: vincere le europee e rompere l’asse di Governo nel futuro, con una posizione di forza rispetto ai grillini i quali restano a guardare mentre la Lega conquista i consensi pentastellati. Napoli e Roma sono strategiche, sono le città più importanti del Sud Italia, in termini di voti, Salvini lo sa e ha bisogno di averle se vuole, davvero, arrivare a governare da solo.
Luca Mullanu