CASERTA – Lavoratori in sciopero: un corteo ha sfilato per le strade della città il 19 Ottobre, pochi giorni dopo l’agghiacciante notifica di licenziamento per circa 200 lavoratori della ditta di pulizie dell’Asl.

La manifestazione è stata supportata dai sindacati conferedali, CUB e Flai CGIL, e a cui hanno preso parte anche attivisti politici accanto alla lotta dei lavoratori.

ASLCome dichiarato dal delegato sindacale della Flai Cgil: “con questa giornata di protesta stiamo tentando di fermare l’aggiudicazione di un appalto che se dovesse realmente andare in porto, prevedrebbe la riduzione del 50% dell’orario dei lavoratori e quindi la diminuzione progressiva del lavoro stesso. L’ASL tenta di dare un’immagine legalitaria tagliando i fondi sui lavoratori, anziché portare alla legalità l’assegnazione degli appalti.” Ma il fulcro centrale della pericolosità, riguardo la gestione in mano all’ASL nei confronti dei lavoratori è stato rilevato proprio da uno di questi, che dichiara ai nostri microfoni: “Questo appalto è truccato“.

Inoltre egli precisa che scendere in piazza significa difendere il posto di lavoro. Troppi part time, che rappresentano una grossa umiliazione per chi ogni giorno deve andare a lavorare. “In passato gli appalti sono anche stati gonfiati – continua un lavoratore – mentre stavolta accade il contrario. Se per dieci, dodici anni gli appalti sono costati 24 milioni, non si spiega perché ad oggi questi costano 12 milioni. E inoltre continuano ad aumentare le prestazioni da fare. Non c’è trasparenza nel cambio degli appalti.”

L’azienda vincitrice della gara d’appalto sembra essere un’azienda di Torino. Sono sempre i lavoratori a denunciare che, mentre l’appalto nelle proroghe costerebbe al mese 750 mila euro, questa società ne pagherebbe 350 mila euro. “Come verranno pagate quattrocento unità con 400 mila euro in meno al mese?”

Inoltre, mentre il delegato sindacale considera la lettera di licenziamento ai lavoratori come una “formalità da constatare”, i lavoratori ne traggono il vero tentativo di pericolo da parte delle istituzioni per fare “una macelleria sociale”.

Cosa significa “macelleria sociale” per queste persone?

“Che mentre Renzi dà 80 euro, d’altro canto propone continui tagli al trasporto pubblico locale, all’istruzione e alla sanità. È tutta una presa in giro e i lavoratori non stanno beneficiando di nessuna riforma del lavoro. Mentre in tv parlano di 800 mila nuove assunzioni si nasconde il fatto che questi verranno pagati tramite le ore tolte da full time ad altri lavoratori. Questo non è giusto”

Durante la giornata, il corteo si è fermato in presidio prima fuori la Prefettura e successivamente davanti gli uffici dell’ASL, che sono stati trovati serrati probabilmente per evitare di dover dare risposte ai lavoratori arrabbiati. Il Commissario Straordinario, Danzi, si è spacciato per malato rimandando qualsiasi discussione con i sindacati e i lavoratori.

Alessandra Mincone

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