Napoli United, l’incontro meticcio tra urban rap e radici partenopee. Fonte: visitnaples.eu

Se ci ha insegnato qualcosa questa pandemia è proprio l’importanza della condivisione di intenti. Guardare insieme verso una meta da raggiungere. Mai quanto questo periodo si è infatti sentita la necessità di incontrarsi e collaborare per fare in modo che questa ripartenza possa valorizzare ogni progetto. Così trenta artisti partenopei hanno dato vita ad una compilation chiamata “Napoli United, Vol.1”. L’atmosfera di questi brani è Urban Rap, con toni che vanno dall’underground al pop, con venature funky e trap. 

Questo ambizioso progetto musicale sta a testimoniare quanto, anche in questo lungo periodo di stasi, l’arte e la creatività non si siano mai arrese. In questa compilation è infatti evidente la forte sinergia tra i vari cantanti che, nonostante le loro differenze timbriche e musicali, riescono a smuovere in modo profondo chi ascolta il brano. L’album Napoli United è composto da 16 tracce espresse in varie lingue: oltre al napoletano e all’italiano, ci sono anche un po’ di spagnolo e un po’ di tedesco. Un album meticcio definito da una molteplicità di suoni musicali. Otto inediti, sei riproposizioni e due singoli già estratti in anticipazione. In un’ora di ascolto sono racchiuse tante sfaccettature di una città come Napoli che crea e si esprime attraverso la musica.

Napoli United è il progetto musicale di una città come quella di Napoli che ha molto da offrire, non soltanto da un punto di vista artistico. I cantanti coinvolti, nomi conosciuti nell’underground napoletano, cercano di raccontare la città non attraverso fatti e pensieri ma attraverso i suoni. Di conseguenza i loro brani non solo contano nella loro materialità, ma denunciano ed amplificano anche alcune delle questioni critiche che la città di Napoli vive quotidianamente. La musica da strada diventa così lo strumento narrativo per farci riflettere sulla necessità di raccontare la città, all’interno di un discorso diverso da quello al quale siamo abituati a sentire. Una storia “minore” in cerca di una giustizia che da Sud tenta di imporsi su tutto il resto dell’Italia.

L’arte, nelle sue varie forme, riesce da sempre a raggiungere un livello di comprensione, di condivisione empatica ed emozionale del reale che raffigura e performa. Per questo motivo i vari brani musicali di Napoli United rappresentano un divenire, una potenzialità, una storia non ancora narrata. Le loro rime e i loro ritmi espressi in dialetto napoletano rompono con la singolarità e la monotonia della narrazione dominante, approvata da tempo. Attraverso la musica ed, in particolare, il suono di questi brani è perciò possibile giungere all’essenza della città. Di conseguenza, Napoli United viene in aiuto come possibile forma di narrazione alternativa e strumento per la riaffermazione della propria soggettività. In altre parole, questo album si dimostra essere un vero e proprio strumento di emancipazione sociale.

Napoli United, l’incontro meticcio tra urban rap e radici partenopee

Sei brani di Napoli United sono stati già pubblicati, come “El Pibe”, anticipato su Youtube per la prematura scomparsa della leggenda del calcio lo scorso 25 novembre 2020. Proprio il brano omaggio a Maradona apre la compilation, insieme alle tracce “Purosangue” e “Napoli United”. Tra gli inediti, spiccano caratterizzanti i brani “This is Nàpule” (con Regina Safyllè, El Koyote e DopeOne), “Avot e gir” (con MC Mariotto, Dario Sansone e Luis Grieco) e “Basta” (con MC Mariotto, Luis Grieco, Andrea Lucisano, WOL, Mad Simon, Striscia MC, Barraco). Assolutamente da ascoltare anche i restanti inediti “Ngopp a sta terra”, “Quello che voglio”, “Freestyler”, “Smok Ammok” e “Ammor Carnale”. In questa pubblicazione discografica poi vengono inserite sei tracce già pubblicate in passato e già amatissime: “Pass o tiemp”, “Voglio cammenà”, “Tra le nuvole”, “Sti sord” e “napoletano”.

A promuovere e coordinare questo progetto musicale è stato l’artista Luis Grieco, ovvero colui che è responsabile di Red Studio Napoli, uno studio di registrazione con etichetta discografica indipendente con sede a Pozzuoli. Una realtà giovane ma attiva da diversi anni sulla scena underground napoletana. «Siamo tutti old school – spiega Grieco – Quasi tutti over 35, lavoriamo da anni nel settore e siamo tutti malati di musica! Questo disco ha dato a tutti noi la possibilità di esprimerci e l’occasione di confrontarci in piena pandemia. Siamo un collettivo affiatato e siamo pronti a fare live e musica dal vivo, appena ce ne sarà data la possibilità». Il musicista e produttore annuncia anche: «Ci siamo divertiti così tanto che abbiamo già in cantiere il volume 2, abbiamo in programma di farlo uscire presto, quasi sicuramente entro Natale, e di aggiungere altre voci al nostro coro!».

Gabriele Caruso

Gabriele Caruso
Laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, mi occupo soprattutto di indagare la politica italiana e di far conoscere le rivendicazioni dei diversi movimenti sociali. Per quanto riguarda la politica estera, affronto prevalentemente le questioni inerenti al Regno Unito.

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